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Mistress Linda Evil, MISTRESS MILANO

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ManiLegate
view post Posted on 14/3/2024, 21:04 by: ManiLegate     +4   +1   -1
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Cane fedele di Mistress Linda Evil

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MISTRESS LINDA EVIL, OVVERO:
LA GIOIA DI RISCOPRIRMI SCHIAVO



Ciao a tutti,

Mistress Linda Evil non ha certo bisogno di presentazioni nè recensioni, essendo una presenza ben conosciuta da tutti.

Vorrei solo condividere con voi la mia grandissima soddisfazione per aver trovato il coraggio di andarla a conoscere. Mi ero allontanato da questo mondo per ragioni disparate, e anche per una serie di delusioni piuttosto amare; ciononostante ho sentito nuovamente il desiderio delle emozioni della dominazione, e mi sono deciso a contattare Mistress Linda Evil. Abbiamo avuto un primo approccio via chat su Whatsapp, e ho subito trovato molta cordialità e gentilezza, cosa che mi ha rincuorato molto. Alla prima telefonata, le buone impressioni si sono confermate: voce decisa e birichina al tempo stesso, malizia e serietà in giusta misura, tutto davvero molto intrigante.

E quando finalmente l’ho incontrata, nel suo studio a nord di Milano, pietrificato. Folgorato. Una figa imperiale, lasciatemelo dire. Corporatura perfino minuta, ma una figa imperiale, lo dico e lo ripeto. Occhi nerissimi in cui mi perdo, pelle candida su cui inizio subito a fantasticare. Devo essere suo, sento che non posso farne a meno, non voglio farne a meno.

Mi fa accomodare per parlare un po’ e conoscerci meglio, le parlo dei miei timori sulla mia “tenuta” perché non gioco da più di quattro anni, le parlo dei miei limiti, quelli assoluti e quelli che potrei superare con la giusta guida. E lei mi ascolta e mi guarda, mi guarda e mi rapisce, mi rassicura, mi cattura. Non mi accorgo neanche di essere nudo e inginocchiato a massaggiarle i piedi bellissimi, che di lì a poco mi infilerà in bocca fino a dove riesco a farli entrare, gustando quella pelle prelibata. Quei piedi sanno anche essere molto più energici e meno delicati quando mi prende le palle a calci – prima calcetti quasi giocosi, che piano piano diventano dei bei calci ben dati, sempre dosatissimi, mentre si diverte a tirare e torcere le mollette che mi ha messo ai capezzoli (e qui vado proprio via di cervello). Poi mi fa sdraiare schiena a terra, toglie le mollette dai capezzoli e le mette al cazzo (ahi ahi ahi ahi ahi ma che bello!), si siede e mi poggia i tacchi sui capezzoli… preme… preme e gira un pochetto… preme ancora più forte, io mugolo prima, poi muggisco proprio… lei si diverte e io pure…

Mi mette a quattro zampe e vuole provare una frusta nuova che ha preso da poco, un bel flagello con tanti filamenti robusti, e li sento tutti, mentre lei si diverte proprio a scoprire fin dove riesce a portarmi. Mi parla, mi ascolta, mi mette alla prova, mi fissa e mi sorride, una strega peccatrice fatta carne.

Mi fa sdraiare ancora a pancia in su e mi si siede sulla faccia, quel culo tondo, formoso, perfetto mi si piazza dritto in faccia mentre lei gioca sulla mia cappella con un vibratore, e io non riesco a stare a bocca chiusa e cerco con la lingua la sua carne.
Ahi! “Non ti ho dato il permesso di aprire la bocca”, mi dice mentre mi schiaccia le palle sotto un piedino perfetto. Una nuova serie di calci più punitivi, finchè “Ma che bravo, hai sopportato tutta la punizione, adesso un premio te lo meriti”, si siede a terra accanto a me, piedini in bocca e comincia un handjob lentissimo e implacabile, si ferma, riparte, rallenta, accelera, mi lascia e mi riprende un milione di volte, finchè i 49 giorni di castità che avevo alle spalle scorrono via, vengo gridando per Lei mentre se la ride “Ma che bello svuotamento!”.
Poi mi porta in bagno, sta con me e chiacchera mentre mi lavo, mi medica due gocce di sangue che avevo su un capezzolo, gentilissima, amichevole, un tesoro e una demonietta allo stesso tempo. Ancora ce la chiaccheriamo un po’, parliamo del nostro telefilm preferito (e chi la conosce sa qual è 😊) poi mi congedo a malincuore con la promessa di tornare presto, e la sua imposizione di restare in castità fino a quando tornerò. Per strada ripenso al bellissimo pomeriggio passato con Mistress Linda Evil: al di là dei vari giochi, quello che mi resta è la soddisfazione di ritrovare tante emozioni che non sentivo da tempo, soprattutto il brivido di sentirsi completamente in potere della Padrona: la gioia di accontentarLa e sforzarsi di passare qualche limite, di soffrire per dimostrarLe la passione e la sottomissione. Ci vuole una compagna di giochi capace di ispirare questa voglia di sottomettersi (almeno io funziono così), e con Mistress Linda Evil questo è successo in modo spontaneo e naturale, come se il mio posto al mondo fosse esattamente quello: essere il suo giochino del momento.
Sulla strada di casa mi coglie un suo messaggio, contenta di avermi conosciuto, si complimenta perfino per la mia disponibilità a provare e resistere, e aspetta di rivedermi. Questo proprio non me lo aspettavo, sono felice come un ebete.

Dopo 34 giorni di obbedienza al suo ordine, torno a quella porta, torno a inginocchiarmi davanti a quello sguardo imperioso e scintillante. Le massaggio i piedi mentre le racconto come ho passato i giorni lontano da Lei, poi mi mette ai capezzoli due pinze più forti della volta prima, e si fa leccare e succhiare gli alluci, le dita, le piante morbide, e poi ancora giù il piedino in gola fin dove riesco, “Dai un po’ più giù, apri la bocca per me, apri di più, bravo cagnolino…”
Mi tocca e mi sente duro nei boxer, “Lo so che non resisti alla mia figaggine”, ride contenta, “ma devi imparare a chiedere il permesso anche solo per fartelo venire duro, capito?” e per farmelo capire meglio partono le sue pedate…
“Ma visto che comunque ti resta duro anche così, vediamo se ti meriti un altro premio…”
Toglie le pinze moooooooolto lentamente facendomi vedere davvero le stelle, e poi mi tiene in ginocchio davanti a lei seduta in poltrona, mi pianta i tacchi nei capezzoli doloranti, e “Dai chinati verso di me, spingi bene, fai vedere quanto vuoi avvicinarti alla Padrona…”
Chinandomi le spingo le gambe all’indietro e vedo allargarsi le sue cosce di alabastro, mi avvicino quasi alle mutandine che la coprono… quasi… quasi… poi spinge Lei, e mi allontana… “Bravo, ma puoi fare meglio, più forte ora…” Le prendo le mani per tirarmi meglio contro di lei, mi sembra che i suoi tacchi mi stiano entrando nella carne, ma i suoi occhi mi entrano ancora di più nel cervello… Mi chino ancora e grido di dolore e desiderio. “Che bravo cagnolino sei, baciami le gambe per premio, su da bravo, tanti bacini morbidi qui…” Poso le labbra su una pelle fresca e morbida come una nuvola del paradiso, sento le sue mani sulla mia testa, mi fa i grattini e mi coccola, vorrei stare così per sempre.
Ma è il momento di un gioco nuovo: l’arpa umana. Mi fa mettere dei grossi elastici intorno al petto, al ventre e al pube, più che un’arpa sembro un cotechino umano. Ma quando tira quegli elastici e me li fa schioccare sulla pelle, ecco che l’arpa umana suona e canta, come un usignolo… o meglio, come un coyote che ulula alla luna! Li fa schioccare sul petto, sull’addome, sui fianchi (YOOOW!), sulla schiena, e poi tutta contenta traccia i segni con le unghiette, “Che bella pelle bianchissima che hai, si vedono così bene i segni, guarda come restano bene” e per farmelo vedere ne fa un’altra serie… poi “Sei stato proprio bravo” e per premio mi concede di baciare e adorare il suo culo perfetto, tondo e sodo… sono perso, sono suo, non esiste niente altro che essere suo.
“Occupiamoci un po’ del tuo, di culo! Questo paddle è un po’ impegnativo, vediamo se sei capace di sopportarlo per me…”
I colpi non li ho contati, ma erano tanti, erano forti, mi ha portato sul punto di usare la safeword ma non volevo, un altro, un altro più forte, oh cazzo adesso la dico, no dai, falla contenta dai, OH CAZZO ADESSO LA DICO!! No No NoNONONO Ne arrivano ancora ma non l’ho detta, non l’ho detta, e lei “Che bravo cagnolino, bravissimo davvero, vieni qui”, mi lascia appoggiare la testa alle sue bellissime gambe, mi fa i grattini come a un cucciolo, e io mormoro i miei ringraziamenti e la mia gratitudine. Sento l’aroma della sua pelle e mi ci perdo, questo è il mio posto nel mondo.
Mi concede ancora i suoi piedi, mi tocca e mi masturba prima pianissimo poi più forte, poi piano, e poi pianissimo e poi si ferma…
“Adesso voglio che resti ancora in castità fino a quando tornerai a farmi divertire, sei capace di aspettarmi?”

Oggi è il giorno 43.

Vi aspetterò, Padrona. Ho aspettato credo tutta la vita di incontrarVi.

Grazie Padrona!
 
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74 replies since 21/9/2013, 16:41   48006 views
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