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Marina Ivanovna Cvetaeva

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Lady Le Lien
view post Posted on 15/12/2014, 23:14     +1   +1   -1





Marina Ivanovna Cvetaeva, o Svetaeva, in russo: Мари́на Ива́новна Цвета́ева?, pronunciato Zvetàieva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941), è stata una poetessa e scrittrice russa.
Nata a Mosca, fu una delle voci più originali della poesia russa del XX secolo e l'esponente più di spicco del locale movimento simbolista; il suo lavoro non fu ben visto dal regime staliniano, anche per via di opere scritte negli anni venti che glorificavano la lotta anticomunista dell'"armata bianca", in cui il marito Sergej Jakovlevič Efron militava come ufficiale; quest'ultimo, insieme al figlio e alla stessa Cvetaeva lasciarono Parigi per Mosca nel 1939, per poi venire arrestati e sparire. La poetessa rimasta sola, smarrita, una domenica d'estate del 1941 s'impicca nella camera che ha affittato nella casetta di due pensionati. La riabilitazione della sua opera letteraria avvenne solo a partire dagli anni sessanta, vent'anni dopo la sua morte.
La poesia della Cvetaeva unisce l'eccentricità a un rigoroso uso della lingua, non priva di metafore paradossali. Se durante la prima fase creativa, Cvetaeva risentì dell'influenza di Majakovskij e del suo vigore poetico, in seguito se ne distaccò grazie alla sua cultura basata sui romantici tedeschi, e quindi si accostò maggiormente sia a Pasternak sia all'animo poetico di Puskin.
Tra i suoi temi rientrano l'emotività e la sessualità femminili.


Tu cercati amiche fiduciose,
che non giustificano il prodigio col numero.
Io so che Venere è impresa di mani;
artigiano - io conosco il mestiere!
Dagli alti e solenni mutismi
sino a calpestare l'anima:
tutta la scala divina - dal:
io respiro - sino a: non respirare!
-- Marina Ivanovna Cvetaeva


 
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Lady Le Lien
view post Posted on 16/12/2014, 09:33     +2   +1   -1




Alla mia povera fragilità
guardi senza sprecar parole.

Tu sei di pietra, ma io canto.
Tu sei un monumento, ma io volo.

Io so che il più tenero maggio
all'occhio dell'Eternità è nulla.

Ma io sono un uccello e non incolparmi
se una facile legge m'è imposta.
-- Marina Ivanovna Cvetaeva




Edited by Lady Le Lien - 16/12/2014, 09:52
 
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Lady Le Lien
view post Posted on 16/12/2014, 11:50     +1   +1   -1




Se un'anima è nata con le ali,
cos'è per lei il palazzo e cos'è la capanna!
Cos'è Gengis Khan per lei - e cos'è - l'Orda!
Due nemici ho io a questo mondo,
due gemelli - indissolubilmente fusi:
la fame degli affamati - e la sazietà dei sazi.
-- Marina Ivanovna Cvetaeva

 
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Lady Le Lien
view post Posted on 16/12/2014, 14:55     +1   -1






“Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo, lo amo di un unico amore.”
— Marina Cvetaeva,

 
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Lady Le Lien
view post Posted on 18/12/2014, 20:51     +1   -1




LA PORTA E' SOCCHIUSA

La porta è socchiusa,
dolce respiro dei tigli...
Sul tavolo, dimenticati,
un frustino ed un guanto.

Giallo cerchio del lume...
tendo l'orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo...

Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio cuore.
Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento...
Sai, ho letto
che le anime sono immortali.
Marina Cvetaeva

 
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Lady Le Lien
view post Posted on 27/12/2014, 11:54     +1   -1




Il poeta. 2.
Ci sono al mondo i superflui, gli aggiunti,
non registrati nell'ambito della visuale.
(Che non figurano nei vostri manuali,
per cui una fossa da scarico è la casa).

Ci sono al mondo i vuoti, i presi a spintoni,
quelli che restano muti: letame,
chiodo per il vostro orlo di seta!
Ne ha ribrezzo il fango sotto le ruote!

Ci sono al mondo gli apparenti - invisibili,
(il segno: màcula da lebbrosario)!
ci sono al mondo i Giobbe, che Giobbe
invidierebbe se non fosse che:

noi siamo i poeti - e rimiamo con i paria,
ma, straripando dalle rive,
noi contestiamo Dio alle Dee
e la vergine agli Dei!
-- Marina Ivanovna Cvetaeva


 
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Lady Le Lien
view post Posted on 27/12/2014, 19:31     +1   -1




Tu sei ciò che sognerò stanotte, che stanotte sognerà me.

Marina Ivanovna Cvetaeva
 
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Lady Le Lien
view post Posted on 27/12/2014, 23:52     +1   -1




Un mondiale nomadismo è cominciato nel buio:
sono gli alberi che vagano sulla terra notturna.
Sono i grappoli che fermentano in vino dorato,
sono le stelle che di casa in casa peregrinano,
sono i fiumi che il cammino cominciano a ritroso!
E io ho voglia di venire da te sul petto - a dormire.
-- Marina Ivanovna Cvetaeva
 
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Lady Le Lien
view post Posted on 13/1/2015, 17:34     +1   -1




Da «versi per Blok »

1

Il tuo nome è una rondine nella mano,
il tuo nome è un ghiacciolo sulla lingua.
Un solo unico movimento delle labbra.
Il tuo nome sono cinque lettere.
Una pallina afferrata al volo,
un sonaglio d’argento nella bocca.

Un sasso gettato in un quieto stagno
singhiozza come il tuo nome suona.
Nel leggero schiocco degli zoccoli notturni
il tuo nome rumoroso rimbomba.
E ce lo nomina lo scatto sonoro
del grilletto contro la tempia.

Il tuo nome – ah, non si può! -
il tuo nome è un bacio sugli occhi,
sul tenero freddo delle palpebre immobili.
Il tuo nome è un bacio dato alla neve.
Un sorso di fonte, gelato, turchino.
Con il tuo nome il sonno è profondo.

Marina Ivanovna Cvetaeva

15 aprile 1916



 
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view post Posted on 12/5/2019, 14:02     +1   -1
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..sono il Sadomaso

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view post Posted on 12/5/2019, 14:14     +1   -1
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MARINA IVANOVNA CVETAEVA – LA MIA STRADA

La mia strada non passa vicino alla-tua casa.
La mia strada non passa vicino alla-casa di nessuno.
E tuttavia io smarrisco il cammino
(specialmente di primavera!)
e tuttavia mi struggo per la gente
come fa il cane sotto la luna.
Ospite dappertutto gradita,
non lascio dormire nessuno!
E con il nonno gioco agli ossi,
e con il nipote canto.
Di me non s’ingelosiscono le mogli:
io sono una voce e uno sguardo.
E a me nessun innamorato
ha mai costruito un palazzo.
Le vostre generosità non richieste
mi fanno ridere, mercanti!
Da me stessa mi erigo per la notte
e ponti e palazzi.
(Ma ciò che dico non ascoltarlo!
È tutto un inganno di donna!)
Da sola al mattino demolisco
la mia creazione.
Le magioni ,come covoni di paglia, niente!
La mia strada non passa vicino alla tua casa.

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