| Che cos’è il fisting Il fisting è l’atto di inserire l’intera mano dentro la vagina o l’ano, ma invece di un pugno (in inglese ‘fist’), quello che veramente finisce nel corpo del partner è una forma decisamente più aerodinamica in cui le dita sono premute insieme. Come quando provi a riprodurre la forma della testa di un uccello e appiattisci le dita contro il pollice.
Non si tratta certo di chiudere la mano a pugno e provare a spingerla dentro il corpo dell’altro, anche perché in questo caso le possibilità di successo sarebbero davvero scarse.
Tutto qui?
Ovviamente no.
Il fisting è una pratica infinitamente più delicata di quanto il suo nome lasci intuire e basta fare una rapida ricerca su google per rendersi conto di come la maggior parte delle persone che lo amano la descrivano come una delle esperienze più intime che un coppia possa provare. E non a caso. Quando eseguito gradualmente e prendendo tutte le precauzioni necessarie, il fisting può regalare incredibile piacere ma richiede grandissima fiducia reciproca e infinita (e lo sottolineo, INFINITA) pazienza. Anche se, decisamente, non è per tutti: ci sono donne (e uomini) che semplicemente non sono fisicamente in grado di aprirsi sufficientemente al partner.
L’abc del fisting La chiave per provare il fisting in massima sicurezza è, come sempre, una buona comunicazione.
Chiaramente ci si può ‘allenare’ usando dei toy più che altro per avere un’idea se la cosa possa piacere o meno ma, però quando si tratta di fisting la cosa che conta più di tutto è l'eccitazione.
Il fisting anale Esiste ed è altrettanto piacevole del fisting vaginale. E tuttavia, poiché l’ano e il retto non hanno la stessa elasticità e sensibilità della vagina, comporta maggiori rischi.
Occorre quindi rispettare tutte le norma igieniche , procedere con molta lentezza e molto lubrificante e ricordarsi che il momento dell’estrazione è altrettanto importante (ed eccitante!) di quello dell’inserimento.
Bisogna anche rispettare i limiti del proprio corpo e stare ‘a riposo’ per alcuni giorni dopo aver provato il fisting anale. Quindi niente sesso anale, niente anilingus, nessuna pratica sessuale che coinvolga le stesse parti del corpo interessate dal fisting.
Il fisting: cosa fare e cosa NON fare Per semplicità riporto una semplice lista di SI FA – NON SI FA.
SI FA: le unghie non devono essere lunghe e le mani ben pulite prima di provare il fisting. Ma anche prima di provare qualsiasi altra attività che implichi che le mani vadano a sfiorare le parti intime di un’altra persona.
NON SI FA: non provare il fisting senza avere avuto prima l’esplicito consenso dell’altra persona.
SI FA: togli qualsiasi monile (anelli, bracciali, piercing) e indossa un guanto di lattice, non solo ridurrà enormemente il rischio di trasmissione di MST, ma renderà l’operazione più semplice poiché il guanto impedirà che la pelle assorba il lubrificante.
NON SI FA: mai saltare i preliminari che sono fondamentali per il partner che riceve il fisting.
SI FA: usa una quantità esagerata di lubrificante e ancora di più, su entrambe le mani e sui genitali del partner che riceve il fisting.
NON SI FA: Non cercare di inserire tutte le dita allo stesso momento, comincia con due e aggiungi le altre successivamente quando il tuo partner ti dà l’assenso a procedere.
SI FA: smetti immediatamente se il partner mostra di provare dolore o te lo comunica.
NON SI FA: non effettuare movimenti eccessivi con le mani. Ciascun impercettibile movimento delle tue dita risuona all’interno del corpo del partner sufficientemente amplificato. È il momento di essere delicati adesso.
SI FA: mantieni un atteggiamento positivo anche se non tutto va come previsto. Anche se siete entrambi molto curiosi ed eccitati all’idea di provare il fisting, non è detto che il primo tentativo vada a buon fine, l’importante è non scoraggiarsi e riprovarci se quello che avete sperimentato vi ha messo la curiosità di andare oltre.
È importante mantenere un atteggiamento propositivo ed essere disposti a passare a fare altro. Per alcune persone il fisting non è fisicamente possibile, per altre richiederà moltissima pazienza.
I rischi del fisting Ci sono e sono reali. C’è il rischio che si creino lacerazioni nella vagina e, ancora di più nell’ano e nel retto. In questo caso, la situazione è più grave perché sarà più difficile accorgersene. Per questo è fondamentale il periodo di riposo di alcuni giorni dopo aver praticato il fisting, per dare il tempo al corpo di guarire anche da eventuali micro lacerazioni di cui non ci siamo resi conto.
C’è inoltre il rischio di trasmissione delle MST e di perdita di elasticità dei muscoli dell’ano. Nel caso della vagina questo rischio è drasticamente inferiore, ma è chiaro che il fisting va praticato con coscienza
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