| LA VENDETTA DI BEATRICE CAPITOLO I UN'ESPERIENZA ESOTICA Erano passati cinque lunghi anni dalle vicissitudini che avevano portato Giuseppe, ragazzo semplice ed onesto poco più che trentenne alla ricerca di un impiego a trasformarlo in breve tempo da dipendente presso uno studio legale a schiavo soggiogato ai capricci e alle volontà di una ricca, snob e arrogante avvocatessa di alcuni anni più giovane di lui. La vicenda si concluse fortunatamente nel migliore dei modi per Giuseppe, dopo aver affrontato un calvario di umiliazioni, duro lavoro, sfruttamento e trattamento nell'insieme inumano. Era riuscito a venirne fuori, far incarcerare la propria aguzzina, trovarsi una bella ragazza con cui andare di lì a breve a convivere. Rebecca il suo nome, quattro anni passati sotto lo stesso tetto. Poi all'improvviso le cose cominciarono a non essere più idilliache, i primi litigi, i primi tentativi di rimettere le cose a posto, nuove liti e infine l'inevitabile rottura. Giuseppe più disperato che mai cade nel tranello dell'avercela col mondo intero e il suo comportamento indispettisce non poco il suo datore di lavoro che si trova costretto a metterlo alla porta; dalla padella nella brace. Lui capisce che è giunto il momento di tagliare definitivamente i ponti non solo con la città dove viveva, ma anche con l'Italia che pareva non avesse più nulla da offrire. Si mette alla ricerca di qualcosa di nuovo lontano da casa, e l'idea di andare a vivere su un isolotto della Polinesia non gli deve sembrare così male, anche quando a causa del suo scarso francese si ritrova ad accettare un lavoro in un albergo dove fare le pulizie. Altra cosa che lui non conosce bene è la situazione di questo paradiso esotico;la giunta militare al governo è una mistura di corruzione e malaffare, nonostante gli avvertimenti ricevuti dagli amici, Giuseppe saluta tutti e si mette sull'aereo che dopo un estenuante volo di trenta ore lo porta ad ammirare le bellezze di un luogo incontaminato dove però all'occhio subito sale la differenza tra i poveracci che vivono tra le baracche, e le ville della ricca borghesia in cima alla collina e la zona del lungomare dove un albergo lascia spazio al successivo dove folle di turisti col portafogli gonfio passano le proprie vacanze. Il lavoro non è il massimo della vita, ma lui si ripromette di imparare la lingua in fretta e salire così i gradini della società dell'isolotto. In effetti i progressi si notano già e Giuseppe passa a lavorare nel ristorante come cameriere anche se di tanto in tanto continua col lavoro di pulizia delle camere degli ospiti dell'hotel, a volte per sostituire il personale malato o semplicemente per dare una mano nelle situazioni di sovraffollamento. La direttrice, una splendida bionda sui 35 proveniente dalla Francia continentale, è veramente soddisfatta del lavoro dell'italiano e apprezza la sua disponibilità ad accettare qualsiasi mansione. Tutto sembra andare perfettamente bene, quando un giorno viene chiamato dalla lei nel suo studio. G:Bonjour, Madame Desirèe MD:Bonjour, Giuseppe. Accomodati...Giuseppe...c'è una cosa che...devo dirti...non riesco a capacitarmi io per prima... G:è successo qualcosa, Madame Desirèe?? MD:Giuseppe...la 352...la camera 352...tu ti sei occupato della sistemazione della camera 352 per due mattine consecutive, ieri e oggi...ricorderai...quella ad angolo con la vetrata sulla spiaggia...la camera grande...la suite del terzo piano, insomma!!! G:Si, Madame, e chi la dimentica. Ci ho impiegato più del dovuto...perché era tutto a soqquadro...mi scuso in anticipo, ma non è colpa mia, anche se avessi voluto non avrei mai potuto terminarla in tempo. MD:Giuseppe...non è questo...la signorina che la occupa, ha lamentato...due furti pesanti in due giorni...due!!!! E tu sei l'unica persona entrata in quella stanza eccezion fatta per l'ospite. Lei vuole sporgere denuncia. Io le ho chiesto di controllare...era già venuta da me ieri, ma oggi...stamattina quando le ho dovuto spiegare che non mi fosse possibile darle una spiegazione...perché vedi, Giuseppe, io MI FIDO DI TE!!!!! E non comprendo davvero... G:Madame Desirèe...io un ladro, giammai!!!! ma come può una persona accusarmi di ciò??? ha per caso denunciato... MD:Lo ha fatto in aeroporto al suo ingresso nel paese. Ha dichiarato cosa stava portando e il materiale è quindi tracciabile. Sai come sono qui con gli stranieri...che lavorano. Coi turisti invece, sono sempre dalla loro parte, con tutti i soldi che lasciano...ho paura che tu sia in un grosso guaio... G:Ma non ho fatto nulla!!!! Come può questa donna accusarmi così???Dove sono le prove??? MD:Te l'ho già detto! La tua parola contro la sua...e sai a chi daranno ragione... G:Pazzesco...c'è modo di parlare con questa persona...o è già andata a denunciarmi??? Cos'è americana???Loro sempre credono di essere migliori... MD:è italiana, Giuseppe... G:Italiana???!!! Ma è pazza o cosa'??? MD:Comunque, sarà qui a breve...le ho detto che ti convocavo, almeno voglio capirci qualcosa in più avendovi davanti tutti e due... G:Ma perché...anche lei crede... MD:No, Giuseppe...farò di tutto per aiutarti a trovare una via d'uscita...ma sai che non posso fare miracoli... Giuseppe si siede, si rialza nervosamente, si siede ancora...non riesce a comprendere come possa essere accaduto qualcosa di simile, comincia a pensare anche a qualche tranello da parte di qualche suo collega che abbia voluto far ricadere la colpa su di lui, cosa che ovviamente non dice alla direttrice, ma in cuor suo sa di essere innocente, quindi...quindi se alla cliente la roba è stata rubata, qualcuno in albergo sa ed è pronto a dare una versione dei fatti alla malcapitata che si ritrova due articoli in meno...e del cui furto lui è accusato... G:Madame Desirée...ma cosa è stato rubato alla signora...?? Ospite: Un collier in argento e un rolex d'oro, lustracamere!!!! Giuseppe si gira...e per poco non gli viene un colpo...la voce era la stessa, ma avere conferma alla vista che la signora che lo accusa di un furto è.... G:Beatrice P******???!!!! ma da dove sbuca fuori lei??? NOOOOOO...questo è un incubo...è tutto chiaro, allora.... La direttrice comincia a guardare prima Giuseppe, poi la signorina Beatrice e non si capacita di che diavolo stia succedendo... MD:Conosci questa donna, Giuseppe'??? G:Certo che la conosco!!!Mi stupisco di come possa essere libera, fuori di prigione, dopo quello che mi ha fatto...e come me la ritrovi qui poi....questa donna vuole incastrarmi, Madame Desirèe...io non ho commesso alcunché. Questa donna vuole la sua vendetta perché l'ho fatta finire in prigione per qualcosa che io ho dovuto subire da lei in Italia... B:ahahahhhah...questo lustracamere, signora Deviux è completamente pazzo...non ho mai visto prima quest'essere G:Beatrice P******* io ti conosco benissimo e tu conosci me!!!!! B:Lei, mio caro, si è persino arrogato il diritto di andare a rovistare tra le mie carte per vedere il mio nome...o magari lo ha fatto alla reception...per capire la provenienza e se le convenisse derubarmi...io la denuncio, e qui non se la cava facilmente... G:Qui siamo al delirio!!!Io non ho rubato nulla e tu sei una bugiarda di professione nonché una delinquente e sfruttatrice... MD:OK; BASTA!!!!!! Ora qui parlo io...e voglio sentire le due versioni...e ci si parla con rispetto nella mia stanza..Giuseppe, ricordati di avere una mia cliente davanti e portale rispetto. Signora P****** la prego di fare lo stesso nei confronti del mio dipendente... Prima la "cliente", poi Giuseppe, danno le differentissime versioni su dove gli oggetti fossero stati riposti dalla signora e da dove sarebbero stati quindi sottratti.....quindi Giuseppe tenta l'affondo cercando ancora di spiegare con chi la direttrice stia realmente avendo a che fare... MD:Giuseppe, tu capisci bene che io mi fido di te e voglio crederti, ma siamo davanti ad un'evidenza e io non posso credere a fatti avvenuti al di fuori del mio albergo. In quanto alla signora, prego di accettare la mia richiesta di un rimborso e chiudere qui la faccenda. B:Mi spiace signora Devieux. Comprendo che questo fatto increscioso sarebbe inoltre una cattiva pubblicità per il suo albergo, ma la faccenda è grave...Guardi, sarei disposta ad accettare il rimborso e chiudere un occhio ritirando la denuncia nei confronti di questo...sguattero da camere e ladruncolo...alla incontestabile condizione che lo licenzi in tronco davanti ai miei occhi con tanto di certificazione!!!!!!! G:Ma tu stai scherzando????????!!!! Ma Madame Desirèè.... MD:Giuseppe, mi spiace...ma mi sembra la soluzione migliore per te...troverai da lavorare qui in città, sicuramente...tanto la signora andrà via, parte domani...quindi B:ALTRIMENTI SI FINISCE DIETRO LE SBARRE!!!!!!!! Ci sono trenta secondi durante i quali Giuseppe alterna degli sguardi sbigottiti e sinceri nei confronti della direttrice che sembra dirgli con gli occhi di accettare e lasciar perdere, a degli sguardi truci che sembrano voler ammazzare con gli occhi una Beatrice che seduta comodamente sulla poltrona sembra accennare un sorriso sadico vecchio stampo celato dietro un'espressione di assoluto trionfo... G:Va bene, accetto e vado via. La prego Madame Desirèe mi dia il foglio da firmare voglio andare subito via di qua... Giuseppe firma e butta violentemente il foglio in faccia a Beatrice, la quale stizzita... B:Ma come ti permetti, bifolco????? Potrei persino dimenticare e mandarti dentro...le tue scuse IM-MEDIA-TA-MENTEEE. Altrimenti ti mando a vedere il sole a scacchi... MD:Giuseppe...ma sei impazzito????!!! E giuseppe ancor più ferito nell'orgoglio si rivolge alla Signorina Beatrice, tra il serio e il faceto... G:Mi scusi, "Signora Beatrice"!!!!!!! B:E ora mi metti questo foglio nuovamente sulla scrivania e mi firmi tre copie che firmerò anch'io per presa visione. Avanti... Giuseppe si trova costretto ad eseguire anche se vorrebbe gonfiare letteralmente l'arrogante signorina...firma le tre copie firmate dalla direttrice dell'hotel e le porge alla signorina Beatrice, che firma con calma, e quindi trattenendo la propria copia... B:Bene, sguattero da camera, ora puoi pure andare... Giuseppe saluta rabbiosamente Madame Desirèe e lascia l'ufficio di corsa...
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