Di questo autore (così evito di scrivere il nome
) ho letto solo Sottomissione, attirato invero non dal titolo, come si potrebbe pensare, ma proprio dall'argomento trattato, cioè quello della diffusione della cultura musulmana nei Paesi occidentali, con tutte le problematiche connesse a quando l'islam (come praticamente tutte le religioni, tengo a sottolinearlo) sfocia nell'integralismo e tende a rompere gli argini in cui dovrebbe essere contenuto dalla laicità dello Stato, principio basilare di ogni Stato che si rispetti.
Bè devo dire che rimasi un po' deluso nel complesso dall'opera, probabilmente più che altro per il finale a me non congeniale, ma il coraggio di trattare il tema, il modo con cui viene fatto e molte parti del libro sono certo da apprezzare.
Per quanto riguarda il modo di scrivere, convengo che lo stile asciutto, l'anticonformismo e un certo cinismo siano la sua cifra, accostabile per queste caratteristiche in effetti a Camus ed anche a Gide (che consiglio caldamente) anche se a mio parere inferiore ai due maestri citati (chissà come mai poi tutti francesi!)
Ma forse un unico libro non è abbastanza per giudicarlo su questo aspetto: me ne consigliereste altri di lui? Quale in particolare?