| Parte seconda: Stavo per porre le mie labbra asciutte contro la sua pelle che dal tocco percepivo morbida. A pochi centimetri dalla piante del suo piede vedo aumentare la distanza, stava giocando con me sempre con il suo splendido sorriso, volevo farmeli desiderare così provai a baciarli avvicinandomi e di nuovo li allontava poi disse di essere stanca, fermò i piedi e li mise in posa. Di nuovo il mio tentativo di baciarli e mentre mi avvicinavo il suo aroma riempiva ancora le mie narici. Pieno dei suoi odori finalmente sfiorai con le mie labbra la sua pelle fino a schioccarle dandole e questa sensazione ancora provocava in me brividi di piacere lungo tutta la schiena, avvertii un certo calore e la sua pelle alle labbra era molto più morbida e calda dal sudore. Aveva i piedi poco umidi, odorosi ma non troppo sudati. Continuai a baciarle tutta la pianta del piede, il tallone e anche le dita una ad una con lei che rideva e si chiedeva se stavo giocando o ero realmente attratto dai suoi piedi. Le risposi assolutamente di no, neanche per finta una cosa del genere, io ero realmente pazzo per quei piedi. Ricordo quando da bambino andavo matto per le macchinette e le spiegai che provavo la stessa gioia ma stavolta per quei due pezzi di carne che per me erano giocattoli. Continuai a baciare andando anche a riempire l'altro piede poi mi disse che andava bene così. Io mi leccai le labbra e il sapore era un po acido ma sempre piacevole. A quel punto notai che per va bene così intendeva che era tutto finito, intuì che per lei il massimo erano i baci che le avevo dato mentre io volevo anche leccarle i piedi. Mi fissava in una maniera molto strana, notavo che era confusa e non l'avevo mai vista così, per non rovinare il nostro magnifico rapporto non le chiesi nulla e parlai di altre cose. Poi mi chiese se potevo rimetterle calze e scarpe e così feci. Dal giorno dopo non ebbi più occasioni e notavo che stava diventando fredda, parlavo di meno, sorrideva di meno e faceva le cose in maniera sfaticata. Cominciai a diventare triste anche io non capivo se le era sembrato strano ciò che avevo fatto e allora pensai che 'unica cosa da fare per non far sta male me e lei era quella di parlarne. Mentre prendemmo un caffè insieme le chiesi come mai di tutti questi cambiamenti nel suo umore e lei, come mai arei voluto mi rispose che ciò che era successo lei non lo aveva mai fatto e all'inizio le sembrava uno scherzo ma dopo tutti quei baci aveva capito che provavo troppo amore per i suoi piedi. Io le dissi di si che per me non c'era niente di male ma se a lei la cosa non piaceva potevamo anche finirla. Inaspettatamente mi rispose dicendo che il problema non era ciò che le avevo fatto ai piedi ma che lei soffrisse il solletico e che in tutti questi giorni voleva propormi di fidanzarsi con me, diceva che le ero sembrato un bravo uomo che la trattasse come voleva e che avevo anche un bel lavoro ma non era tanto per soldi ma perché con me ci si trovava. Lei mi spiegò che aveva dei piedi molto sensibili, da bambina soffriva anche di alcuni problemi alla pelle e perciò era davvero molto delicata e per questo aveva paura di non potermi accontentare. Io ebbi una gioia indescrivibile, veramente non trovo le parole per descrivere quanto fui felice che lei provava qualcosa per me, mentre pensavo chissà cosa poteva essere e subito le dissi che se quello era il problema potevo andarci piano, potevo fare le cose più delicatamente. Acconsentì e ci baciammo. Poco dopo facemmo l'amore in maniera molto passionale, cominciai a leccarle molto piano i piedi e notavo che per quel momento non soffriva di nulla, leccavo piano piano dal tallone alle dita dove ebbe un po di fastidi poi tra le dita ripulendole i piedi e infine mentre le succhiai l'alluce del piede e provai a proseguire con le altre emise un forte gemito di piacere molto vicino ad un orgasmo. Le dissi se si era eccitata e mi disse che non aveva mai sentito un piacere così estremo, capì che la sua sensibilità per i piedi poteva anche darle molto piacere e subito notai un cambiamento nel comportamento. Divenne ancora più felice anche lei, penso avesse capito che finalmente non c'era più alcun problema così continuai a succhiarle le altre dita ma notavo che si stava troppo eccitando così decisi di fermarmi e creare una nuova posizione. Mi chiese perché mi fossi fermato e le feci capire che volevo fare qualcosa di ancora più eccitante. Lecca dalle gambe fino alla vagina, di nuovo si eccitava e scalpitava poi cominciai a penetrarla e poco dopo che stavo godendo molto anch'io le presi i piedi e cominciai a succhiarle tutte le dita fino a venire all'orgasmo insieme. Entrambi urlammo di piacere, lei emise dei gemiti delicati come la sua voce, il suo corpo, il suo modo di fare, il suo sorriso, lei stessa. Continuammo per un'ora a fare l'amore alla fine dopo intensi orgasmi crollai sopra di lei e la baciai follemente, le leccai il collo, succhiai il seno e la sua bocca. Terminati i baci riimasi coccolato dalle sue braccia, mi accarezzò la fronte come una madre, in quel momento ritrovai l'affetto perso. Avevo avuto soltanto una donna in realtà prima di lei, andavo sempre a prostitute, volevo avere in realtà trombamiche ma le ragazze mi rifiutavano, ebbi solo due rapporti occasionali intensi e con piedi ma ora che avevo lei sembrava che finalmente avevo tutto. Mentre mi coccolava prese e accese una sigaretta e accese anche la tv, mise un po di musica e ci rilassammo insieme. Purtroppo dovevo andare a lavoro anzi ero in ritardo e lei mi disse di non reoccuparmi per una volta che non andavo. Dissi che aveva realmente ragione, decidemmo di passare una giornata insieme, ci rivestimmo mentre mi chiese quali calzature avessi voluto mettesse e le disse dei tacchi rossa senza calze dato che stavolta aveva le unghie dei piedi rosa. Andammo a fare shopping, guardammo diversi negozi e decise di entrare in un negozio di scarpe dicendo di voler comprare qualcosa che potesse piacere ad entrambi. Volevo proporle un paio di stivali dato che era piena di tacchi, fissai un modello stupendo nero brillantinato così li prese e li provò. Disse che piacevano molto anche a lei. Alla cassa preparai i miei soldi e mi prese le mani fissandomi e dicendomi che lei non stava con me per soldi così decise di pagare da sola. Ero veramente shoccato pensavo fosse un'altra dimensione ma le dissi che volevo pagare io. Lei continuava a dire di no e se lo avessi fatto mi avrebbe lasciato così accettai. Terminato uscimmo dal negozio e passammo una giornata spettacolare fermandoci ad una festa, lei si cambiò subito le scarpe e mise quegli stivali. Era la giornata più bella della mia vita insieme ad altre giornate che in passato provai nell'infanzia e in alcuni miei successi. Tornati a casa mi accontentò di annusarle i piedi, con gli stivali avevano un'aroma favoloso lei era diventata il mio gioiello e guai chi l'avrebbe toccata fui molto protettivo nei suoi confronti ma allo stesso tempo lo fù lei per me che sembrava comportarsi come una madre. Tornai a succhiarle le dita e ci masturbammo insieme. Dopo un altro momento di piacere decisi che ora la cena volevo prepararla io facendola felice, preparai anche io una pasta con peperoni e lei apprezzò molto. Il tutto a lume di candela che comprai tempo fa ma che non lo utilizzai mai, pensavo che le candele potevo anche buttarle. La sera eravamo molto stanchi e non avevamo bisogno di altro sesso ma rimanemmo a baciarci e coccolarci e ci addormentammo insieme dopo aver visto un po di tv e aver parlato delle nostre passioni e di cultura. Le giornate proseguirono tra amore, sesso e momenti insieme finché mi venne l'idea di farle passare a un livello superiore di bdsm ovvero di renderla una padrona e di volerle comprare una frusta. Rimase molto felice, mi parlò che gli altri uomini si accontentavano solo del sesso con lei senza sperimentare nuove pratiche sessuali e anche questa volta fù d'accordo con me. Scegliemmo insieme una bellissima frusta rosso nera, era rossa dalla parte del manico e nera nella parte esterna CONTINUA...
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