Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Il D/s e l'Appartenenza

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Underslave
view post Posted on 5/4/2015, 21:01 by: Underslave     +1   -1




Buona domenica a tuttE e tutti.

Skiavodasempre, si, lo sei stato. Rispondo sul generale, a te e direi insieme, se no finisco per scrivere papelloni assurdi :lol: Inoltre per te direi, sarò specifico in alcuni punti.
Diciamo che, supponendo abbia io un pò capito la vostra visione del BDSM, è lo step di partenza che è diverso per me. Probabilmente, direi, è questo step di partenza che ti rende difficile afferrare il senso di come io vivo il BDSM ed il suo lifestyle.
Voi, e altri come voi e non c'è nulla di male in questo, vedete e praticate il BDSM, "solo" all'interno della sessualità, come estemporaneizzazione delle pulsioni, delle fantasie e dei desideri, in un lasso di tempo ben preciso e circoscritto alla pratica effettiva (sessione).
Ecco, tutto ciò personalmente, lo vedo, vivo, respiro, pratico ed estendo alla vita vissuta a 360° e non ristretto alla sola macrosfera sessuale. Per questo spesso specifico che non sono uno slave "sessionista", sempre con il massimo rispetto per chi lo è, ci mancherebbe.
Ciò avviene, attuando tutta una serie di comportamenti, procedure (anche semplicissime, come sapere quanto e che tipo di zucchero gradisce la Padrona nel suo caffè o thè), regole e disposizioni, ben precise, sempre, 24/7 se vogliamo.
*Attenzione: ciò non significa che, se libero e quindi sub, non gioco occasionalmente o ai play party a tema con Mistress in cui ho fiducia, ma tale pensiero riguarda il vivere il lifestyle all'interno di un'Appartenenza effettiva.
A tal proposito, come impostazione mentale per me, non esiste "inizio e fine sessione/gioco", non sono slave per due ore, e le altre 22 no, enfatizzando.
Ripeto, almeno per me, l'espletazione della mia indole da slave, avviene in maniera temporalmente continuativa e praticamente costante. E prendere consapevolezza di tale indole, non è stato per nulla semplice: a 18/19 anni, quando sei un aggregato di ormoni in subbuglio dalla testa ai piedi, non è assolutamente facile capire "che ti sta succedendo". Ho lavorato molto su me stesso per arrivare a tale consapevolezza, e continuo a farlo giorno dopo giorno per migliorarmi avendo anche io i miei difetti come tutti. Non mi son svegliato una mattina ed ho pensato: "Beh sai che c'è da oggi sono/faccio lo slave" e giù per sessioni in giro. Proprio no.


CITAZIONE (skiavodasempre @ 3/4/2015, 21:29)
Grazie per la risposta, penso di aver capito il senso della tua risposta, si il bdsm è cultura come tutto è cultura in senso ampio, mangiare con la forchetta o con le bacchette ecc. Ma quando dici che è lo stile di vita che vuoi, cosa intendi esattamente? Se intendi che nella vita vuoi praticare bdsm allora è anche lo stile che voglio io, ma non capisco come si possa estendere questa cultura ad altri ambiti oltre quello della sessualità...spero di essere stato chiaro :)

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Caro Underslave
ho letto e riletto il tuo post con un grandissimo sforzo di immedesimazione, per capirne il significato;
non mi riesce semplice o forse nn mi riesce affatto;
l'essere umano, naturalmente direi, perché in questo nn si differenzia dagli (altri) animali, cerca nei rapporti sociali la propria affermazione. Per affermazione non intendo necessariamente il dominio (che purtroppo invece la più parte persegue), ma la coscienza della propria identità del proprio valore. Ciò che permette ad un uomo di esplicare la propria identià, la propria personalità, il proprio valore, è la volizione; aggiungo la volizione indipendente; con altro termine la libertà.
La sottomissione alla volontà altrui è la negazione nn solo della libertà, ma addirittura della propria identità; equivale all'annullamento.
Nessun uomo sano di mente desidera il proprio annullamento; il desiderio di annullamento è un desiderio di morte.
Tutto questo in ambito sociale.

Direi, considerazioni sensatissime le tue, che riguardano il diffuso pensiero umano, che è stato formalmente adottato come "sano di mente", e quindi "giusto". Niente e nessuno esclude, che si possa essere perfettamente sani di mente, anche al di fuori di questo tipo di pensieri umani.
La sottomissione, intesa appunto socialmente, si attua in due vie distinte: un popolo, ad esempio, può essere sottomesso da un altro popolo invasore in due modi.
O viene sopraffatto in guerra e pertanto viene sottomesso con il sangue, oppure decide di arrendersi e gettare le armi e sottomettersi al popolo invasore.
Tale decisione, ovviamente, non è mediata dalla libertà del libero arbitrio, ma dalla causa di forza maggiore "o ti sottometti o ti uccido".
Quindi l'uomo che si arrende all'invasore e si sottomette a lui non è sano di mente? No, è semplicemente un vigliacco, un codardo, opinabile, ma annulla se stesso, e l'espletazione della propria libertà sottomettendosi per aver salva la vita.
Oggi come oggi, anche se la schiavitù, è stata abolita da anni, di gente e popoli schiavizzati ve ne sono un bel pò, appunto socialmente.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
In ambito sessuale invece le cose non stanno allo stesso modo. In primo luogo il desiderio di sottomissione non è indiscriminato; ma si rivolge verso la persona desiderata, che come dici tu giustamente deve essere una soltanto.
Quindi se si tratta di un desiderio sessuale rapportato alla persona che si desidera o si ama, non mi riesce facile comprenderne la parentela col termine cultura che fa pensare ad un comportamento invece generalizzato.

Si, però "deve essere una soltanto", per me Underslave eh. Vi sono tante situazioni, chiamate Family o House, dove un/una o più slave/slaves Appartengono ad esempio ad una coppia di Mistress/Master, o due Master, o ancora due Mistress, o altre composizioni più articolate. Spesso il BDSM si intreccia con altri sottosistemi della sessualità alternativa, come la poligamia e il poliamore.
Ti faccio notare che io ho parlato di Cultura BDSM per comodità discorsiva, ma di fatto è una sotto-cultura del macrosistema delle sessualità alternative, che sono davvero tante.
Esempio semplice: metti caso io sia un Master con una slave Collarata in Appartenenza, viviamo un D/s meraviglioso, e lei mi desidera e/o ama, e quindi espleta il suo desiderio di sottomissione. Bene, ipotizziamo che io voglia prendere solo come sub un'altra donna, per farla interagire con la mia slave, per mio godimento.
Ora, sia che io pratichi con la mia Slave personale, che con l'altra sub, se mi piace la fustigazione, DEVO saper bene come effettuare tale pratica (se sono una Persona "sana di mente" che pratica con consenso, e non voglio mandare in ospedale la mia Slave e l'altra sub), e per sapere come attuarla NECESSITO di nozioni inerenti la pratica della fustigazione (che fruste esistono, i materiali con cui vengono costruite ed intrecciate, la loro manegevolezza per capire quale io preferisca, o quali siano quelle più pesanti o meno per la slave, eccetera). Tutto ciò che io "studierò" o acquisirò a riguardo, magari in un workshop o corso sulla fustigazione, crea di fatto, una Cultura del BDSM, che attenzione costituisce solo delle linee guida. Idem per le Family o House di cui parlavo prima.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
La maggior parte delle persone che provano desiderio di sottomissione sessuale, non desiderano allo stesso tempo una sottomissione completa ossia svincolata dalla eccitazione sessuale neppure nei confronti della persona che amano. Perché fuori dei momenti legati alla sessualità, ritorna ad operare l'istinto identitario, la necessità di autostima e di affermazione.

No, perdonami. Questo è cio che TU direi pensi, quindi la tua opinione e visione personale, non è detto che per molti altri sia assolutamente diverso. Magari per te, una volta finita la sessione, ed esserti svincolato dal soddisfacimento della tua eccitazione sessuale, non t'importa "restare" sottomesso. Probabilmente, la tua forma mentis, ti indirizza di più verso un'attitudine di tipo sub-occasionale, sessionista o di gioco, piuttosto che verso quella di slave personale. Tutto qui.
Mi sembra di capire, magari mi sbaglio eh, che dai per scontato che quando una Persona decida di sottomettersi ad un Padrone o una Padrona, perda autostima ed affermazione.
Personalmente ritengo di no, tutto l'opposto. Se io decido di Donarmi ad una Padrona, invece, espleto in toto il mio libero arbitrio, perchè in totale libertà ho deciso di offrirmi alla Padrona, e sarei pieno di autostima per questo, affermandomi come slave in quanto tale, se la Padrona dovesse rispondere in assenso al mio offrirmi.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Anche lo slave che afferma una cosa che ritiene vera ci tiene che essa venga ritenuta tale dalla Mistress. Diversamente sarà difficile non cadere nel dubbio della inutilità della propria persona.

Infatti se si Appartiene ad una Persona "sana di mente", prima che Mistress/Padrona, stai certo che facendole notare (con i dovuti modi altamente rispettosi e riverenziali) qualcosa che le possa essere sfuggito (siamo pur sempre UMANI, i Dominanti non sono "dei"), non verresti mica preso a ceffoni con espressioni del tipo "come osi contraddirmi!". Non è che con i Padroni a cui si Appartiene vi sia un regime di silenzio assoluto. Anzi i canali di comunicazione, a mio parere, devono sempre essere aperti e tenuti in continuo ascolto/ricezione, ed in entrambe le direzioni. Comunicare e dialogare, nel rispetto umano reciproco e in quello asimmetrico del rapporto D/s, è assolutamente fondamentale, sempre a mio parere.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Insomma si genera una sorta di sdoppiamento del rapporto dove fondamentalmente il soggetto ha un contegno durante l'attività sessuale (sottomesso) e ne ha un altro nei momenti diversi da quella. La sessione è la schematizzazione più estrema di questo sdoppiamento, che qui avviene in moto brusco, brutale,artificiale e tanto da apparire una fiction. Mi è allora chiarissima la ragione per cui la sessione possa essere inappagante e dunque la ricerca si orienti verso un rapporto vero.

Personalmente, di nuovo no. Non vivo nessuno sdoppiamento. Se ho un rapporto D/s, sono sempre me stesso, consono alla mia indole di slave, sia che stia subendo fustigazione, sia che le stia portando il thè del pomeriggio.
Suppongo che tale sdoppiamento sessione/vita "normale", si crei nelle situazioni di doppia vita.
Esempio classico: maritino con mogliettina un pò bigotta, che farebbe ricoverare il marito in Neuro, appena accennerebbe solo a chiederle di ciucciarle un tacco. Allora si, in questa situazione, il povero maritino sub, per poter vivere le proprie fantasie e desideri BDSM/Fetish e non restare frustrato a vita, dovrà sdoppiarsi, comportandosi in un modo con la mogliettina, ed in un altro in sessione dalla Mistress, o dalla Prodomme.
Preciso che, a mio parere, in tale situazione è quasi impossibile iniziare un rapporto D/s di slave personale con una Padrona, per gli impegni familiari, lavorativi, di tempo e di segni, pertanto si vivrebbe un "gioco" occasionale, ristretto ai tempi liberi del sub. Ma so di alcuni che sono riusciti per diverso tempo.
Aggiungo, che nei miei rapporti D/s, mi sono sempre orientato verso un "vero" rapporto, e non è che quelli dei sessionisti e sub siano meno veri eh, soltanto diversi per molti aspetti.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
Ma oltre questo non riesco ad andare;
sottomissione a tempo determinato e rigorosamente legata a momenti di soddisfazione sessaule, più o meno dilatati questi spazi.

Beh direi, non sei mica obbligato ad andare oltre. Probabilmente significa soltanto, come scritto su nel sottolineato, che sei portato solo come sub/sessionista per i momenti di "sottomissione a tempo determinato e rigorosamente legata a momenti di soddisfazione sessuale, più o meno dilatatando questi spazi", e che il tuo desiderio di sottomissione è indissolubilmente legato alla TUA soddisfazione sessuale.
Invece, lo slave soprattutto personale a mio parere, indipendentemente se la Padrona sia o no una Prodomme (si anche le Prodommes hanno lo/gli slaves personali), è indissolubilmente legato NON alla propria soddisfazione, ma a quella della Padrona, perseguendo per quanto possibile e nel miglior modo possibile di soddisfare e appagare i piaceri, le fantasie e i desideri della Padrona. E' chiaro che poi, nella vita, tutto può essere. Conosco coppie di vita Amorosa, che vivono ed inglobano il tutto all'interno di relazioni D/s, Padrona/schiavo, e non da ieri, ma anche da 20/25 anni, e sono alcune tra le coppie e Persone più felici che conosca.

CITAZIONE (direi @ 3/4/2015, 22:51) 
In questo perido mi vengono spesso in mente aforismi di Madame de Stael, donna non bellissima, ambiziosa e seduttrice; tra le atre cose ha detto "gli uominin amano le donne, le donne amano ciò che amano gli uomini"; ecco questa frase ribaltati opportunamente i sessi, se ho capito almeno un po' il tuo pensiero, è cio che ho trovato di più vicino alle tue posizioni

con affetto

Eh beh si, direi che hai abbastanza capito il mio pensiero, e tale aforisma "risistemato" è vicino alle posizione del mio pensiero. ^_^
Scusate come sempre il mio essere precisino e pignoletto, nel rispondere con scritti lunghi. Purtroppo son fatto così.
Ricambio con affetto direi. :) ;)
 
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