| capitolo 3°
"Toglimi i sandali", io eseguo goffamente. Per punire il mio impaccio, mentre slaccio faticosamente il cinturino, con l'altro Piede, ancora calzato, prende a calci le palle e il cazzo. Una vocina mi dice, muoviti, così smetterai di soffrire. Ma un'altra vocina mi dice, vai piano, quando ti ricapita, fatti massacrare da questa Dea!
Termino l'opera, ho sfilato entrambi i sandali. "Meriti un premio", dice Mistress Letizia, mi preme abbastanza violentemente entrambi i Piedi sul viso e ordina: "annusali!". Neppure le caramelle Ricola, hanno un aroma così intenso e piacevole. Faccio respiri lunghissimi. Memorizzo quel profumo che mi entra dalle narici e mi arriva al cuore.
"Ora lecca bene tutta la pianta dei Piedi", mi dice con voce calma e fredda come l'iceberg che affondò il Titanic. Io eseguo, con massimo impegno. Allungo e allargo la lingua per il suo massimo, la passo dal tallone alla punta, lentamente, avidamente. Piante perfette, lisce, senza rughette, il Walhalla del feticista.
Per un attimo incrocio il Suo sguardo, ha un sorriso di compiacimento e di potere. Mi fa pensare che in quel momento non vorrei essere in nessuna altra parte del mondo....
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