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Il D/s e l'Appartenenza

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direi
view post Posted on 3/4/2015, 21:51 by: direi     +1   -1




Caro Underslave
ho letto e riletto il tuo post con un grandissimo sforzo di immedesimazione, per capirne il significato;
non mi riesce semplice o forse nn mi riesce affatto;
l'essere umano, naturalmente direi, perché in questo nn si differenzia dagli (altri) animali, cerca nei rapporti sociali la propria affermazione. Per affermazione non intendo necessariamente il dominio (che purtroppo invece la più parte persegue), ma la coscienza della propria identità del proprio valore. Ciò che permette ad un uomo di esplicare la propria identià, la propria personalità, il proprio valore, è la volizione; aggiungo la volizione indipendente; con altro termine la libertà.
La sottomissione alla volontà altrui è la negazione nn solo della libertà, ma addirittura della propria identità; equivale all'annullamento.
Nessun uomo sano di mente desidera il proprio annullamento; il desiderio di annullamento è un desiderio di morte.
Tutto questo in ambito sociale.
In ambito sessuale invece le cose non stanno allo stesso modo. In primo luogo il deisderio di sottomissione non è indiscriminato; ma si rivolge verso la persona desiderata, che come dici tu giustamente deve essere una soltanto.
Quindi se si tratta di un desiderio sessuale rapportato alla persona che si desidera o si ama, non mi riesce facile comprenderne la parentela col termine cultura che fa pensare ad un comportamento invece generalizzato.

La maggior parte delle persone che provano desiderio di sottomissione sessuale, non desiderano allo stesso tempo una sottomissione completa ossia svincolata dalla eccitazione sessuale neppure nei confronti della persona che amano. Perché fuori dei momenti legati alla sessualità, ritorna ad operare l'istinto identitario, la necessità di autostima e di affermazione. Anche lo slave che afferma una cosa che ritiene vera ci tiene che essa venga ritenuta tale dalla Mistress. Diversamente sarà difficile non cadere nel dubbio della inutilità della propria persona. Insomma si genera una sorta di sdoppiamento del rapporto dove fondamentalmente il soggetto ha un contegno durante l'attività sessuale (sottomesso) e ne ha un altro nei momenti diversi da quella.
La sessione è la schematizzazione più estrema di questo sdoppiamento, che qui avviene in moto brusco, brutale,artificiale e tanto da apparire una fiction. Mi è allora chiarissima la ragione per cui la sessione possa essere inappagante e dunque la ricerca si orienti verso un rapporto vero.
Ma oltre questo non riesco ad andare;
sottomissione a tempo deterinato e rigorosamente legata a momenti di soddisfazione sessaule, più o meno dilatati questi spazi

In questo perido mi vengono spesso in mente aforismi di Madame de Stael, donna non bellissima, ambiziosa e seduttrice; tra le atre cose ha detto "gli uominin amano le donne, le donne amano ciò che amano gli uomini"; ecco questa frase ribaltati opportunamente i sessi, se ho capito almeno un po' il tuo pensiero, è cio che ho trovato di più vicino alle tue posizioni

con affetto


Edited by direi - 3/4/2015, 23:12
 
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