| Ovviamente in quel periodo non ci furono sms o telefonate di scuse per il danno che mi aveva provocato ma semplicemente richieste di danaro che io puntualmente esaudivo. Il mio conto in banca prendeva sempre piu’ i connotati del rosso piu’ assoluto ma ripresi a lavorare e quindi di nuovo a rimanere in linea di galleggiamento. Non ci furono per altri due mesi richieste da parte di Sabrina di nuove sessioni e anche le richieste economiche diminuirono, alche’ fui pervaso dall’idea che ormai il bello o il peggio (dipende da che parte la vogliam vedere) fosse passato. Un giorno mentre ero intento a lavorare sentii squillare il telefono e un groppo alla gola mi prese quando vidi comparire il suo nome. Uscii come per andare in toilette e risposi: “Mi dica unica mia padrona” e dall’altra parte della cornetta lei con voce singhiozzante mi replico’. “voglio che passi da me non voglio rimanere sola…non chiedermi niente passa da me subito”. “Mi scusi mia regina ma in questo momento proprio non riesco a liberarmi dal lavoro”. Nemmeno mi fece finire la frase…..”appena sei libero allora” e chiuse. Non ci credevo, non piu’ tardi di 4 mesi prima mi avrebbe ordinato in tono perentorio di uscire dal posto di lavoro fregandosene di tutto e tutti ed invece adesso era disposta ad aspettarmi!! C’era qualcosa che non andava e la voce tremolante e singhiozzante ne era la prova piu’ concreta, doveva essere successo qualcosa di grave. Per il resto della mattinata non riuscii a pensare ad altro se non ad andare ad accudire la mia aguzzina preferita nonche’ unica; non me ne fregava niente che mi avesse quasi cambiato i connotati con i suoi splendidi piedi, aveva bisogno di me e se era in difficolta’ era compito mio aiutarla. Uscii e a ritmo da F1, letteralmente volaii verso casa sua feci gli scalini 3 alla volta e suonai il campanello; “Entra pure che e’ aperto”. La vidi subito li, la mia piccola e preziosa Dea raggomitolata sul divano con quel suo divino viso avvolto in un mare di lacrime…Quasi con un balzo fui su di lei e senza sapere nemmeno il perche’ la strinsi nel piu’ grosso abbraccio fraterno di cui potevo essere capace. Senza dir niente passarono 2 minuti e la sentivo tremare dentro di me, lei che senza alcuna pieta’ non piu’ tardi di qualche mese fa mi aveva spaccato la faccia con le scarpe da calcio ora era li, direi quasi in mio possesso e non riusciva a proferire parola. Presi coraggio, “che e’ successo Sabrina”? In un pianto che se possibile si faceva ancora piu’ assordante…”mia cuginaaaaaa, mia cuginaaaaa ha avuto un incidente col motorino ed e’ in fin di vitaaaaaaa” sigh sigh sigh. Non me ne fregava niente della cugina ma c’era lei li in difficolta’ dovevo assolutamente far qualcosa; “Mi dispiace ma come e’ successo”? “Ma niente, non so, mi hanno solamente detto che uno con la macchina e’ passato con il rosso e l ha presa in pieno”! “che figlio di puttana” replicai io, “Sabrina se posso fare qualcosa per te non ci pensare 2 volte, chiedimelo subito”. Da rimarcare il fatto che era a piedi nudi e avevo una voglia di tuffarmici che non vi dico e facevo fatica a concentrarmi sulle sue risposte…”voglio andarla a trovare e ho pensato che solo tu saresti disposto ad accompagnarmi”. Addirittura potevo scegliere e pensaii “cazzo deve star male per chiedermelo, potrebbe tranquillamente salirmi in groppa e dirmi di far tutta la strada stile mulo da soma”, ma vabbe’ magari era cambiata e gli dissi:” Se vuoi dopodomani possiamo partire anche all’alba, non lavoro”. “ok,ok se ti va bene partiamo alle 7 che tanto ci vorranno almeno 3 ore per arrivare”. “Certo Sabry fatti trovare pronta e partiamo e non ti preoccupare andra’ tutto bene”. Ma dentro di me pensavo che dovesse chiedermelo nella maniera che preferivo e non cosi come se fossimo di pari livello…”Speriamo ci sono troppo affezionata e’ la mia cugina preferita”. La coccolai per un oretta circa dopo di che me ne andai un po’ frustrato e dubbioso ma con un'unica certezza; comunque le sarei servito a qualcosa, si, magari non al suo sollazzo ma comunque avrebbe approfittato di me e questo era cio’ di cui andavo ai pazzi. Dopo aver provveduto ovviamente al pieno di benzina alla prenotazione della stanza d’albergo (saremmo stati fuori dal venerdi alla domenica), alle 7 spaccate partimmo. L’aria che si respirava era pesante, la mia padrona praticamente non parlo’ e ci fermammo per far colazione in autogrill verso le 8:30. Il suo telefono drillo’ e usci mentre io dopo aver provveduto al pagamento (ovvio) mi rifocillai con un paio di cornetti e un succo di frutta corroborante. Passarono 10 minuti e lei non torno’ alche’ pensai fosse arrivata quella chiamata che speravo in cuor mio non fosse mai arrivata…..Uscii dall’autogrill e in lontananza la vidi piangere e correre verso di me saltandomi addosso; “non e’ piu’ in pericolo di vitaaaaaaaaaaaaa, non e’ piu’ in pericolo di vitaaaaaaaaaaaaa, grazie Dio”!!!!! “siiiii son troppo contento” le dissi stringendola in un abbraccio fortissimo. “Hai visto Sabrina che tutto si sarebbe aggiustato te l’avevo detto”…”hai ragione, son troppo feliceeeeeeeee” e si strinse a me stile medusa. Rientrammo in macchina, ripartimmo e l’aria divenne tutto ad un tratto molto piu’ respirabile e leggera. Dopo un paio di km riprese a parlare “Sabrina????Sabrina???? ma come cazzo ti sei permesso io per te son sempre e solo Padrona o Dea, non esiste che mi chiami in altra maniera”!!!!! Rimasi di stucco, a dire il vero non me l’aspettavo (anche se lo speravo da tempo), dentro di me pensai “cioe’ dopo tutto quello che ho fatto questa e’ la riconoscenza”? Era tornata quella di prima anche nello sguardo, da un momento all’altro pareva essersi dimenticata di coccole, abbracci e tutto cio’ che “mi aveva concesso”. “Fermati alla prima piazzola di sosta, idiota!”. Mi fermai e si giro’ verso di me attaccandomi in maniera violenta al vetro con la pianta del piede (calzava infradito eleganti); “che pensavi eh? Che fosse cambiato qualcosa? Non ti permettere mai piu’ lurida merda! E lucidami la suola veloce!!!!!” Presi a leccare avidamente e a ripulire in men che non si dica portando la suola della Dea a risplendere e ripartimmo. La mia bocca tornava cosi ad assaporare gli umori dell’asfalto e non poteva essere altrimenti era quello il mio unico compito. “Son troppo contenta, stasera mi divertiro’ con te come una volta”…La giornata si faceva nefasta per me ma non riuscii a trattenere un sorriso di compiacimento. In ospedale ci furono le scene classiche tra abbracci,baci e sorrisi per lo scampato pericolo e Giusy la cugina le chiese: “Sabry ma chi e’ quello il tuo ragazzo”? “Si,si, si chiama Danny e stiamo insieme da 6 mesi”. Mi presentai e dentro di me pensai “Si,si, come no sto insieme ai suoi piedi o alle sue scarpe da circa 6 mesi!!!!! “E’ carino complimenti” e cosi fini la presentazione tra sorrisi piu’ o meno sinceri elargiti da tutti i presenti. Uscendo chiesi a Sabrina “Il suo ragazzo sarei, ne sono onorato”!! “Ragazzo,schiavo,sguattero poco importa, li per li dovevo trovare una scusa per averti portato merdaccia umana che non sei altro”. Tornati in albergo ordinammo una pizzetta e provvedei io a ritirarla e, ovvieta’, a pagarla. Appena rientrato in stanza la vidi in tutto il suo fascino con t-shirtina e gonnellina di jeans intenta a guardare la strada dal balcone e non potei notare le sue incantevoli estremita’ nude al contatto col terreno. Una visione paradisiaca, la Dea nel rientrare non pote’ fare a meno di fare passi ben scaglionati per farmi notare le suole nere come il carbone. “Forza cane metti la tua pizza sotto al tavolo e prendi da bere un paio di birre che ho proprio voglia di festeggiare” Esaudito il volere della Dea mi misi a sedere ma subito fui ripreso: “Come fai a mangiare se non vai sotto al tavolo ehhh!” “Forza schiavo muoviti”! Non appena feci per provare a mangiare i suoi meravigliosi e sporchissimi piedi avvolsero la mia pizza in pratica facendone un tutt’uno. “Forza mangia”! Mi ritrovai una poltiglia informe sotto ai miei occhi e il colorito rosso fuoco della mia margherita era diventato improvvisamente di un grigio spento. Senza posate e usando solo le mani mangiai quell’ aberrante accozzaglia di pomodoro mozzarella e sporcizia e per rendere ancor piu’ degradante la cosa non mancavano risatine dal piano di sopra e commentini vari; “uhm buona la mia pizza, la tua com’e’?” “Una bella margherita al sapor di catrame per il mio schiavetto”, “mangia tutto mi raccomando che oggi e’ stata una giornata dura”! Il tutto accompagnato da risate sonore. Mentre mangiavo i suoi piedi birichini entravano ed uscivano dalla mia bocca cosicche’ per completare l’opera dovetti mangiare anche dalla sue estremita’ provvedento alla completa pulizia delle sue piante. “avrai una sete che nemmeno immagino, ma come sono stata stupida a non pensarci vieni con me che ti disseto io”!!! Prese una birretta da 33 cl e mi porto in terrazzo con lei. Notai senza ben capire che volesse fare che porto’ con se sia le infradito della mattinata che un paio di sneackers adidas che amava particolarmente perche’ a detta sua “comodissime”. Mi accompagno a frustate sino al davanzale ed in ginocchio vidi porgermi le suole delle infradito proprio di fronte alla faccia. Presi per leccarle ma subito mi fermo assestandomi un bel calcio nello stomaco. “Aspetta, mamma mia che fretta che hai, hai detto che hai sete e la tua Dea e’ di cuore adesso ti fa bere”. Infatti fu cosi, la Magnifica Ninfa un po’ alla volta verso’ il contenuto della bottiglia sulle suole e io bevetti tutta la birra spartita su 4 suole sporche di ogni tipo di lerciume che si puo’ trovare sull’asfalto. Una degradazione totale condita da risate e qualche calcetto allo stomaco per valutare la mia resistenza. La birra fini e le scarpe come per magia furono belle lucide traslando nel mio corpo i soliti milioni di batteri, “oh una bella mangiatina era quello che ci voleva giusto larva”!? “Certo mia padrona e la mia cena era ben piu’ ricca della sua”! “Verissimo, la mia bonta’ e’ infinita lo so”. Si mise comodamente seduta davanti alla tv (c’era ogni tipo di programma non avevo badato a spese nella scelta dell’albergo) e inizio con uno zapping continuo senza mai trovare un programma che ritenesse decente da vedere. Io intanto mettevo in ordine le cose togliendole dai bagagli (solo le sue) e inserendole negli armadi come da indrottinamento della Dea e finito mi accovacciai a terra pronto a riscuotere il premio o a soddisfare la sua divina volonta’. “Che giornata mio Dio, son passata dal dolore piu’ atroce alla felicita’ piu’ smisurata e’ incredibile cio’ che ti regala la vita…..pero’ qua non c’e’ un programma interessante ma dove mi hai portato schifoso verme”!? Alla fine trovo’ un film di suo gradimento e il sorriso torno’ a visitare la sua splendida bocca. “Oh bene, questo mi piace, ma voglio stare piu’ comoda fammi da cuscino coglione”! Si tolse la gonnellina e mi brillarono gl’occhi nel vedere tutto quel ben di Dio…”Cosa fai li impalato, t ho detto di farmi da cuscino cosa stai aspettando” e per rimarcare cio’ prese uno stivaletto e gli fece fare la conoscenza del mio volto per un paio di volte. Mi accomodai con il sedere a terra, la schiena a mezz’aria e il volto sul divano per creare anche un appoggio ergonomico per la mia Dea che senza badare tanto per il sottile si sedette sul mio volto dopo un leggero balzo; “uh che bella faccia calda, ho fatto proprio bene a darti un po’ di stivalate, senti come sei caldo ora ahahah “. Il suo sedere cosi bello,sensuale e scolpito era ora sul mio volto e solo la mutandina mi separava dagli umori di Sabrina. Iniziai a leccare forsennatamente in un impeto di eccitazione ma con la consueta freddezza mi placo; “Io penserei piu’ a respirare se fossi in te anche perche’ nel caso che tu volessi leccarmi il sederino o la ciliegina ho la vaga impressione che le mutandine rappresentino un limite invalicabile, ma se pensi di sfinirle con la lingua fai pure a me non da alcun fastidio” e altra risata incontenibile…..
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