Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Mara- tutte al nuovo Istinct!, un po' di trampl-azione e non solo!

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andybis
view post Posted on 18/4/2014, 17:13 by: andybis     +1   +1   -1
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tappetino per signora

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ultimo capitolo di questa parte, per il momento :) Buona lettura pasqualizia!

Mara-un posto nuovo

I giorni successivi all'infermeria, Mara mi utilizzò normalmente. Io notai che in realtà il suo concetto di coccole nei miei confronti. si traduceva nel fatto che mi utilizzava esclusivamente a piedi nudi, senza però risparmiare nessuno dei miei doveri di tappetino-leccapiedi.
Passavo buona parte del tempo con la mia faccia sotto i suoi piedi, spesso mi costringeva a leccarglieli e succhiarglieli, dicendo che avrei dovuto essere contento di soddisfarla nonostante il dolore sulla lingua e allo stesso modo mi camminava addosso senza remore, schiacciando i lividi che lei stessa aveva fatto con le sue amiche.
Nonostante tutto, lei notò che avevo sviluppato un forte attaccamento verso i suoi piedi.
Iniziai a mostrare anche lo stesso tipo di attaccamento verso i piedi di Leila e di Valentina che venivano a 'dare il cambio' a Mara quando era al lavoro o aveva altro da fare.
Un giorno di quelli, era giovedì della settimana successiva all'Istinct, Leila lo notò.
Io ero sotto di lei, le stavo annusando i piedi tra le dita e stavo cercando di massaggiarglieli utilizzando la mia faccia, nonostante i lividi che ancora la ricoprivano, mi fermavo solo se il dolore era troppo, ma riprendevo subito dopo, alternando faccia e lingua.
Lei si stava godendo il massaggio con un'aria rilassata e continuava ad osservare questo mio continuo avvicinamento e allontanamento dai suoi piedi, accarezzandomi tutte le volte che mi allontanavo per farmi riprendere subito con la lingua.
Uno scatto di chiavi dalla porta e Mara entrò in casa, arrivando dal lavoro e salutò Leila, notando la mia posizione ai suoi piedi.
E' sorprendente! Nonostante come lo abbiamo ridotto sabato sera, non solo non ha paura di noi o cerca di sottrarsi, ma addirittura sembra abbia sviluppato una sorta di adorazione profonda per i nostri piedi...-disse Leila.
L'ho notato anche io- disse Mara- in infermeria mi avevano spiegato che se la stimolazione con i piedi veniva fatta in modo continuativo, sarebbe accaduto...mi avevano spiegato qualcosa sul resettamento del cervello o simili ma non avevo capito...
Ma Claudia mi ha detto che invece con lei non capita...capita invece proprio con noi, che lo abbiamo preso a calci e calpestato duramente...
Mi interruppi un istante, un rapido pensiero ai piedi nudi davanti a me che nei tacchi alti sabato sera mi avevano schiacciato la faccia, mi allontanai ma, preso da uno strano desiderio, mi riavvicinai e ripresi a leccarglieli.
Beh non so spiegarmelo bene- disse Mara- Secondo me quello che lo spinge è una vera e propria paura inconscia verso di noi. Forse pensa che adorandoci e mostrandosi affettuoso in questo modo, possa evitare ulteriori danni che i nostri piedi potrebbero fargli prossimamente...
Allora in fondo in fondo Valentina ha ragione: più li massacri e più ti si attaccano!
Eh si, ma lei esagera- disse, ridendo- mi sa che anche quello che ha adesso non le durerà tanto...!
Leila mi dette un calcio sul naso, stava appena guarendo e mi lamentai per il dolore, smisi di leccarla ma subito mi riavvicinai a lei, le baciai i piedi dito per dito, poi sul collo del piede e infine sotto la pianta.
Si alzò e lasciò il posto a Mara.
Tutto tuo. E' stato buono tutto il pomeriggio, in pratica ha leccato e succhiato i miei piedi di continuo e quando smetteva usavo la sua faccia come poggiapiedi, è stato molto rilassante, non vedo l'ora che sia domani mattina...
Ottimo, ora gli tocca un po' di cura dei miei piedi, sono stanchi e sudati, la condizione ideale per beneficiare dei suoi massaggi...non sei contento schiavetto?
Ebbi un sussulto di eccitazione, si era rivolta a me, la guardai ma lei si sedette, si tolse le scarpe chiuse con poco tacco che aveva, mi porse i piedi ed iniziai a leccarle via il sudore e lo sporco con molta calma lungo tutta la pianta.
Però, che energia che ha in questi giorni, quasi non sembra aver patito troppo....-disse Leila.
Secondo me è merito delle pasticche che gli faccio prendere
Lo stai drogando?
Un po' si, mi deve guarire molto in fretta. Non posso aspettare che si riprenda pienamente, mi serve usarlo prima- disse, porgendomi il piede da mettere in bocca- E poi è vero che lo abbiamo ridotto piuttosto male, ma è quasi una settimana che lo lascio riposare!
Il dolore sulla faccia iniziò a farsi sentire, i lividi sul torace e il dolore alla lingua divennero forti ma cercai di non pensarci ed iniziai a succhiarle i piedi, il gusto di sudore che mi entrava in bocca.
E se glielo chiedessimo?- disse Leila.
Che cosa? Ah per sabato, dici? E' perfino un po' prematuro, e poi quasi pensavo di fargli una sorpresa...
Beh prova a chiederglielo, magari ti dice di si. E comunque poco cambierebbe se ti dicesse di no, vero?
Secondo me ha troppa paura di noi e dirà di no...Ma...proviamo!- mi tolse il piede dalla bocca, presi aria ma rimasi in basso a baciarglielo- Schiavetto, che ne diresti se questo sabato ti portassimo ad un locale nuovo, che si chiama il Wild?
Senza alzare lo sguardo e senza nemmeno capire bene la domanda le risposi di si.
Come? Davvero hai detto di si?- disse Mara.
Non ti abbiamo sentito, che cosa hai detto?- chiese Leila.
Alzai lo sguardo, diventai titubante, stavo iniziando a capire che mi volevano di nuovo come tappetino-leccapiedi per una serata.
Non guardare me ma guardami i piedi, mentre rispondi!- mi disse, mi dette una pedata. Io riabbassai lo sguardo, mi tornò l'eccitazione, le leccai il collo del piede e le baciai con adorazione la caviglia nuda.
Si, vi prego, voglio venire con voi...
Benissimo, allora sei già pronto ad una nuova serata ai nostri piedi?
Si, vi prego, voglio essere il vostro tappetino-leccapiedi per tutta la sera...-dissi, baciandole i piedi nudi.
Leila si mise le scarpe col tacco, mi venne vicino, alzò la scarpa e mi mostrò il tacco appuntito, io alzai lo sguardo dai piedi di Mara alle suola delle sue scarpe.
Forse non hai ben capito che non ci sarà solo quello...
No...vi prego...i tacchi no...
Ed invece si, se vieni al Wild con noi, dovrai sopportare un bel po' di tacchi...
No...non voglio...niente tacchi...
Iniziai a leccarle le scarpe, mi misi sotto e le leccai il tacco e poi la suola, lei me lo appoggiò sulla faccia, schiacciandomela un po'.
Volevamo portare lo schiavo di Valentina, ma, come abbiamo detto, mi sa che non sopravviverebbe....-disse Mara.
Ed io invece sono certa che a te piace quando ti camminiamo addosso con i tacchi, vero?
Ho male però...
Però ti piacciono i miei piedi, vero? E anche quelli di Mara?
Pensavo che nelle condizioni in cui ero avrei avuto molte difficoltà a terminare la serata, ma in quel momento i piedi di Leila e quelli di Mara mi attiravano molto, ero eccitato. Leila mi accarezzò sulla faccia con la suola della scarpa.
Si, vi prego, portatemi con voi...
Bene, come premio ti prometto che ti faccio leccare i miei piedi per buona parte della serata e se proprio vorrai che ti piace, ti camminerò addosso con i tacchi, va bene?-disse, spostando il tacco sulle guancia.
Si, voglio che mi cammini addosso e voglio leccarvi i piedi, per favore...
Ottimo- disse Leila, liberandomi la faccia dal suo tacco- ci vediamo sabato sera! Vedi di riprenderti bene, eh?
Mara si sedette sul divano, scambiando uno sguardo d'intesa con Leila che non colsi.
Bravo...so per certo che ci divertiremo molto...!
Mi porse i suoi piedi ed io mi ci buttai, iniziando, come sempre a massaggiarglieli con la lingua.

Il venerdì passò in fretta, Leila ebbe la sua quantità di leccate di piedi per tutta la mattina e per parte del pomeriggio, fino a che arrivò Mara. Le disse che in pratica non avevo mangiato ed ero stato sotto di lei per tutto il giorno, Mara ne fu soddisfatta.
Quando andammo a dormire, iniziai ad essere preso da una strana agitazione: la sera successiva mi avrebbero portato nel locale nuovo e se da una parte ero eccitato per l'essere stato scelto come loro tappetino-leccapiedi per la serata, dall'altra mi venne avanti la preoccupazione per come mi avrebbero potuto ridurre sotto i loro piedi.
Osservai i piedi nudi di Mara fermi vicino alla mia faccia, si stava addormentando ed io sentivo già l'odore famigliare del suo sudore, provai ad avvicinarmi con il naso e glieli leccai con dolcezza.
Ero certo che se glieli avessi coccolati tutta la notte, la sera dopo sarebbe stata meno crudele con me.
Mi dette una pedata, forse involontaria, e poi mi mise le dita attorno al naso.
La cosa mi sembrò tranquillizzare, iniziai a succhiarle le dita e poi mi inserì il piede nudo in bocca, mi addormentai ma mi svegliai molte volte, ricordando appena che, essendo sabato mattino, lei avrebbe dormito più a lungo e mi avrebbe liberato dal buio in fondo al suo letto qualche ora più tardi del solito.

Il sabato non ero in forma, avendo dormito poco e male, la mia attività ai piedi di Mara mi distrasse spesso da quello che sarebbe accaduto ma mi dissi che comunque non avrei potuto far nulla per evitarlo, speravo solamente che Mara non avesse già deciso di sbarazzarsi di me o che non mi riducessero di nuovo nella necessità di dover andare in infermeria.
Suonarono alla porta, Mara era andata a cambiarsi, io andai ad aprire ed entrarono Leila e Claudia.
Mi buttai ai loro piedi, baciandoglieli, avevano tutte gli stivali, quelli di Leila con più tacco, poi entrò Valentina, anche lei stivalata e a sorpresa il suo tappetino personale.
Non lo vedevo da molto tempo, aveva su di se molte ecchimosi dovute ai calci ricevuti, Valentina lo teneva al guinzaglio ed ogni tanto gli tirava un calcio in pancia per farlo muovere o una pedata in faccia per punirlo visto che era lento.
Lui si abbassava e con timore le baciava i piedi ma questo non gli evitava ulteriori calci quando lei lo tirava per il guinzaglio.
Mara arrivò, aveva anche lei degli stivali scuri semplici ed eleganti, mi mise il collare e ci avviammo verso questo nuovo locale.
Mi accorsi che piovigginava, le strade erano bagnate, era un po' che non respiravo odore di pioggia e capii il perché del loro abbigliamento.
Arrivammo in fretta, c'era folla in attesa di entrare, ogni gruppo di ragazze con uno schiavo al collare, alcune avevano l'ombrello ed altre no. Entrammo e si accomodarono ad un tavolo libero, restai in attesa un istante e poi Leila mi fece abbassare sotto di lei, mi fece mettere a pancia in giù ed assicurò il mio collare ad una corta catenella sotto la sua sedia.
Ogni promessa è debito- mi disse Leila, porgendomi le suole dei suoi stivali- inizia pure a leccarmeli. Stai attento a rimuovere bene tutto il fango che trovi sulla suola.
Le osservai le suole fangose, c'era terra e altre cose, ebbi un momento di schifo.
Te lo avevo promesso che mi sarei fatta leccare i piedi per buona parte della serata, no?- disse, osservandomi dall'alto- per cui vedi di iniziare subito!- e mi dette una pedata sul naso.
Mugugnai per il colpo, sentivo che mi osservava, non potevo allontanarmi di molto e iniziai ad allungare la lingua sulle suole dei suoi stivali. Il gusto umido del fango mi assalì, dovetti ricacciare un piccolo conato, mentre sentivo che Mara aveva appoggiato i suoi stivali sulla mia schiena, schiacciandomi a terra.
Chiacchierarono tra di loro, ogni tanto sentivo i lamenti del tappetino di Valentina, mi voltai e vidi che aveva le scarpe di Claudia sullo stomaco e gli stivali di Valentina sulla testa. Leila mi riprese con una pedata e incominciai di nuovo a leccarle le suole.
Dopo molti minuti, la nausea si fece sentire più forte, provai più volte a fermarmi ma, pur chiacchierando, mi guardava spesso e mi colpiva con pedate se solo osavo fermarmi per prendere fiato.
Andai avanti molto lungo, non sentivo nemmeno più la lingua, mi impedì di salire sopra le suole per non sporcarle gli stivali e poi mi disse di smettere. Provai a sputare il fango dalla bocca ma non ebbi tempo per farlo, Mara le prese il posto e mi trovai davanti le sue suole da pulire e altro fango da leccare via.
La guardai un istante, speravo avesse pietà ma, colpendomi con dei piccoli calci sul mento mi disse che dovevo pulirglieli bene. Iniziai a leccarglieli, cercando di non sentire il gusto che avevo in bocca, con l'unica speranza che se li togliesse o che mi dicesse di smettere, ma continuò a chiacchierare, controllando spesso che non mi fermassi per nessun motivo.
Improvvisamente i lamenti del tappetino di Valentina diventarono più forti, mi voltai e vidi che un tacco dello stivale di Valentina lo aveva ferito su una guancia, lei non gli badò e mi presi un calcio sul mento perché mi ero distratto dal lavoro di leccatura delle suole, mi sembrò di sentire il rumore di un paio di pedate, probabilmente date da Valentina al suo tappetino, a continuai a leccar le suole degli stivali di Mara, per evitare di ricevere calci più forti in faccia.
Dopo qualche minuto, Mara mi disse di smettere, respirai un istante ma poi mi mise la punta dello stivale in bocca per evitare che sputassi via il fango. Vidi che nei tavoli attorno a me la situazione era simile, quasi tutti i tappetini erano utilizzati da una o più ragazze con stivali o altre calzature.
Mi voltai, lasciai che Mara mi appoggiasse in faccia gli stivali, provai a riposare ma decisero tutte di alzarsi: era il momento dei giochi, il momento che temevo di più.

Fummo trascinati verso una grossa stanza, il tappetino di Valentina appariva stordito per l'ennesima pedata e vidi che sia Leila che Claudia avevano iniziato a prenderlo a calci per farlo muovere.
Appena entrati, mi fu messo come un morso in bocca e ivi legate delle briglie, una specie di sella sulla schiena e messo un paraocchi, vidi che anche altri schiavi erano stati preparati come me. Alcuni di loro, compreso lo schiavo di Valentina, non sembravano quasi in grado di reggersi in piedi, uno di loro si era accucciato ai piedi della sua padrona, una ragazza giovane e bionda di forse 25 anni e, nonostante lei lo prendesse a calci, non riusciva a farlo mettere a quattro zampe. Con una sua amica iniziò a frustarlo con violenza, vedevo sulla sua schiena i segni della frusta, non sapevo fino a quando sarebbe andata avanti ma Mara mi interruppe, sedendosi su di me, tirò le briglie e mi direzionò lo sguardo verso la partenza, facendomi partire con un colpo di frustino.
Quella che seguì fu una sorta di gara. Ad un segnale, Mara mi strinse le gambe attorno ai reni, mi colpì forte con un frustino, tirando le briglie per direzionarmi.
Iniziai ad aver dolore alle ginocchia per via della mancanza delle ginocchiere ma Mara iniziò ad incitarmi sempre più forte, stringendo le gambe e colpendomi col frustino.
Faticosamente, senza capire nemmeno come e in quanto tempo, superai il traguardo, stramazzai a terra stanco e sudato ma lei tirò per il guinzaglio e mi fece avvicinare ad una sedia dove, senza quasi lasciarmi respirare, mi porse le suole dei suoi stivali da ripulire di nuovo. Per un momento persi di vista Valentina e il suo schiavo, non sapevo se ce l'avessero fatta, ma smisi di pensarci mentre leccavo gli stivali di Mara.
Dopo pochi minuti mi fece alzare e capii che dovevamo fare una seconda gara, eravamo solo più in quattro, i primi classificati di ogni eliminatoria.
Le ragazze tutte attorno iniziarono ad acclamarci, molte di loro erano in piedi sopra i loro tappetini, vidi a terra quello che era stato frustato, due erano in piedi con i loro stivali sulla schiena, non mi pareva essere più cosciente, la testa era reclinata ed lo stivale della ragazza bionda gli stava schiacciando la nuca, sulla sua schiena i segni delle frustate miste allo sporco sotto gli stivali delle due ragazze.
Mara mi frustò, mi direzionò lo sguardo verso la partenza, la seconda gara partì e fu molto più dura della precedente: ero sfinito e mi facevano male le ginocchia, il dolore divenne quasi insopportabile mentre sudavo e venivo continuamente frustato da Mara. Non so come arrivai alla fine, sperai di avere un po' di riposo ma Mara mi tirò nervosamente con il guinzaglio ed uscimmo dallo stanzone.
Secondi! Ma come diavolo è possibile! -disse, iniziando a frustarmi con violenza sulla schiena.
Crollai a terra, lei continuò a colpirmi con cattiveria e mi dette alcuni calci, costringendomi a rimettermi a quattro zampe.
Imbecille, ti fossi impegnato di più, il primo posto sarebbe stato nostro e avrei vinto il premio!
Mi colpì su un fianco con un calcio, urlai per il dolore, ma continuò a colpirmi con la punta dello stivale sempre sullo stesso punto, fino a provocarmi un nuovo livido.
Appena si fu calmata, mi dette alcune frustate e mi fece abbassare per baciare la punta degli stivali, mi dette ancora una pedata e poi mi trascinò via, ebbi una fugace veduta di un altro tappetino come me frustato dalla sua padrona con molta cattiveria.
Raggiungemmo le altre ragazze, erano in una grande stanza con musica di sottofondo, notai che sotto i loro piedi era sdraiato il tappetino di Valentina a pancia in su, la faccia era immobilizzata in un facebox cui erano legati anche i polsi mentre il resto del corpo era schiacciato sotto una sorta di plancia in legno su cui erano in piedi Claudia e Valentina. Leila invece stava ballandogli tranquillamente sulla faccia, nonostante avesse gli stivali.
Mara la osservò:
Non sono un po' pesanti quegli stivali per ballargli in faccia, Leila?
Lei abbassò gli occhi, dette uno sguardo distratto ai danni che stava facendo e poi, facendo spallucce, continuò a ballargli addosso.
Non è riuscito nemmeno ad arrivare a metà gara- spiegò Leila.- ed allora lo abbiamo portato di qua...
Certi tappetini sono fatti solo per essere presi a calci e calpestati!-la interruppe Valentina, prendendo il posto di Leila e ballandogli sulla sua faccia con maggiore cattiveria.
Parlarono tra di loro ed io ebbi pietà per il tappetino inerte calpestato sotto i loro piedi, decisero di togliersi gli stivali ma non gli lasciarono riposo, tolsero la plancia di legno e continuarono a calpestarlo con forza a piedi nudi, mi sembrò di vedere del sangue, Claudia che era la più pesante sembrava volesse spaccargli la faccia, cercai di distrarmi baciando i piedi a Mara.
Mi voltai, in un altro angolo notai un tappetino preso a schiaffi da un gruppo di ragazze, facevano tutte a gara a chi lo colpiva più forte, una si massaggiò le mani dolorante per averlo colpito troppo forte, mentre il tappetino barcollava sotto ogni colpo ricevuto.
Sentii tirare il guinzaglio, Mara mi trascinò nell'altra saletta e giunti al tavolo, mi attaccò alla catenella, porgendomi di nuovo le suole degli stivali da leccare.
La stanchezza e la nausea ebbero ragione di me, mi venne quasi da vomitare, ma Mara continuò a porgermi le suole degli stivali.
Speravo che la serata fosse finita, ma Valentina venne da Mara, lei mi slegò e mi trascinò, capii che avrei dovuto prendere il posto del tappetino di Valentina che probabilmente era stato portato via.
Mi sdraiarono e mi trovai sotto otto piedi nudi, iniziarono a ballarmi addosso con forza, Leila mi salì sulla faccia, mi fece cenno e dovetti allungare la lingua sui suoi piedi mentre le altre mi ballavano addosso. Non ebbero pietà alcuna e ballarono su di me fino a che si stancarono, vedevo un continuo movimento di piedi nudi ballare su di me, non potevo alzare la testa che me la trovavo subito schiacciata da una di loro, la musica era forte e non sentirono i miei lamenti, non mi ero ancora ripreso dal sabato precedente. Quando mi slegarono, ero senza forze e senza fiato, Leila mi tirò per il guinzaglio facendomi strisciare dietro i suoi piedi nudi, dicendo di baciarglieli ad ogni passo, mentre Valentina e Mara presero a darmi qualche calcio. Claudia mi salì sulla schiena ma era troppo pesante e non riuscii a muovermi, dovette scendere ed iniziò a darmi pedate in faccia o dietro la nuca per farmi muovere.
Giunti al tavolo mi trovai i loro piedi nudi sporchi e sudati da pulire, iniziai a vedere strane ombre per via della stanchezza ma cercai di soddisfarle, fino a che una delle tante pedate di Leila mi fece perdere i sensi

Scusa per la pedata...forse questa sera te ne abbiamo date un po' troppe ma...ci siamo di nuovo divertite!
Mi ero svegliato dopo pochi minuti, eravamo in auto, io ero in mezzo ai sedili, Leila stava usando la mia faccia come poggiapiedi, mentre sullo stomaco avevo i piedi di Mara, entrambe avevano di nuovo gli stivali.
Leila se ne tolse uno, si sfilò una calza, mi massaggiò la faccia con il piede nudo, aprii la bocca e glielo succhiai, non le risposi ma lei lo prese come avessi accettato le sue scuse, annusai bene il suo odore tra le dita e mi addormentai mentre appoggiò entrambi i piedi sulla mia faccia, dopo essersi rimessa nuovamente lo stivale e nonostante il tacco sul lato destro del viso.
Senza darmi tempo per riprendermi, Mara mi utilizzò normalmente per l'intera domenica e il lunedì decise che sarei andato con lei al lavoro, per poter fare da tappetino in sala caffè...
 
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19 replies since 6/4/2014, 13:32   5817 views
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