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La mia coinquilina, La scopata "definitiva"

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Console Agrippa
view post Posted on 7/11/2014, 17:23 by: Console Agrippa     +2   +1   -1
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Cavaliere BDSM

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Rimaniamo sdraiati per un po'.

Da un alto, il mio periodo refrattario, essendo la seconda sborrata in pochi minuti, è giocoforza più lungo del solito.

La Vale, dall'altro lato, sembra davvero provata dal terzo orgasmo, anche perché quest'ultimo è arrivato con una stimolazione anale che forse nemmeno lei pensava potesse farle quell'effetto.

Dopo 10/15 minuti circa di "pausa" e di silenzio, l'attrazione incontrollabile che provo nei confronti di questa meravigliosa ragazza maliziosa ricomincia ad impossessarsi di me, dando nuovo vigore ai miei impulsi sessuali.

Siamo sempre nella posizione testa/piedi, entrambi a pancia in su.

Io inizio a stuzzicarle un po' la fichetta con le dita: le accarezzo il clitoride, ci gioco un po', lo pizzico, poi piano piano le infilo un dito, poi due...

La Vale inizia a muovere il bacino per assecondare i movimenti delle mie dita e, nel frattempo, mi prende il cazzo in mano, ancora umido della sua saliva, ed inizia a segarmi con delicatezza.

Ci stiamo masturbando a vicenda e, benché mi renda conto sia una cosa tipica da adolescenti, che per 2 ragazzi di oltre 20anni, solitamente, è un semplice preludio a qualcosa di più, non nascondo che a me ha sempre eccitato da morire.

I suoi piccoli piedi smaltati, intanto, chiusi senza calze in quelle vecchie Hogan Interactive, probabilmente stanno maturando un odore pazesco.

Andiamo avanti così per un po', è una situazione davvero rilassante che sembra piacere moltissimo anche a lei, dato che con la mano "libera" ha anche iniziato a stimolarsi un po' un capezzolo.

La sua fichetta liscia ricomincia a rilasciare umori, così decido di "andare a fondo" nel discorso iniziato prima con la lingua ed uso quel liquido per lubrificare un po' il suo piccolo buchetto del culo.

Appena le infilo dentro metà indice, che peraltro entra con una certa facilità, la Vale ha un piccolo sussulto. Le chiedo se le faccia male o le dia fastidio, mi dice soltanto un soffocato "no, fai solo piano".

Il mio indice comincia ad andare su e giù dentro il suo ano, lubrificato dal suo stesso liquido vaginale, e la mia eccitazione sale nuovamente oltre i livelli di guardia, anche perché lei ha accelerato il movimento con il mio pisello, sempre duro come il marmo.

Mentre le masturbo il buco del culo con l'indice, infilo di nuovo il medio nella fica per ricoprirlo di umori e poterne agevolare l'ingresso "dall'altra parte".

Con molta delicatezza, dopo pochi istante le sto letteralmente sditalinando l'ano con 2 dita e lei non prova il minimo dolore. Anzi, con cui prima si pizzicava i capezzoli, adesso è sulla sua fica che indugia su quella piccola apertura fradicia di umori.

Per quanto, potenzialmente, rimarrei in quella posizione per tutta la notte, mi rendo conto che questa ragazza snob, nonostante sia tutto fuorché una facile che la molla al primo che passa, si sta lasciando completamente andare, dandomi la sensazione che potrei davvero farle tutto quello che mi passa per la testa.

Tiro fuori le dita dal suo buco del culo, fortunatamente non sono sporche (dicamo che, anche se in quei casi "accetto il rischio" degli "inconvenienti", spero sempre che non si verifichino, perché sono davvero tanto schizzinoso sotto quel profilo).

Tiro su il busto e mi inginocchio sul letto, lei continua a toccarsi lentamente la patata, fissandomi con quello sguardo da furbetta che sa il fatto suo: in questo momento sono più calmo rispetto a prima, sto iniziando ad acquisire consapevolezza della cosa incredibile che mi sta capitando, oltre alla legittima convinzione che questa ragazza abbia forse più voglia di me di quanta io non ne abbia di lei (benché mi sembri impossibile, tenuto conto di quanti mesi l'ho desiderata).

Adesso voglio godermi questa situazione al massimo, sfruttare ogni secondo, imprimermi nella memoria quella che, verosimilmente, rimarrà la più bella esperienza sessuale della mia vita, perché realizzatasi con una ragazza meravigliosa che fino a pochi mesi prima mi sembrava semplicemente inavvicinabile e, invece, adesso era nel mio letto completamente nuda (a parte le scarpe...) intenta ad assecondare ogni mio più perverso desiderio.

Mi avvicino al fondo del letto e le tolgo le Hogan: la puzza dei suoi piccoli piedi è una specie di droga per me, non ne posso più fare a meno e ci mette davvero poco ad arrivare alle mie narici, anche a distanza.

Ora è davvero nuda, tremendamente sexy nella sua imperfezione.

Abituato a vederla sempre in tiro, truccata il giusto, pettinata e straprofumata, non riesco a descrivere cosa significhi, per me, averla davanti in quelle "condizioni": con i capelli un po' arruffati, il suo bellissimo viso segnato visibilmente da un senso di beatitudine dovuto agli orgasmi appena provati, la fica sempre stretta ma umida e vischiosa, il buco del culo dilatato dall'incedere malizioso delle mie dita, le sue mani impiastricciate da un misto tra il mio sperma ed i suoi umori. E poi con quei piedi, tanto perfetti nell'aspetto quanto "letali" sotto il profilo olfattivo, capaci di sprigionare una puzza semplicemente celestiale, "fresca", intensa, pungente, dolce ed arrapante come pochissime altre cose al mondo, che potrebbe appartenere soltanto ad una fighetta come lei, ed essere sprigionata soltanto da piedi così piccoli, bianchi e sudati come i suoi.

Mi sdraio sopra di lei, ricominciamo a limonare con più dolcezza rispetto a prima. Le infilo il pisello nella fica, si capisce che non aspettava altro dalla facilità disarmante con cui scivola tutto dentro, fino in fondo.

Le infilo in bocca l'indice e il medio dell'altra mano (per capirci, non di quella con cui le avevo masturbato il culo) e glieli faccio inondare di saliva. Poi riavvicino quelle dita al suo piccolo orifizio, ancora aperto ed accogliente, mentre continuo a pompare.

Questa "accoppiata" di cazzo nella fica e dita nel culo contemporaneamente la fa godere da impazzire, perché inizia a muovere freneticamente il bacino per sentire bene tutto, sia davanti che dietro, e poi tira fuori la lingua e mi ricopre la faccia della sua saliva.

Lo sappiamo tutti e due che questa scopata pazzesca non finirà in questo modo.

Le mie due recenti sborrate, benché sia eccitato oltre ogni immaginazione, mi aiutano a mantenere un briciolo in più di controllo della situazione rispetto a prima.

Mi stacco con fatica dalla sua faccia, tiro fuori sia le dita che il cazzo, mi inginocchio di nuovo sul letto in mezzo alle sue gambe e decido di "giocare" un po' con lei, sicuro di trovare massima complicità.

V.: "Dove pensi di andare??"
F.: "Adesso voglio che ti annusi i piedi, stronzetta..."
V.: "Ah sì? Vuoi che mi annusi i piedi?", mi chiede con un tono di voce basso, falsamente interrogativo e terribilmente sensuale.
F.: "Sì, è proprio quello che voglio..."
V.: "E come mai vuoi che faccia una cosa del genere? Non mi dirai mica che ti eccita..."
F.: "Figuriamoci! Voglio che senta tu stessa la puzza che mi stai costringendo a sopportare per scoparti..." (potete immaginare come i freni inibitori siano andati a farsi fottere, in una situazione come questa)
V.: "Ah certo... come no... beh, per scopare una come me, qualche "sacrificio" dovrai ben farlo, non credi?" e nel dirlo, tira su il busto, piega una gamba, si porta il piede destro sotto il naso ed inizia ad annusarlo avidamente di fronte a me.
V.: "Cavolo... che puzza... in effetti puzzano proprio tanto... sì sì..." e non accenna a cambiare posizione, continuando ad inspirare... "sai... ho tenuto a lungo quelle Hogan, e con i gambaletti di nylon, anche se mi sono fatta la doccia prima di uscire, era preventivabile che il risultato fosse questo..."
F.: "E non ti sei preoccupata del fatto che magari, a fine serata, saresti finita a letto con qualcuno? Alla fine non è molto "fine" che una ragazza tutta tirata come te, rischi di stendere chi le sta intorno appena si toglie le scarpe..."
V.: "Mah... ti dirò..." e continua ad annusare quel piccolo piede sudato, mentre io sono mezzo imbambolato di fronte a quella scena... "puoi anche prendermi per matta, ma io non la trovo una cosa tanto sgradevole, anzi..." e nel finire di dirlo, ricomincia a toccarsi la fica glabra...

Sono sincero: in quel momento, non ho la minima idea di cosa le passi per la testa. Non so se stia semplicemente recitando (alla grande) per farmi eccitare ancora di più, oppure se per qualche strana reazione psichica, vista la mia insistenza sul "tema", in quella situazione sia davvero eccitata dalla puzza dei suoi piedi in quanto, in un certo senso, "convinta" da me...

Sta di fatto che, in questo momento, la mia coinquilina figa di 22 anni si sta annusando un piede sudato di fronte a me, toccandosi la fica completamente depilata.

In pratica, se mi venisse un infarto, mi andrebbe benissimo, perché non potrei desiderare altro.

Ma dato che non mi viene, posso sfogare quell'eccitazione mostruosa in un solo modo: sfondandole il culo.

Le tolgo il piede da sotto il naso e mi "scaravento" di nuovo sopra di lei, ricominciando a baciarla con un'intensità assurda e godendo ancora di più per la puzza che il suo piede le ha lasciato sotto il naso per effetto del contatto che ho appena interrotto. Lei sa benissimo quello che voglio ed inizia a portare il mio cazzo rigonfio in prossimità del suo buco del culo.

Compatibilmente con un grado di eccitazione che, vi posso garantire, è davvero difficile da controllare, cerco di infilare con estrema delicatezza il mio pezzo di legno in quel piccolo sfintere immacolato... diciamo che il precedente lavoro di dita, perlomeno, ha preparato bene il terrreno.

La Vale geme un pochino, è inevitabile, però accompagna i miei movimenti per accogliermi nel modo più dolce nel suo posto più segreto.

Dopo circa 2/3 minuti di movimenti molto lenti, sento che il buco del culo della Vale si sta allargando e che il suo piacere sta, piano piano, prendendo il posto del dolore.

Non so quanto tempo passi di preciso, so soltanto che dopo un pochino le sto stantuffando il buco del culo come se fosse la fica, perché praticamente non sente più alcun dolore.

La differenza, però, è sostanziale: a parte che, ovviamente, è moooooolto più stretto dell'utero, sensazione che personalmente mi fa andare fuori di testa. E poi, non scherziamo: sto facendo il culo ad una ragazza che fino al giorno prima era soltanto un sogno erotico, in un momento in cui le puzzano i piedi in una maniera che definirei oscena. A livello psicologico, vi assicuro, non potrei desiderare altro.

L'effetto collaterale di questa situazione, come potete facilmente immaginare, è che pensare di durare è semplicemente impossibile.

Tiro di nuovo su il busto cercando di non far uscire il cazzo dal buchetto della Vale, lei sa già cosa sto bramando e, quasi contemporaneamente, alza le gambe e mi sbatte entrambi i piedi sotto il naso.

Quella puzza tremebonda, associata a quei piedi smaltati alla perfezioni e sudati da far schifo, come sempre, rappresenta per me l'afrodisiaco più potente dell'universo.

Lei, stronza, ormai lo sa perfettamente e, quando si rende conto che sto per esplodere, mi guarda ed ansimando mi dice, testuale: "Non vorrai mica sborrarmi nel culo mentre mi annusi i piedi, vero? Guarda che ho la sensazione che puzzino veramente troppo..." facendomi l'occhiolino...

Io mi fermo, dò un'ultima potentissima annusata che mi fa arrivare quell'afrore dritto al cervello e, rielaborando quello che mi ha appena detto, inizio ad avere un orgasmo praticamente incontrollato SENZA MUOVERMI! Una cosa, vi giuro, incredibile, mai provata prima, difficile anche soltanto da descrivere.

Il solo pensiero di essere libero di sborrare nel culo della mia coinquilina di buona famiglia, mentre nel frattempo posso avidamente annusare la puzza inverosimile dei suoi piedini smaltati da Dio, mi fa provare l'orgasmo più forte e devastante di tutta la mia vita.

Spinta fuori l'ultima goccia di sperma, mi accascio sopra di lei distrutto e la avvinghio a me, facendole capire che non ho la minima intenzione di tirare fuori il cazzo dal suo culo.

Abbiamo raggiunto un livello di intimità e di complicità tale che potremmo rimanere in quella posizione per ore, senza il minimo imbarazzo.

Con la sensazione che lei sia ormai completamente in mio possesso (ed io nel suo), avvicino la bocca al suo orecchio e, con le poche forze rimaste, le sussurro: "Tu mi farai morire, di questo passo...".

E lei, parimenti sfinita e svuotata: "Non ti credere che per me non valga lo stesso, non ho mai provato nulla di simile in tutta la vita".
 
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