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E' MORTO RAIMONDO d'INZEO LEGGENDA DELL'EQUITAZIONE.

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view post Posted on 16/11/2013, 13:52     +4   +1   -1
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MISTRESS

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Oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960, partecipò a otto edizioni consecutive dei giochi, aveva 88 anni. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha disposto un minuto di raccoglimento in tutte le menifestazioni sportive del week end.

ROMA - Lutto per lo sport italiano. E' morto Raimondo D'Inzeo, oro olimpico nell'equitazione a Roma 1960. Aveva 88 anni. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha disposto un minuto di silenzio, per sabato e domenica, in tutte le manifestazioni sportive. La Camera ardente per Raimondo D'Inzeo sarà aperta oggi, dalle ore 14.00 alle ore 18.00, al Salone d'Onore del Coni al Foro Italico. Domenica sarà possibile rendere omaggio dalle 10.00 alle 13.00 al campione olimpico di equitazione scomparso.
Nato a Poggio Mirteto (Ri) il 2 febbraio 1925, Raimondo d'Inzeo, oltre all'oro di Roma, ha vinto altre cinque medaglie ai Giochi (1 oro, 2 argenti e 3 bronzi), in un arco di tempo che va dal 1956 al 1972 a Monaco. E' stato anche due volte campione del mondo (1956 e 1960).
Il destino di Raimondo D'Inzeo era scritto. Figlio di un ufficiale di cavalleria e maestro di equitazione, ha iniziato prestissimo a praticare la disciplina. Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri fino al grado di Colonnello, era specialista nella disciplina del salto ostacoli. Con il fratello maggiore Piero ha formato una coppia irripetibile: sono stati infatti i primi atleti a partecipare a otto edizioni consecutive dei Giochi olimpici, dal 1948 a Londra al 1976 a Montreal, raggiunti in seguito solamente da Josepa Idem. Nel 1968 a Citta del Messico, Raimondo D'Inzeo è stato anche il portabandiera. E' stato uno dei massimi campioni nella storia mondiale del salto ad ostacoli con Winkler, D'Oriola, Pessoa padre e figlio. In Italia, lo hanno avvicinato soltanto suo fratello Piero (per il quale vale ugualmente il discorso sul destino, ma che comunque non vinse mai un oro olimpico individuale) e Graziano Mancinelli.
Il punto massimo della carriera dei fratelli fu raggiunto Roma nel 1960, quando Raimondo conquistò la medaglia d'oro e Piero la medaglia d'argento nel Gran Premio di salto ostacoli.
L'impeto, Raimondo D'Inzeo lo mise anche in una occasione per lui dolorosa, quando, come tenente colonnello dei carabinieri a cavallo, dovette caricare i manifestanti contro il governo Tambroni a Porta San Paolo in Roma. Le polemiche che ne seguirono non riuscirono comunque ad intaccare la fama che il cavaliere si era conquistato sui campi di tutti il mondo.



E’ scomparso il dio dell’impeto e della bufera, dell’infuriare delle passioni e dell’ardore, indimenticabili il suo stile e la nobiltà del cavaliere.
Uno stile impeccabile di montare. Un grande Uomo di Cavalli. Grazie Raimondo, noi amanti di questo magnifico sport non potremo dimenticarti.
Grazie Raimondo.........
 
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PuttanadiMB
view post Posted on 16/11/2013, 13:59     +2   +1   -1




Campione d'altri tempi, di un tempo in cui lo sport aveva un sapore quasi epico.
Con lui se ne va un pezzo di storia dello sport italiano
 
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view post Posted on 16/11/2013, 14:07     +1   +1   -1
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MISTRESS

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PuttanadiMB
view post Posted on 16/11/2013, 14:30     +1   -1




Grande Olimpiade, edizione unica, irripetibile soprattutto nel nostro Paese.
Da amante dello sport sarebbe bello una nuova Olimpiade in Italia, purtroppo però oggi sarebbe una nuova occasione di spreco e fonte di nuovi problemi
 
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view post Posted on 16/11/2013, 15:10     +1   +1   -1
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MISTRESS

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Caprilli
Federico Caprilli nel 1893 codificò un nuovo sistema di monta, la cosiddetta "Rivoluzione Caprilliana", che portò ad un sistema di monta "Naturale" concedendo la libertà d'incollatura sul salto. L'equitazione naturale contribuì notevolmente alla diffusione gel concorso ippico modernamente inteso, perchè permise l'elevazione delle altezze degli ostacoli, rendendo questa disciplina particolarmente spettacolare. Per questo Federico Caprilli e sicuramente il fondatore dell'equitazione moder

Storia del Concorso Ippico
La nascita del concorso ippico risale alla seconda metà del XIX sec. A quel tempo l'equitazione era praticata esclusivamente dai militari per scopi bellici e dai nobili per svago. In entrambi i casi era impegnato in percorsi di campagna, e al momento dell'acquisto, il commerciante, doveva dimostrare, le capacita nel superare staccionate e ruderi che riproducessero condizioni di terreno accidentato. Questa circostanza diede origine a vere e propri gare in un campo recintato, nei quali venivano posti ostacoli mobili, quali muri, cataste di legno, specchi d'acqua, ecc. Nacquero così i primi concorsi di salto ostacoli, che rappresentavano il punto di incontro tra scuole di equitazione diverse. Il primo concorso ippico internazionale si tenne a Parigi nel 1866. A Torino nel 1884 si tenne il primo concorso ippico in Italia, a cui prese parte solo la cavalleria Italiana di Pinerolo, sotto la direzione del cavaliere Cesare Paderni. Nel 1893 nell'Arena Milanese si tenne un nconcorso che ebbe li onori della cronaca in Europa, e cui partecipò anche Federico Caprilli montando ancora alla vecchia maniera. egli che da li a poco fu il fautore della Rivoluzione Caprilliana che permise l'innalzamento degli ostacoli e quindi una maggiore spettacolarità. Da questo momento in poi l'evoluzione e la diffusione di questo sport non ha sosta fino ad arrivare ai giorni nostri.
 
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straccius
view post Posted on 16/11/2013, 17:12     +1   -1




COLONNELLO RAIMONDO D'INZEO. PRESENTE!!!

ONORE ED ETERNA MEMORIA A QUESTO GRANDISSIMO CAMPIONE, NELLO SPORT E NELLA VITA.
 
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6tudario
view post Posted on 19/11/2013, 18:30     +1   -1




Questo, con pochissime parole , per d'Inzeo


Edited by sillyslave - 20/11/2013, 23:37
 
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Zard of Oz
view post Posted on 30/8/2014, 22:39     +2   +1   -1




E mo?
Dopo tutto ciò che é stato scritto, anche giustamente su Raimondo e Piero, anche se siete stati ingiusti con quest'ultimo, adire che il vero grandissimo talento dell'equitazione italiana é stato Graziano.
Chi sa di equitazione vera, quella sul campo e non quella raccontata, sa bene che mentre i fratelli D'inzeo erano grandi tecnici, Mancinelli era il vero artista, l'unico dell'equitazione del passato, fatta di lunghe distanze e grandi elevazioni, capace di competere oggi in una equitazione moderna fatta di piccoli spazi, percorsi molto tecnici e performance esasperate.
Purtroppo Graziano pagava lo scotto di essere il figlio del groom della Farnesina, un plebeo, insomma quando l'equitazione era in mano solo a militari e pseudonobili del pisello, quando le nobildonne romane andavano a piazza di Siena coi cappellini come si fa ad Ascot.
Poiché tutti lo trattavano da pezzente, da giovane lui sviluppò un carattere scostante e fiero basato anche sul fatto chequando montava lui non ce n'era per nessuno neanche per i fratellini D'inzeo.
Figurarsi in quegli anni quando si seppe che era omosessuale, cosa che poi lo portò in età avanzata ad ammalarsi di aids e morire, in quale considerazione era tenuto da tutti i ben pensanti del cazzo dell'epoca, ma con lui nulla hanno potuto perché era il migliore e lo dimostrò sempre specie poi alle olimpiadi di Roma del 63 (medaglia d'oro individuale) k quando fece la famosissima mezza fermata in gabbia, cosa che se la ripetessero anche oggi i più grandi campioni in carica, ci lascerebbero i denti su quelle barriere.
Graziano Mancinelli, l'ultimo dei grandi dell'equitazione italiana che, nonostante i grandi talenti in squadra, non riesce ad affermarsi più a livello olimpico come squadra, anche se, per onestà, non é solo colpa dei cavalieri, ma delle sciagurate politiche federali della Fise e dell'allevamento italiano e chi sa capisce bene cosa sto dicendo!
 
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7 replies since 16/11/2013, 13:52   338 views
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