| Io racconto il primo incontro con una Mistress, che quasi fece vacillare la mia passione per il feticismo ed il bdsm. Inizio anni 90, io un timido pischello 18enne che in una giornata estiva leggeva distrattamente le pagine de "il Messaggero" com'ero solito fare quasi quotiadianamente nelle giornate di vacanza. Mi casca l'occhio sulla pagina degli annunci, che vedevo tutti i giorni ma che non avevo mai letto. Decido di leggerli. Alcuni sono allucinanti, scorro l'elenco finchè non leggo; "bella sig,ra romana etc...........piedini adorabili!". Bum. Un colpo! Leggere quel "piedini adorabili" era il materializzarsi di un sogno che avevo da quando ero nato. Pensieri confusi ed esntusiasstici si sovrapponevano: "ma allora non sono il solo!!" ..."allora esistono veramente!". Allora niente internet ne cellulari, nessun sire del loto bianco ne tantomeno annunci con foto. C'erano ancora le segreterie telefoniche ed uno dalla voce registrata poteva farsi il film sull'aspetto della ragazza che parlava. Ragazza che cmq era una pioniera. All'epoca erano veramente pochi gli attori di questo mondo. E certamente non c'erano 'studentesse' o ragazze 'normali' che volevano arrotondare facendosi leccare i loro piedini. Passano alcuni giorni e decido di chiamare. Ascolto la registrazione di una voce roca e non troppo giovanile dare le classiche informazioni del tipo chi sono/cosa faccio/dove sono. Non una grande impressione, sinceramente. Ma la curiosità e la voglia erano troppe ..."sarà colpa del nastro della segreteria se non aveva una bella voce"...e decido di andare. Viale Parioli a Roma, quartiere elegante, stessa palazzina del ristorante dei vip (Very Idiot People) "celestina", suono al citofono. Passa una vita. Irrompe una voce anziana "CHI E'?" Ed io, emozionatissimo, "Ehm...cercavo..Sonia"..."gira a sx, scendi le scale, la porta in fondo." Quasi mi perdo nel seminterrato di quell'enorme palazzo pariolino quando trovo la porta. Palpitazioni a mille. Busso. "Permesso?"..."Avanti"...entro. Apro la porta e mi ritrovo davanti una signora che poteva essere mia nonna intenta a preparare un sugo di pomodori e frigitelli, il cui odore, naturalmente, aveva saturato la piccola stanza che faceva da cucina/salotto. Rimango pietrificato con le labbra schiuse fino a quando la vecchia non mi indica la stanza, dove mi dirigo dopo averla salutata con un timido cenno con la testa. Non è lei, ma il sollievo dura poco. Entro e mi ritrovo davanti, seduta sul letto, una giunonica signorona bionda che mi accoglie tutta sorridente. "'Ci tua! Alla faccia della bella signora romana!" è la prima frase che mi passa per la testa, che ovviamente tengo per me, visto che cmq era simpatica. Per farvi capire: se oggi mi chiedessero "qual'è la mistress meno bella con cui sei stato?" lei vincerebbe per distacco. Dopo il rituale iniziale parte la sessione e Lei, come piace a me, muove i suoi piedi tra petto e viso, per poi 'scendere' e risalire. Ci sapeva fare. Io non ci capivo nulla, cercavo di focalizzare il più possibile il divenire realtà di un sogno che avevo fin da piccolo, in quel momento non mi importava che l'aspetto degli attori protagonisti (i piedi ndr) non fosse quello che avevo sempre sognato. Finisce in un lago, ringrazio e saluto. "Da rifare" mi dico. Apro la porta: aria fritta. Si torna alla realtà.
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