Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

DETTO FEET

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view post Posted on 7/8/2014, 12:27     +1   +1   -1

Professore/essa SM

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ho deciso di postare questa "gemma" che il mio amico Delicato ha scritto apposta per me
spero vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me :)


DETTO FEET

SCENA: Lo studio di “Detto Fatto”. Caterina Balivo indossa una sorta di tailleur bianco sopra una maglietta nera e dei pantaloncini di jeans. Ai piedi porta delle scarpe col tacco con la suola leggermente rialzata.

CATERINA: Bentornati a “Detto Fatto”! Oggi è venuta a trovarci una mia amica che voi conoscete bene. L’avete vista tante in televisione ma non sapete che lei ha una passione molto particolare. Ma non vi voglio dire niente, ci penserà lei a raccontarvi tutto! Facciamo un bel saluto a… Giorgia… Palmas!

Entra Giorgia Palmas. È vestita con dei jeans attillati che mettono in risalto le sue curve come se fosse nuda e porta un paio di sandali bianchi aperti, con un tacco vertiginoso. I suoi piedi sono coperti solo da un cinturino sulle dita dei piedi e da uno sulla caviglia. Indossa anche una maglietta bianca molto larga che le lascia scoperta una spalla.

CATERINA (abbracciandola)
: Ciao! Come stai? È la prima volta che vieni a trovarci. Siediti, su.
GIORGIA: Grazie. Salve a tutti… (rivolta al pubblico)
CATERINA: Allora… oggi parliamo di un argomento un po’ scottante… parliamo infatti di… vuoi dirlo tu?

Giorgia Palmas sorride un po’ imbarazzata prima di rispondere.

GIORGIA: Ok. Parliamo di come dominare gli uomini.

(Sussurri e risatine del pubblico.)

CATERINA: Capito? Quindi, uomini, tenete lontane le vostre fidanzate dalla televisione, prima che gli venga qualche strana idea… a Giorgia Palmas Allora, Giorgia… tu prima mi dicevi che a te…
GIORGIA: A me piace dominare gli uomini.
CATERINA: Dominarli, eh? Ma dominarli come?
GIORGIA: Dominarli! Fargli fare tutto quello che gli dico! Obbligarli a fare qualunque cosa.
CATERINA: Come dei servi.
GIORGIA: Di più! Come dei tappeti. Come degli oggetti. Mi piace usarli per pulire per terra.
CATERINA: Calpestarli, proprio?
GIORGIA: Certo. Voglio averli proprio fisicamente sotto i miei piedi, così capiscono meglio chi comanda.
CATERINA: Bèh… quale donna non vorrebbe trattare così gli uomini? (applausi, Caterina si rivolge al pubblico) Voi, però dovete sapere che Giorgia non solo ama fare queste cose ma… le fa! Giusto? a Giorgia Palmas
GIORGIA: Sì!
CATERINA: Tu hai degli schiavi, insomma?
GIORGIA: Sì. Ne ho avuti tanti. Un sacco di uomini mi hanno pulito le scarpe con la lingua, si sono fatti sputare in faccia, mi hanno permesso di picchiarli volontariamente… che male c’è? Noi donne siamo il sesso più bello. È normale che gli uomini assecondino i nostri capricci.
CATERINA: Secondo me a casa qualcuna ci sta facendo un pensierino…
GIORGIA: (ride) In realtà io ho convinto molte mie amiche a provare queste cose.
CATERINA: Davvero?
GIORGIA: Certo. Potresti provare anche tu.
CATERINA: Uhm… dopo ne parliamo! Adesso farei entrare il secondo ospite. Tu, infatti, non sei venuta da sola…
GIORGIA: No. Mi sono portata dietro una persona…
CATERINA: Chi? Diciamolo, dai.
GIORGIA: Il mio schiavo preferito!
CATERINA: Sentito? Questo per chi non ci credeva… Facciamolo entrare!

(Lo schiavo entra camminando a quattro zampe. È vestito con una tutina di lattice bianca che gli lascia scoperte solo le mani e la faccia. Ai piedi ha delle ridicole pantofole a forma di orsetti e sopratutto gli è stata appiccicata al coccige una vistosa coda da coniglio blu elettrica. Caterina e il pubblico in sala ridono vedendolo apparire. Giorgia lo guarda dall’alto in basso con un sorrisetto crudele.)

CATERINA: Ma come l’hai conciato?
GIORGIA: Visto che andavamo in televisione, ho pensato di conciarlo nel modo più ridicolo possibile. Lui odia quel costume! Ma non mi interessa. Anzi, quando vedo che una cosa non gli piace insisto per fargliela fare.
CATERINA: Bèh, allora io, da buona amica, ti aiuto subito a umiliarlo. Regia, riesci a inquadrarmi per bene questo costumino? (allo schiavo)
Tu, alzati in piedi, su. (a Giorgia)
Ti spiace…?
GIORGIAFigurati! Gli ho detto di obbedire ai tuoi ordini come se fossero i miei.
CATERINA: Perfetto… (lo schiavo si alza, Caterina nota una scritta sul suo petto) Che c’è scritto…? “Schiaffeggiare qui”. (una freccia che parte dalla scritta indica la faccia dello schiavo)
Ah… Ok! (dà uno schiaffo alla faccia dello schiavo, e poi ride)
GIORGIA: (alzandosi in piedi)
No… più forte! (colpisce la guancia dello schiavo con violenza)
Lui è abituato così.
CATERINA: Ah, scusa. Bèh, regia, riesci a inquadrarmelo bene dalla testa ai piedi? Tu girati, intanto… da bravo! (fa girare lo schiavo su sé stesso)
Ma si vede tutto! Sotto sei nudo, eh? Dai, adesso, visto che sei qui per essere umiliato pubblicamente, io fare anche un bel primo piano…

(primo piano sulla faccia dello schiavo; si vede che sta morendo di vergogna e trattiene a stento le lacrime)

GIORGIA: Basta così. Accucciati ai miei piedi, forza. (lui obbedisce, Giorgia gli poggia le scarpe sul corpo. I tacchi affondano visibilmente dentro la sua carne)
CATERINA: Ah, lo usi proprio come tappeto!
GIORGIA: Certo. È un grandissimo onore per lui.
CATERINA: Uuuh…! Con quei tacchi deve fare male?
GIORGIA: (allo schiavo) Ti fa male? (lo schiaccia con violenza conficcandogli i tacchi nei fianchi, facendolo sussultare)
SCHIAVO: (stringendo i denti) No… padrona...
CATERINA: Come ti ha chiamato?
GIORGIA: Più forte, verme!
SCHIAVO: (urlando concitato, mentre i tacchi di Giorgia Palmas gli penetrano sempre di più nella carne) Padrona! Tu sei la mia padrona!

(Il pubblico ride di gusto.)

GIORGIA: Ora giù a cuccia. E guai a te se ti sento lamentarti. (sempre senza smettere di conficcargli i tacchi nei fianchi)
CATERINA: Ma come è cominciata questa passione?
GIORGIA: Io ho sempre avuto un carattere dominante. Mi è sempre piaciuto comandare, è più forte di me. Quando vedo un uomo devo sottometterlo o non sono contenta. Già da bambina mettevo i piedi in testa agli altri bambini (e spesso anche agli adulti). Crescendo sono peggiorata.
CATERINA: Questo ti ha causato diversi problemi, immagino.
GORGIA: A volte. Molti uomini si sono sottomessi senza fare storie. Lui soprattutto…
CATERINA: Ah, giusto. Come vi siete conosciuti?
GIORGIA: Era il figlio del mio autista all’epoca di “Carabinieri”. Era un mocciosetto di tredici anni che stravedeva per me dai tempi “Striscia". Un giorno, mentre a casa sua aspettavamo che suo padre indossasse la divisa, si gettò ai miei piedi. Cominciò a dirmi che mi sognava tutte le notti da quando mi aveva visto in TV la prima volta, che mi amava alla follia, che avrebbe fatto tutto per me…
CATERINA: Ah, ma quindi lui... (pausa)
ti ama?
GIORGIA: Certo! Guardate come è affettuoso. Schiavo... (gli porge il piede, lo schiavo comincia a baciarlo con passione, risate e moti di approvazione del pubblico)
CATERINA: Questo rende tutto più facile.
GIORGIA: Ovviamente. Puoi immaginarti come mi sono sentita a ventiquattro anni vedendo un ragazzino di tredici anni che mi sbavava dietro in quel modo. ovviamente c’erano molti tredicenni che mi sbavavano dietro ma vederne di persona uno che si dichiara in ginocchio…
CATERINA: E com’è che è diventato tuo schiavo?
GIORGIA: È cominciato tutto quando l’ho invitato a venirmi a trovare in camerino. Era venuto sul set insieme a suo padre e ho approfittato di una pausa per…
CATERINA: …lanciare la tua trappola?
GIORGIA: (ride) Esatto! Ovviamente con lui non ci sono volute molte arti femminili…
CATERINA: Non che a te manchino…
GIORGIA: Sì ma, sapete… lui aveva completamente perso la testa per me. Così appena entrò gli dissi che se voleva poteva farmi compagnia ma doveva dimostrarmi il suo amore inchinandosi e baciandomi i piedi.
CATERINA: Come una vera regina!
GIORGIA: Ovviamente!
CATERINA: E lui l’ha fatto?
GIORGIA: È naturale! Non ha esitato neanche per un secondo. Lo sai come sono affettuosi i maschietti a quell’età, no?
CATERINA: Come no? A saperlo prima mi sarei trovata anch’io uno schiavetto quando avevo tredici anni.
GIORGIA: Da allora lo trasformai nel mio piccolo tuttofare sul set. Una volta presi a sgridarlo così forte (aveva combinato non ricordo cosa) che ci mancò poco che non si mettesse a piangere e a chiedermi scusa in ginocchio.
CATERINA: Ma scusa, suo padre non ha mai detto nulla?
GIORGIA: Suo padre l’avevo sottomesso prima di lui! Non facendomi baciare i piedi, ovviamente, ma lo trattavo sempre come uno straccio. Ho sempre sfogato la mia indole dominante sulle persone che lavorano per me. E come tanti suo padre si era rassegnato ad assecondare i miei capricci per tenersi il lavoro. Una volta l’ho anche picchiato.
CATERINA: Davvero?
GIORGIA: Sì. Eravamo imbottigliati nel traffico. Non per colpa sua. Ma non mi importava. Dovevo sfogarmi così mi sfilai una scarpa e cominciai a battergliela sulla schiena insultandolo.
CATERINA: Ma dai! Non si fa!
GIORGIA: Eh, ma lui mi lasciava fare. Anzi, ogni tanto borbottava qualcosa per scusarsi. Gli altri automobilisti attorno a noi allungavano l’occhio per vedere che succedeva. Penso che qualcuno abbia pensato di intervenire ma per fortuna non l’ha fatto.
CATERINA: Per fortuna…?
GIORGIA: Per fortuna sua! Io quando mi arrabbio picchio alla cieca. Avrei infilato un tacco nell’occhio a qualcuno.
CATERINA: Ahi… eppure hai l’aria di una ragazza così dolce? Avete capito a casa? (guarda la telecamera) Guai a far arrabbiare una donna! (a Giorgia) Ma dimmi, un feticista è più facile da dominare rispetto a un uomo che non è feticista?
GIORGIA: Bèh, sì. Una volta che hai fatto mettere un uomo ai tuoi piedi è più facile fargli accettare l’idea che sei superiore a lui. Lui però non è feticista.
CATERINA: Davvero? Eppure tu hai dei bei piedini. No?

(La regia inquadra le gambe di Giorgia Palmas dalle ginocchia ai piedi. Sono molto ben curati.)

GIORGIA: Eh, ma immaginateli dopo che sono stati una giornata intera nei miei stivali…
CATERINA: Ah… che puzza…! (storce il naso)
GIORGIA: Eh, sì. E pensa che lui deve annusarli.
CATERINA: Annusarli? Ma proprio annusarli?
GIORGIA: Certo, certo! Col naso vicino alle dita. Aspetta, ti faccio vedere. (si slaccia un sandalo e ne sfila via il piede completamente nudo; gridolini eccitati del pubblico) Schiavo… (con fare tra il sadico e il giocoso porge il piede allo schiavo, che lo prende in mano e annusa con foga schiacciando il naso contro le dita)
GIORGIA: Adesso non puzzano molto ma, come ti dicevo, immaginateli dopo una giornata dentro gli stivali.
CATERINA: Bèh, scusa se te lo dico ma… che schifo! E magari glie li farai anche…? (la guarda per una attimo in silenzio, Giorgia Palmas sorride) no…! (con aria stupita)
GIORGIA: Eh, invece sì! Glie li faccio leccare! Mi piace molto di più farmi leccare i piedi da un uomo a cui non piacciono certe cose piuttosto che da un feticista. Un feticista li lecca molto meglio, è vero… ci strofina la lingua così forte da farti avere un orgasmo. Ma costringere un uomo a fare una cosa che non vorrebbe, sapendo che piuttosto che fare quella cosa preferirebbe buttarsi sotto un treno è un cosa impagabile.
CATERINA: Ma tu ce l’hai con gli uomini, allora.
GIORGIA: No…! Solo che per me… (lo schiavo ha smesso di annusare, si interrompe) Ti ho detto di smettere? Eh? (con tono autoritario)
SCHIAVO: (impaurito, riprende in mano il piedino di Giorgia Palmas e se lo porta di nuovo al volto) No, padrona… no… Perdono...
GIORGIA: Come dicevo… per me il posto dell’uomo è sotto i miei piedi. Mi fa strano vederlo da un’altra parte.
CATERINA: Ma dimmi… lui ti fa arrabbiare spesso?
GIORGIA: Qualche volta… ma quando mi arrabbio viene subito a chiedermi scusa. Non sopporta di vedermi arrabbiata. Non è romantico?
CATERINA: Che cucciolo…! Sai qual è la cosa bella? Che lui è un omone che sembra bello forte… se volesse ti… spezzerebbe in due. Invece… è più alto di te lui, vero?
GIORGIA: Di trenta centimetri. È una cosa che mi dà fastidio, per questo lo faccio sempre camminare a quattro zampe in casa.
CATERINA: Bèh, è ovvio! Lo schiavo deve sempre stare sotto la padrona.
GIORGIA: Lui sta sempre sotto di me. Ti faccio vedere?
CATERINA: In che senso, scusa.
GIORGIA: Aspetta… (allo schiavo) Schiavo, distenditi.

(Lo schiavo, che era stato fino a quel momento accucciato, si sdraia a terra a pancia in giù mormorando qualcosa con voce piagnucolosa. Giorgia Palmas si rimette le scarpe e si alza in piedi.)

GIORGIA: E non frignare… (a Caterina) Ecco, guarda.

(Sale con tutti e due i piedi sopra la schiena dello schiavo.)
CATERINA: Bellissimo! È proprio la posizione migliore per capire chi comanda tra voi due! Ma non gli fai male?
GIORGIA: Certo che gli faccio male. E allora?

(Molleggia un po’ sullo schiavo.)

GIORGIA: Anzi, ti faccio vedere un’altra cosa. Però prima mi tolgo le scarpe… (si alza dallo schiavo e si va a posizionare con i piedi davanti al suo volto) Toglimele tu, schifoso. (lo schiavo, senza alzarsi da terra, le slaccia le scarpe e lei se le toglie lasciandole davanti alla sua faccia, poi risale sulla sua schiena) Ecco, guarda… (comincia a saltare su di lui colpendolo con forza sui tacchi, mentre lui si lamenta, applausi e ovazioni del pubblico)
CATERINA: No, dai! Così gli fai male!
GIORGIA: Ma chi se ne frega! Anzi, mi fai un favore? Sali anche tu con me?
CATERINA: Come? Davvero posso?
GIORGIA: Certo! Ho sempre desiderato farlo insieme a un’altra persona. Lui già odia quando glie lo faccio solo io…
CATERINA: (rivolta allo schiavo, agitando il dito con aria saccente) Eh, no, schiavetto! Tu odi troppe cose! Non è così che funziona! Devi amare quello che ti fa la tua padroncina.
GIORGIA: Sentito, merda? (a Caterina) Togliti le scarpe, prima, sennò inciampi. Anzi, fattele togliere da lui.

(Caterina Balivo si posiziona davanti alla faccia dello schiavo come aveva fatto prima Giorgia Palmas.)

CATERINA: Su, toglimele! (lo schiavo le sfila le scarpe con aria rassegnata) Adesso salgo, un momento… non lo so se… (porge le mani all’amica per farsi aiutare, inquadrato il pubblico che la incita, alla fine sale sulla schiena di lui) Ecco fatto! Come una vera dominatrice! (ride)
GIORGIA: (sempre tenendole le mani) Ora saltiamo!

(Cominciano a saltellare sulla schiena del poveretto, che geme sommessamente, tenendosi per mano. Giorgia Palmas, molto più sicura di sé rispetto all’amica, la incita a saltare sempre più in alto.)

GIORGIA: Adesso schiacciamolo un po’ dall’altro lato. Scendiamo un secondo… (scendono dal corpo dello schiavo che, senza che nessuno gli dica niente, si volta sulla schiena) Vedi? Dopo tanti anni non c’è neanche bisogno di dargli ordini. (salgono di nuovo su di lui)
CATERINA: Oddio! Ma qui si scivola!
GIORGIA: Certo, sulla pancia è molto più difficile stare in piedi. Ecco, adesso tienimi le mani...
CATERINA: Che vuoi fare?

(il pubblico esplode in un’ovazione mentre Giorgia Palmas sale a piedi nudi sulla faccia dello schiavo, coprendola completamente)

CATERINA: Oddio! Guarda che così si fa male sul serio.
GIORGIA: Nah… solo se si muove. Ma lui sa che non deve muoversi, anche perché se ci prova mi arrabbio! Guarda, non è bellissimo? Sono in piedi sulla sua faccia! È esattamente l’immagine che riassume il nostro rapporto! Io in piedi sulla sua faccia mentre lui non può neanche provare a muoversi se non vuole ritrovarsi con qualche livido o peggio. Lo tengo completamente sotto controllo!
CATERINA: Bèh… che dire? Un applauso!

(il pubblico applaude e sbatte i piedi per terra, soprattutto quello femminile sembra entusiasta)

GIORGIA: Ecco, ora scendiamo…

(Mentre le due donne stanno scendendo dal suo corpo, lo schiavo urla selvaggiamente.)

CATERINA: Che succede?
GIORGIA (ridendo): Gli stai camminando sui testicoli!
CATERINA: Oddio! Scusa!
GIORGIA: Ma non ti devi scusare! Me lo abitui male, così! Io mi sfogo sempre sulle sue palle quando sono nervosa!
CATERINA: Eh? Come se fossero due antistess?
GIORGIA: Esatto! Una strofinatina con il tallone è niente rispetto a quello a cui l’ho abituato io, tranquilla.
CATERINA: E lui si fa fare anche questo? Per gli uomini sono importanti quei due pezzettini di carne…
GIORGIA: E proprio per questo sono un ottimo mezzo per controllarli. Quando ero piccola avevo insegnato alle mie amichette a cacciare i maschi che venivano a darci fastidio a suon di calci nelle palle. Aspetta! Torna un attimo sul suo petto.
CATERINA: Dove eri prima tu?
GIORGIA: Sì. Voglio insegnarti un altro giochetto.

(Caterina Balivo sale sul petto dello schiavo.)

GIORGIA: Lo schiaffo di piede! Tu hai un piedone bello grande e dovrebbe uscirti anche meglio che a me. Alzati su un piede solo e colpisci la sua faccia con l’altro.
CATERINA: Con l’altro?
GIORGIA: Con la pianta.
CATERINA: Io ci provo, eh… (dà uno schiaffo allo schiavo con il piede destro)
GIORGIA: Più forte! (altro schiaffo) Più forte! Così! (dà uno schiaffo allo schiavo con il piede) Se non ci riesci di lato daglielo dall’alto. (le fa vedere un paio di esempi, e tra una cosa e l’altra passano una decina di minuti a schiaffeggiare lo schiavo coi loro piedi)
CATERINA (scendendo dallo schiavo): Come sono andata?
GIORGIA: Benissimo! (applausi del pubblico)
CATERINA: Ora però torniamo a sederci. Perché certo che queste cose sono… stancanti!

(Giorgia Palmas prende lo schiavo per i capelli. Lui si alza in piedi e, trascinato da lei, la segue a quattro zampe fino alla poltrona. Il pubblico è in delirio.)

CATERINA: Ah, però a stare senza scarpe ti sei sporcata i piedi. (la telecamera glie li inquadra, in effetti sono neri)
GIORGIA: Oh, accidenti! È vero! (sorride, poi si rivolge al pubblico) Volete che li faccia pulire a lui… con la lingua? (il pubblico esplode in una risata fortissima) Volete che li faccia pulire a lui? (lo schiavo si inginocchia in direzione del pubblico con le mani giunte facendo segno di no con la testa ma il pubblico applaude sempre più forte)
PUBBLICO (esaltato):
Sì! Sì!
GIORGIA: Allora forza! Schiavo, hai sentito cosa devi fare? (gli porge un piede e lo indica con il dito sottile) Puliscilo!

(Lo schiavo, sempre piagnucolando, prende in mano il piede di Giorgia e, tra i moti di stupore del pubblico, tira fuori la lingua incominciando a leccarne la pianta con aria schifata.)

CATERINA: Comodissimo! Farebbe comodo a tutte le nostre ascoltatrici che amano camminare scalze in casa.
GIORGIA: Ah, io amo camminare scalza per casa. A fine giornata ho i piedi nerissimi. Dopo tanti anni ancora non riesce a pulirmeli senza fare la faccia schifata.
CATERINA: Bèh, è normale che gli faccia schifo… Hai detto che i piedi già gli fanno schifo normalmente…
GIORGIA: E allora? È un uomo, non deve piacergli quello che fa per compiacere le donne! Sai cos’è la cosa più bella? Fissarlo negli occhi mentre mi lecca i piedi, sfidandolo a dirmi che gli fa schifo.
CATERINA: Non te lo dice mai?
GIORGIA: Mai! Neanche quando gli rutto in faccia.
CATERINA: (incredula) Cosa fai?
GIORGIA: Gli rutto in faccia! Sai, è così stressante dover andare in televisione e dover stare attenti a ogni minima mossa che si fa… ogni tanto mi viene voglia di lasciarmi andare. All’inizio evitavo di farlo davanti ai miei schiavi ma poi ho pensato “Perché? Dopotutto sono schiavi! Non devo mica stare a pensare a cosa può dargli fastidio! Loro esistono per adorarmi qualsiasi cosa faccia!”. E così ora non solo non mi preoccupo del fastidio che posso dargli ruttando in loro presenza ma addirittura rutto direttamente sulla loro faccia! Finora nessuno ha avuto il coraggio di lamentarsi! Ti rendi conto?
CATERINA: No, ma questa devo proprio vederla… scusate… fate portare un bicchiere di acqua frizzante per Giorgia?
GIORGIA: (ride) Come siete attrezzati!

(Portano un bicchiere d’acqua gasata su un vassoi.)

CATERINA: Quando vuoi facci vedere.
GIORGIA: Uhm… vediamo… sono puliti i miei piedi? (li guarda) Bravo, schiavo. (li asciuga con noncuranza sulla sua testa, lui la agevola prostrandosi davanti a lei, intanto lei beve) In ginocchio, servo! (si prepara per bene e poi scodella un rutto bello rumoroso in faccia allo schiavo, il pubblico applaude lanciando urletti eccitati) Visto? Non si lamenta!
CATERINA: (schifata) Se lo avessi fatto a me ti avrei tirato uno schiaffo.
GIORGIA: Ma lui non si azzarderebbe mai. Lo caccerei di casa e lui non vuole perdere la sua amata Giorgina, vero? (gli accarezza il mento teneramente) Aspetta, me ne sta venendo un altro… (tiene la faccia dello schiavo tra le mani e gli rutta nuovamente in faccia con la bocca spalancata) Ah! Che soddisfazione! (gli sputa in faccia)
CATERINA: Non ci posso credere! Non ha la minima dignità per reagire? È proprio un verme! Un leccaculo!
GIORGIA: A proposito, vuoi vedere come mi lecca il culo? (sorride con fare giocoso, ovazioni del pubblico)
CATERINA: No, dai, questo non ci credo… non può arrivare così in basso!
GIORGIA: Allora vedere per credere. Ecco… (si alza in piedi mostrando al pubblico il suo sedere sodo e pronunciato, il pubblico applaude e qualcuno urla apprezzamenti) Schiavo, coraggio… falle vedere come fai. Fallo vedere a tutti i telespettatori… soprattutto a quelli che ti conoscono e stanno guardando la trasmissione…

(Con le lacrime agli occhi per quello che ha appena detto la sua padrona, lo schiavo lecca il suo culo attraverso i jeans attilatissimi.)

CATERINA: Ma allora è proprio un leccaculo!
GIORGIA: Chiedilo a lui!
CATERINA: (allo schiavo) Sei un leccaculo?
SCHIAVO: Sì…
GIORGIA: Dillo! Dì “Sono un leccaculo.”.
SCHIAVO: Sono un leccaculo!
GIORGIA: Dillo ancora! Quanto mi piace…! Pensare che questa scena finirà su “Blob”, su YouTube… dappertutto! Tu da oggi in poi sarai quello che è andato in televisione a leccare il culo di una ragazza dicendo “Sono un leccaculo!”. (ride) È fantastico! Quanto mi fa ridere questa cosa! Mi fa così ridere che… che… sì, aspetta… (prende la testa dello schiavo con tutte e due le mani e se la preme contro le natiche, subito dopo si sente un sonoro peto) Sì! Mi fa così ridere che non riesco più a controllarmi! Aspetta, aspetta… ne arriva un’altra… (scoreggia di nuovo sulla faccia di lui schiacciandogli la faccia contro le proprie chiappe)
CATERINA: (piegata in due dalle risate) No…! È la cosa più umiliante che abbia mai visto fare a qualcuno! Deve essere bellissimo!
GIORGIA: Ah, vuoi provare?
CATERINA: Provare? A scoreggiargli in faccia?
SCHIAVO (piangendo): No, per favore, padrona! Le scoregge di un’altra ragazza no! Almeno lei… io la amo… ma un’altra ragazza... no, per favore…
GIORGIA: Zitto, servo! (gli dà uno schiaffo) Tu devi fare come ti dico io e basta!
SCHIAVO: Non posso! Non posso! Nooo…!

(Giorgia approfitta del fatto che lo schiavo abbia la bocca aperta per scoreggiarci dentro.)

GIORGIA: Forza! (si volta e lo schiaffeggia con violenza) Vuoi farmi fare brutta figura in televisione? (lo colpisce di nuovo con uno schiaffo violentissimo) Eh, stronzo? Fai subito quello che ti ho detto!
CATERINA: Dai… ti sta supplicando!
GIORGIA: Puà! Io sinceramente non ricordo di aver mai esaudito una sua supplica. Gli uomini piangono e si lamentano ma alla fine fanno quello che voglio. Lui non voleva venire qui, per esempio.
CATERINA: Davvero?
GIORGIA: Certo. Strillava come un maiale. Ti ricordi quando mi hai telefonato?
CATERINA: Ehm… sì?
GIORGIA: In quel momento stava piangendo come una femminuccia ai miei piedi, pregandomi di risparmiargli questa umiliazione davanti a tutti.
CATERINA: In effetti sentivo dei rumori strani.
GIORGIA: Io ovviamente non l’ho cagato di striscio. Anzi, lui era prostrato davanti a me, in quel momento, così… (dà uno spintone allo schiavo che cade a quattro zampe) Io ero seduta al divano (avevo gli stivali di pelle ai piedi, quelli alti fino al ginocchio) e gli ho serrato le gambe intorno al collo così… (le fa vedere) Così lo tenevo fermo e smorzavo un po’ quel piagnucolare. Mi ha dovuto ascoltare mentre accettavo di umiliarlo in diretta in quella posizione umiliante. E non è tutto! Per punire il fatto che continuava a rompere, ho anche chiamato tutti i contatti del suo cellulare, dicendogli di sintonizzarsi su RAIUNO a quest’ora.
CATERINA: Sei tremenda…
GIORGIA: Già, quando mi fanno arrabbiare… Se avesse accettato subito non sarebbe successo. (allo schiavo) E adesso che fai? (a denti stretti, poi gli torce il collo con le gambe) Accetti subito di farti scoreggiare in faccia da Caterina o devo trattarti ancora più male?
SCHIAVO: Accetto! Accetto!
GIORGIA: (come se stesse parlando con un bambino di due anni che è appena riuscito a scrivere il suo nome) Bravissimo! E per evitare ripensamenti sai che facciamo? Mentre la mia amica ti scoreggia in faccia, resti in quella posizione, in mezzo alle mie gambe. Capito? (stringe)
SCHIAVO: Ahi! Sì!
GIORGIA: Avanti, Caterina, te lo tengo fermo io.

(Un po’ goffamente, Caterina Balivo si accuccia davanti allo schiavo puntando il culo verso la sua faccia.)

CATERINA: Sembriamo due cani che si annusano il didietro…! (ride)
GIORGIA: Mi raccomando, inquadrategli bene la faccia! Voglio vedere che espressione fa, quando mi riguarderò la registrazione a casa!

(Incitata dal pubblico, sempre ridendo per quello che sta facendo, la presentatrice scoreggia più volte in faccia allo schiavo!)

CATERINA: È fantastico! E non può neanche muoversi mentre lo faccio! È immobilizzato! Non vedo l’ora di farlo fare al mio ragazzo!
GIORGIA: Se ti serve aiuto, chiamami. Te lo tengo fermo io.
CATERINA: (ride) Sei grande! E come sei brava a mettere sotto gli uomini! Dovresti insegnarmi a diventare una dominatrice brava come te! Anzi… (molla una scoreggia in faccia allo schiavo) Dovremmo fare un programma insieme su come dominare gli uomini! Tu fai la maestra e io faccio l’allieva! Conosco un paio di ragazze che sarebbero felici di partecipare insieme ai loro fidanzati!

Edited by mephistofele84 - 7/8/2014, 15:30
 
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belzebu975
view post Posted on 7/8/2014, 14:48     +1   -1




sempre belle le storie di fart fetish
 
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view post Posted on 7/8/2014, 14:50     +1   -1

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sono contento che ti sia piaciuta..
inoltre ho notato che il genere sta piano piano prendendo piede nel forum e la cosa mi piace non poco :)
 
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belzebu975
view post Posted on 7/8/2014, 15:13     +1   -1




io pero ai personaggi della tv in queste storie preferisco protagonisti come marito/moglie ragazzo/ragazza li trovo ancora piu reali. poi come scrivi tu lo schiavo non deve essere un feticista felice ma un sottomesso obbligato.
 
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Loj
view post Posted on 7/8/2014, 15:47     +1   -1




Ne faresti una con belen e J-Lo?
 
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view post Posted on 7/8/2014, 19:58     +1   -1

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magari ne fossi capace,ma come ho detto all'inizio la storia non l'ho scritta io :)
 
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5 replies since 7/8/2014, 12:27   5478 views
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