Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

CONDIVIDERE UNA CASA

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paimei77
view post Posted on 28/12/2009, 13:17     +1   +1   -1




Era da un po' di tempo che cercavo una stanza in una casa da dividere con altre persone nel centro di Londra, centro si fa per dire visto i prezzi degli affitti qui, in modo da poter lasciare l'ostello nel quale mi ero sistemato provvisoriamente.
Andai a vedere una casa da dividere con altre 3 persone, uomini o donne non so, ma sicuramente chi se ne andava era un ragazzo, l'inserzione era messa da lui.Arrivo puntuale all'appuntamento ed il tipo dell'inserzione mi mostra la casa, abbastanza nuova, su 2 livelli, chiedo info sui coinquilini e vengo a sapere che vi vivono un ragazzo che è irlandese e gli serve un punto d'appoggio a londra in casi di emergenza, in pratica non lo si vede mai, ed una ragazza Italiana che secondo indiscrezoni del ragazzo che mi sta mostrando la casa, lei odia gli italiani. comunque la stanza mi piace, il prezzo anche e decido di prenderla.
Il giorno dopo torno con i miei bagagli per sistemarmi nella mia nuova casa, il tipo mi dà le chiavi gli pago la caparra e finalmente entro. Non c'era nessuno, o meglio la misteriosa ragazza italiana che odia gli italiani (mi chiedevo se fosse del nord o del sud essendo io di Napoli, pensavo forse è una mia conterranea e quest'odio potesse essere smorzato!).
Dopo aver messo tutto a posto, vado nel salotto a vedere un po' di TV e dopo pochi minuti mi addormento. intorno alle 6.30 mi sveglio sentendo rumori, tacchi poi la porta del salotto si apre e finalmente vedo una ragazza decisamente attraente tutta in tiro, evidentemente tornava da lavoro.Carnagione chiara, capelli castani come gli occhi, alta piu' di 1.70m, belle gambe, portava una minigonna e scarpe nere col tacco, bel culo belle tette intorno alla terza a prima vista. Mi si presenta e chiede di dove fossi, le rispondo che sono Italiano e lei cambia espressione del viso e mi parla in italiano:"Italiano, adesso inizierai a bere come un pazzo ed a provarci con chiunque, ti chiedo solo una cortesia, me e le mie amiche lasciaci in pace, siamo abituate a complimenti e sappiamo di essere belle, parlare si, possiamo anche essere amici ma davvero non mi mettere le mani addosso e non provarci! se sei gay mi rimangio tutto!"
io rimango un po' allibito ed interdetto, non credevo alle mie orecchie:"non sono gay, e comunque non preoccuparti non sono nè un maniaco nè sono quel tipo di persona che probabilmente pensi" (che bugia, le sarei saltato addosso subito!)"..almeno possiamo parlare o non vuoi che ti rivolga proprio la parola?" con tono scherzoso sorrido
lei:"certo! Scusami ma sono un po' stressata e voi italiani pensate solo a quello! pero' scusami come presentazione non è delle migliori e non bisona fare di tutte le erbe un fascio ma ho voluto mettere le cose in chiaro dall'inizio!"
io:"va bene, apprezzo la sincerità. bhè come ti chiami? io nicola piacere."
V:"Veronica, di dove sei? Napoli?"
io:"si e tu?"
V:"Mestre"
io:"che fai qui, lavori studi?"
V:"lavoro in un negozio d'abbigliamento nella City, tu?"
io:"sto lavorando in un ristorante, sono qui per migliorare l'inglese, un paio di mesi e a casa"
dopo va in camera sua a cambiarsi e quella sera non parlammo piu' poichè lei usci poco dopo e non la vidi tornare prima che io andassi a letto.

La prima settimana ci incrociammo solo la sera ma nessun dialogo degno di nota.

Domenica sera della seconda settimana io rientro a casa e sento voci femminili nel salotto, vado a vedere chi vi fosse e trovo Veronica con 2 amiche un po' brille, parlare inglese , saluto e mi presento(scrivo tutto in italiano):
io:"ciao sono nicola il nuovo coinquilino di Veronica"
V:"loro sono Sonia e Erica"
io:"di dove siete?"
V:"sono entrambe francesi" risponde Veronica che non mi vuole far comunicare con loro.A questo punto le saluto e auguro a loro una buonanotte, non volevo stare lì a infastidirle, soprattutto dopo quanto dettomi da Veronica il primo giorno.Cosìvado in cucina mi preparo qualcosa e mangio nella stretta cucina invece di andare in salotto come al solito. Mangio in pratica vicino al lavandino accovacciato appoggiato col sedere al muro, la cucina è stretta e lunga, non essendoci nè tavolo nè sedie. dopo 15-20 minuti sento che le ragazze stanno lasciando il salotto e Veronica salutando le amiche sulla porta. Sento chiudere la porta e Veronica entra in cucina e vede come sto mangiando:
V:" mangi così?"
io:"dopo quello che mi hai detto ho preferito non disturbare Te e le Tue amiche con la mia presenza. Sto cucinando anche un po' di pasta, ne vuoi?"sono bravo a cucinare.
V:"hai fatto bene, voglio proprio vedere quante volte ancora terrai a mente quello che ti ho detto. adesso sto solo io nel salotto puoi venire.La pasta non mi và oggi."
io:"ok allora ti raggiungo finisco questo e vengo, grazie."
l'ho ringraziata per permettermi di andare nel mio salotto a mangiare, va bhè son voluto essere educato avendo lei tutti quei pregiudizi.
Entro nel salotto e la vedo seduta sul divano con una gamba piegata e l'altra stesa su un poggia piedi difronte a lei, poco distante dal camino acceso. noto che insossa delle pantofole chiuse da casa con calze color carne, ed è in vestiti comodi da casa, pantalone della tuta e maglione largo.io mi siedo su
un'altra poltrona dietro di lei sul bracciolo piu' distante da lei sempre per cercare di fareLe capire col tempo che sono diverso. In tal modo potevo osservare bene le sue pantofole che lasciavano intravedere solo un po' di tallone, mentre l'altro pide senza ciabatta non lo riesco a vedere perchè è copero dall'altra gamba.Per tutto il tempo non dico niente e guardo la tv e mangio, e mangiando mi perdo il momento piu' importante quando si rimette la ciabatta per andare a dormire. prima di andarsene mi dice:
V:"quando sono sola puoi venire a mangiare di qua, buonanotte."
io:"ok perfetto, notte Veronica"
finisco di mangiare e poi vado a dormire, inutile dire che ho continuato a pensare a quel tallone tutto il tempo e a quanto fossi stato cretino a non guardare quando si stava infilando la pantofola.
le amiche di Veronica iniziarono a venire sempre piu' spesso ma io non sempre mangiavo a casa lavorando in un ristorante quindi andavo direttamente in camera mia a dormire a a navigare in internet.
una sera io stavo mangiando nel salotto da solo, quando arrivarono Veronica,Sonia ed Erica che mi alzai ed andai in cucina. Vedendomi uscire mi chiesero il perchè? ed io risposi che avevo finito e volevo andare a letto poichè il girno dopo dovevo svegliarmi presto, ma Erica e Sonia insistevano invitandomi a guardare un DVD che avevano preso in affitto, io incrociando lo sguardo di Veronica per un istante ringrazio ma insisto ad andare a letto dicendo che sarà per un'altra volta. delle amich di Veronica Sonia probabilmente è piu' bella di Veronica, un volto bellissimo per un corpo da sballo, Erica invece non è bellissima ma ha un corpo piu' abbondante, ma assolutamente non grassa, solo a confronto con le altre due, ed un volto cattivo che ai miei occhi la rende molto attraente.
Il giorno dopo ero in salotto e Veronica tornando da lavoro entra mi saluta e mi dice:
V:"ieri sera hai fatto bene a non restare"
io:"l'avevo capito che non mi volessi, non fa niente, mi rendo conto che per farti cambiare idea sul mio conto devo lavorare molto, che ci posso fare."
V:"Facciamo così, quando puoi rimanere io ti chiedero' di restare"
io:"va bene.Grazie"
ancora a ringraziare.

dopo il primo mese arrivo' la prima bolletta della corrente e c'era da pagare la ditta che faceva le pulizie. io le lasciai in bella vista sul tavolino nel salotto. Qualche giorno prima della scadenza trovo Veronica sola a guardare la TV in salotto nei vestita ancora con gli abiti per il lavoro, tutta in tiro,che mi chiama:
V:"ciao, hai pagato queste 2 bollette?"
io:"aspettavo che raccogliessimo i soldi."
V:" mi son dimenticata di chiederti di anticiparmeli, sai sto un po' a corto di moneta, per te è un problema?"
io:" no va bhè, tanto so dove abiti!" facendo la battuta, lei sorride
V:"dobbiamo pagare solo io e te, lo sai?"
io:"si certo solo noi viviamo effettivamente qui."
V:"poi appena li ho te li rendo"
io:"non ti preoccupare, appena li hai me li dai."

non so' perchè ma iniziavo a pensare che non avrei mai avuto quei soldi.
Il giorno dopo tornando a casa notai vicino la porta d'ingresso gli stivali neri alti di Veronica sporchi un po' di fango, probabilmente per la pioggia del giorno prima, Lei non era in casa così dopo aver verificato che non ci fosse nessuno e che non si scorgesse la sua sagoma da lontano annusai senza muoverli,quegli stivali e toccai la suola di entrambi, sfiorai con la lingua la punta sporca di fango poi decisi di fermarmi onde evitare figuracce.Non aveva mai lasciato calzature per casa ed la prima occasione non me la feci sfuggire.

Andai a pagare le bollette e lasciai le ricevute sul tavolino nel salotto. Faceva un po' freddo quel giorno così decisi di accendere il camino(qui non è come in Italia bruciano roba strana non legna)ero intento ad accendere il camino quando arriva Veronica con un'altra amica ed entra in salotto, ci salutiamo e mi presento all'amica senza stringerLe la mano avendole sporche si chiama Pilar ed è spagnola, fisicamente piccolina ma carina. chiedo ad erica se posso rimanere ad accendere il camino e mi dice di si tanto Pilar è venuta solo a prendere una cosa ed andare via. Riesco ad accendere il camino mi vado a lavare le mani poi torno a terra vicino al camino,e dietro un po' distante c'è il poggia piedi e la poltrona, spero che venga a sedersi lì dopo essersi cambiata ma così non fà, si stende sul divano grande, senza togliersi le scarpe da ginnastica che a volte usa in casa, piazza i piedi sul divano e legge una rivista. mi richiama chedendomi delle bollette ed io camminando carponi mi avvicino al tavolino e le indico avvicino le ricevute, inutile dire che stavo dal lato dei piedi e le allungo le ricevute.
V:"bravo le hai pagate entrambe, pero' sai, stavo pensando che i soldi delle pulizie potremo rispormiarli se puliamo noi, che ne pensi?"
io:" se vuoi possiamo provare"
V:"domani disdico le pulizie..che fai???" stavo staccando dalla suola della scarpa da ginnastiva di Veronica un pezzo di carta adesiva di un profumo
io:"avevdi questo sotto la suola Veronica"
V:"bene, ora è pulita?"
io:"si, così sembrerebbe, mi vuoi far vedere l'altra?"
V:"no, è pulita.... i miei stivali sono sporchi, ancora li devo pulire cavolo!"
pensai agli stivali che vidi all'ingresso, ma che non erano piu' lì.
V:"ora li vado a prendere così li pulisco"
si allontana e torna con gli stivali che qualche giorno prima avevo visto all'ingresso ed ora ancora sporchi ma con il terreno tutto secco ancora attaccato.
V:"come li ho ridotti guarda qua!"
io:"vuoi che ti aiuto a pulirli?"
V:"se vuoi me li puoi pulire tu, ma io non ho nulla devi usare..."la interrompo
io:"si dai non ti preoccupare vado a prendere un panno in cucina e torno. Lei si stende dinuovo sul divano ed lascia gli stivali a terra dal lato del divano dove sono i suoi piedi, io mi metto seduto con le gambe incrociate a terra dove stavano gli stivali con la schiena al divano, dietro la mia testa se mi giravo avevo la suola delle scarpe da ginnatica di Veronica, che legge la sua rivista e non mi guarda neanche. Inizio a pulirle con un panno umido e le mie mani. Pulisco tutto, la parte superiore, la pinta tra la suola e la scarpa, il tacco, sotto il tacco, molto usando le mie mani nude. Le mostro la prima e le chiedo se va bene:
V:"fammi vedere" le allungo la calzatura"potresti pulire un po' la suola è tutta sporca guarda!" mostrandomi la suola
io:"certo la posso pulire un po' ma non verrà brilante"
V:"te la passi un po' sul tuo pantalone puo' bastare"
io:"così?" mi passo un paio di volte la suola sul jeans
V:"passaci il dito e vedi se è sporca."
io:"si ancora sporca"
V:"allora che lo dici a fare puliscila meglio, le cose o si fanno bene o è meglio che non ci si mette proprio in mezzo!"un po' con tono piu' serioso pulisco entrambi gli stivali, anche le suole e le chiedo se va bene, le guarda e dice che per stavolta possono andare e mi tocca la testa con la punta della scarpa da ginnastica che ha ai piedi chiedendomi:
V:"hai già pulito scarpe in passato?"
io:"le mie pulisco ma stivali o scarpe femminili no! non è mica il mio lavoro, è solo per esserti utile e far qualcosa per te, ecco tutto"
V:" come prima volta va bene, è da migliorare, ma puo' andare" sorridendo e tornando a leggere la sua rivista.
io:"li lascio qui?" sto per muovermi
V:"Si li porto io sopra"
io:"ti posso pulire le scarpe che indossi? almeno la suola così non sporchiamo casa dovendo pulirla noi"
ero tutto eccitato non capivo niente ma cercavo di non darlo a capire senza arrossire, lei senza scomporsi e senza muoversi mi guarda spostando gli occhi dalla rivista, e un po' sorpresa:
V:"fai pure!"con tono non curante
passo prima un pezzo di carta poi la mano sotto la suola delle sue scarpe da ginnastica, tocco solo la suola mai la parte superiore della scarpa per evitare di darLe fastidio toccandole il piede,ma poi dopo nanche due minuti muovendo la caviglia mi dice:
V:"Smettila sono pulite, ti diro' io quando pulirle!"
carponi torno davanti al camino e poco dopo Veronica se ne sale in stanza con i suoi stivali augurandomi buonanotte.
La sera seguente quando Veronica torno' a casa io ero intento a pulire il salotto con l'aspirapolvere,come in tutte le case inglesi abbiamo quasi ovunque la moquette, lei mi vede pulire e non dice nulla,mi saluta, mi osserva e sale in stanza. spengo l'aspirapolvere e nel riporla nello stanzino osservo che all'ingresso ha lasciato le scarpe, un paio di stivaletti neri con tacco medio, un po' sporche di fango a causa della perenne pioggia. Veronica scese in cucina una volta,poi torno' in stanza sua, avrei voluto avvicinarmi almeno ad osservare le sue calzature, ma per evitare figuracce,essendo lei in casa,evitai
di avvicinarmi alle adorabili calzature lasciate all'entrata.
Il giorno dopo quando tornai a casa Veronica era in casa,era in cucina a prepararsi qualcosa e le calzature del giorno prima erano ancora all'ingresso, il fango ora era terreno secco. Poso la mia roba e vado in cucina, mi preparo un panino veloce e vado in salotto a guardare la tv con lei, appena entro Veronica esce e torna con le scarpe che erano all'ingresso, mi chiede un tovagliolo, io stavo mangiando seduto sulla poltrona poco distante da lei e nel porgerlo:
io: "posso pulirti io le scarpe se vuoi, l'ultima volta andavano bene?"
V:"diciamo...comunque va bene, se ti fa piacere fai pure" posa le calzature a terra,ai piedi del divano dove è seduta.
io:"se vuoi quando hai calzaure da pulire basta che me lo dici te le pulisco io, quando son qua e non ho nulla da fare te le pulisco volentieri."
V:"non ho capito di che stai parlando?"
io:"Intendo pulirti le scarpe, quando vuoi te le posso pulire io, basta che me lo chiedi."
V:"chiedertelo no!" quasi irritata e scocciata "senti io le lascio all'ingresso penso che sei capace di riconoscere quando sono sporche e quando no, quindi se vuoi le pulisci e me le fai trovare pulite altrimenti provvedo io."
era la risposta che volevo, a questo punto potevo pulirle le scarpe senza averla davanti e farne cio' che volevo.
Lascio la mia merenda a metà e mi siedo per terra, spalle al divano dove è seduta, per pulire le sue scarpe. Lei indossa le solite scarpe da ginnastica che tiene in casa, in abiti comodi da casa, una specie di tuta aderente ma non troppo.
Mi dedico alla pulizia delle sue scarpe quando:
V:"appena puoi compra l'occorrente per pulire le scarpe, ne ho alcune che costano tanto e non vorrei che me le rovini."
io:"si, va bene, compro un panno e del lucido, va bene?"
V:"quello che ti pare, basta che non me le rovini e che vengono bene!"
nel frattempo si è distesa ed ho le sue scarpe in pratica dietro la mia testa.
io:"vuoi che dò una pulita anche alla suola?"
V:"SI!! ma che me lo chiedi a fare? sempre le stesse cose?!" infastidita ed irritata
io:"scusami, perdono"
V:"Mi vuoi pulire le scarpe e pliscile ma non rompere!"si alza e si allontana dal salotto, sento che sale le scale.
Tempo 2 minuti sento aprire la porta di ingresso (lasciamo sempre la porta aperta) e rionosco dalle voci Sonia ed Erica, chiamano ad alta voce Veronica e si dirigono nel salotto. Nel vedermi a terra a pulire le scarpe di Veronica mi guardanoe si guardano a vicenda, Veronica scende in salotto, io rimango a pulirle le scarpe senza dire una parola:
S:"ma sono le tue scarpe quelle che sta pulendo?"
V:"si, diche che gli fa piacere pulirmele"
E:"non è che vuole pulire anche le nostre?"
V:"chiedeteglielo, magari pulisce le vostre anche"
mi sentivo un po' in imbarazzo, ma l'avrei fatto molto volentieri dal momento che indossavano Sonia un paio di stialoni neri ma ne vedevo solo la punta poichè indossava un paio di pantaloni un po' a zampa,Erica un paio di scarpe da ginnastica, ma poco conta dal momento che sono bellissime.
S:"mi daresti una riplita alle scarpe?"
io:"Veronica...posso?"
ridono tutte e tre. Le chiedevo il permesso poichè non volevo credesse che ci voglio provare o infastidire la loro conversazione.
S:"dai ti pago se fai un buon lavoro."
io:"no i soldi non li voglio, non voglio infastidirvi, siete amiche di Veronica , se siete qui è per lei"
V:"magari i soldi li prendo io visto che state in casa mia"
E:"pulisci un po' anche le mie dopo"
io:"Veronica ci sono problemi o posso pulirle le scarpe?"le parlo in italiano
V:"fai pure pero' non fare domande del cazzo."
io:"posso pulire le loro adesso e terminare le tue dopo"
V:"si si fai come cavolo vuoi basta che me le pulisci, ma come rompi il cazzo!"
a gattoni mi porto ai piedi di Sonia che nel frattempo si è seduta sulla poltrona mentre Erica è di fianco a Veronica sul divano grande. Mi siedo a terra, lei solleva la gamba ed un po' il pantalone, l faccio appoggiare la suola sulla mia gamba (sono a gambe incrociate davanti a lei) ed inizio a pulirle la parte superiore della scarpa stando attento a pulire anche il bordo tra la suola e la pelle della scarpa. Pulisco per bene anche il tacco. Faccio la stessa operazione anche sull'altra scarpa. Nel frattempo le ragazze stanno parlando in francese, probabilmente per non farmi capire che stanno dicendo. Vado per muovermi poichè avevo finito e lei mi richiama:
S:"mica hai finito? dove vai?"
mi rimetto davanti a lei
io:"vado a pulire quelle di Erica"
S:" ma le mie scarpe non sono pulite, guarda la suola!" e mi alza un piede a pochi cm dalla facci per farmi vedere la suola sporca
io:"Perdonami dimenticavo della suola
V:"mi fai fare figure di merda, lo sapevo!" con volto e tono severo, pulisco molto con le dita la suola delle scarpe di Sonia poichè c'erano un po' di pietruzze attaccate sotto, passo il panno che stavo usando sotto la suola di entrambe e dopo le chido:
io:"scusa, vanno bene così?"
lei le guarda, poi mi strofina la suola della scarpa sul pantalone per controllare se era pulita, prima dell'una poi dell'altra scarpa, ed infine accavallando le gambe mi strofina la suola di una delle due sulla guancia e dice:
S:"si, puo' andare...vai a pulire quelle di Erica"
camminando a 4 zampe arrivo ai piedi di Erica che mi chiede di avvicinare il poggia piedi:
E:"prendi il poggia piedi!" senza tanti complimenti, e comunque le ragazze non si fermano un attimo a parlare, non si curano affatto della mia presenza.
io:"si subito" camminando in ginocchio porto il poggia piedi ad una distanza tale da permetterle di poggiare i piedi.Lei accomoda le sue estremita e senza darmi il tempo di posizionarmi se le scalza scalciandomele in faccia, senza nemmeno guardarmi, io abbasso lo sguardo e cerco gli occhi sui, di Veronica e l'amica sperando che non avessero visto, notandole distratte nella loro conversazione raccolgo le scarpe ed inizio a pulirle.Alzando lo sguardo vedo i piedi di Erica velati da calzini bianchi corti alla caviglia e vedo che muove le dita dei piedi. Mi dedico alla pulizia delle sue scarpe da ginnastica ma non proprio sapete quelle convers con la punta di gomma "all stars".Pulisco con cura anche la suola ,ad un tratto sonia e Veronica salgono in stanza e rimango io con Erica che guarda la TV, finisco di pulire le scarpe poi le ripongo di fianco al poggia piedi. Le chiedo se vanno bene e lei senza nemmeno guardarle mi fa segno di si con la testa. io rimango seduto a terra di fianco al poggia piedi a guardare la TV, ho i suoi piedi ne sento l'odore, a pochi cm. Giro la faccia ,volutamente, per guardare sul tavolino e tocco col naso sfiorando il piede di Erica, lei non dice nulla.Camminando a 4 zampe prendo le scarpe di Veronica che stavo pulindo prima per continuarne la pulizia. Quando tornano Sonia e Veronica io son ancora seduto a terra apulire le scarpe, mi guardano senza darmi importanza, chiacchierano e Veronica mi chiede:
V:"ci porti qualcosa da mangiare e 3 birre?" senza neanche chiedere per favore o grazie
io:" si Veronica"
ripongo la scarpa che stavo pulendo aterra evado in cucina a prepare un vassoio con stuzzicherie patatine noccioline... e porto le 3 birre, le apro davanti a loro e mi vado a rimettere a terra ai piedi di Erica a continuare la mia opera,lontano da loro, piu' defilato in modo da non trovarmi in mezzo alla sala e dare fastidio.
Dopo una mezz'oretta Sonia dice ad Erica che è ora di tornare a casa, io mi sposto, lei poggia i piedi a terra ed io mi fermo dal pulire le scarpe di Veronica e vado per avvicinarle una scarpa per aiutarla a metterla:
io:"posso aiutarti, la slaccio..."
non mi risponde mi guarda seduta a gambe unite, punta dei piedi che tocca a terra e quando ho slacciato la scarpa gliela porgo ,lei mi allunga il piede, aggiusto le stringhe e l'allaccio. Lo stesso per l'altra scarpa, poi si alza senza dirmi nulla, e si dirigono alla porta di ingresso tutte e 3.
Io rimango lì a terra ma stavolta con la schiena al divano e riprendo a pulire le scarpe di Veronica. Poco dopo torna in salotto Veronica, si distende sul divano ma dal lato opposto in modo da mettere i piedi dove si trovava la mia testa:
io:"ti ha dato fastidio che pulissi le scarpe alle tue amiche?"
V:" che me ne frega , fin quando non parli e non dai fastidio a me non interessa, e puliscimi le scarpe che tutt'hai fatto meno che pulire le mie e prendi..pulisci anche queste.." mi scalza sulla tsta ed in faccia le scarpe come aveva fatto Erica ma con molta piu' strafottenza. Indossava un paio di calzini grigi di spugna, e il profumo era bellissimo, vedevo che erano sudati dal colore piu' scuro vicino alle dita, anche lei le muoveva.
Rimasi seduto ai piedi del divano a pulire le scarpe e quando ho finito subito mi chiede:
V:"metti in ordine sul tavolino, le birre il vassoio.."
io:"si, scusa non ci avevo pensato"
V:"E inizia a pensarci"
metto in ordine , riporto le cose in cucina e vado a risedrmi a terra ai piedi di Veronica (la poltrona è vuota ma io vado a sedermi a terra).
poi riprendo gli stivali:
io:"ah, scusami ma dove posso mettere gli stivali che ho pulito, anche per le prossime volte intendo"
V:"all'ingresso dove le hai trovate. sicuro che sono pulite, fammi vedere..."allunga una mano.io che ormai ero tutto eccitatissimo per quello che era succeso fin a quel momento rispondo:
io:"guarda, mi passo la suola in faccia tanto che è pulita..guarda" sorridendo e con entusiasmo mi passo la suola di una delle due scarpe sulla guancia , lei mi osserva e notando lo sguardo senza espressione di lei, tolgo il sorriso idiota dalla mia faccia e gliela porgo e lei guardandone la suola me la ripone:
V:"se è così pulita come dici perchè non la lecchi?"io rimango interdetto ed un attimo fermo la fisso "che fai? è pulita leccala!" con tono quasi infastidito"sei un bugiardo di merda allora" io a tal punto le prendo la scarpa, la prendo tra le mie mani con la suola verso di me, guardo in viso Veronica e continuo a guardarla mentre dò una bella leccata alla suola dal centro fino alla punta, poi chiudo la bocca ed ingoio. Lei mi osserva sorride e:
V:"l'altra anche è pulita? dimostramelo"
prendo da terra l'altra scarpa, la afferro tra le mani e lecco la suola anche di quest'altra. Lei evidentemente divertita dalla scena:
V:"passami uno stivale"lo osserva e ne guarda la suola, la striscia lasciata dalla mia lingua" vedi mi sà che questa prova mi piace, e che devi usare piu' spesso la lingua per pulirmi le scarpe non vedi che differenza c'è tra dove hai passato la lingua e dove no?"
io:"Si Veronica"
V:"forza leccala tutta, anche il tacco!"
io prendo lo stivale da mano di Veronica e ne lecco la suola, tutta per bene, a piu' passate, poi vedendo che mi osserva sempre inespressiva mi faccio forza
io:"posso chiederti una cosa?"
V:"che vuoi?"
io:"questa la lecco così l'altra posso mettertela e te la lecco mentre la indossi così mi metto in ginocchio vicino al dibano e tu mi metti la suola in faccia?"
V:"no, ma sei scemo? credi che adesso mi metto quegli stivali scomodi per farmi leccare la suola delle scarpe da te e magari stare così.."si mette in posizione tale da mettere un piede fuori dal divano in modo da avere la suola all'esterno all portata della mia lingua.
V:"assolutamente no, magari un'altra volta adesso me ne vado a letto pulisci bene anche quelle altre" indicandomi le scarpe da ginnastica che indossa per casa. si alza con ai piedi solo i calzini e se ne và in camera sua.
Io rimasi per qualche ora a leccare la suola delle scarpe di Veronica e quando ho finito ho leccato anche tutta la pelle degli stivali e succhiato piu' volte la punta degli stivali in modo da renderla lucente, lo stesso per il tacco, poi ho riposto gli stivali all'ingresso come mi aveva chiesto e le scarpe da ginnastica le ho lasciate fuori la porta della sua stanza.
Il giorno dopo non trovai scarpe da pulire all'ingresso e neppure incrociai Veronica per tutto il giorno, e così per qualche giorno solo un saluto da parte mia ma non sempre ricambiato. Venerdì ero in camera mia al pc a chattare con amici quando sentii Veronica arrivare, la porta di ingresso aprirsi e chiudersi una lunga pausa poi la sento salire le scale arriva alla mia porta e la apre senza neanche bussare:
V:" senti ho lasciato le scarpe all'ingresso tra mezz'ora devo uscire e le voglio lucide quindi chiudi quello che stai facendo e datti da fare!" con tono molto deciso che non permette repliche.Io rimango a bocca semiaperta e la guardo, era scalza ed ancora con i vestiti eleganti che indossa a lavoro. Lei continua:
V:"che guardi? che vuol dire quella faccia, senti se non mi vuoi essere utile.."la interrompo alzandomi dalla sedia
io:"Certo Veronica scusami ma ero un attimo con la testa alla chat con un mio amico, scusami vado"
V:"si poche chiacchiere! vai muoviti! e non farti trovare in salotto che vado di fretta rimani all'ingresso a pulirle."
lei entra in camera sua a farsi la doccia e prepararsi, io scendo all'ingresso e trovo un paio di stivaletti neri con tacco abbastanza alto e sottile pieni di terreno e fango ovunque, la pioggia li aveva ridotti così. Io prendo pezza e una bacinella d'acqua e mi metto a gambe incrociate a terra davanti alla porta di ingresso a pulire la scarpa destra, sciacquo il panno e lo passo sotto la suola della scarpa, strofino bene in modo da pulirla affondo, poi il tacco e la parte superiore della scarpa con delicatezza, non riuscendo ad esssere delicato e pulire a fondo uso le dita e strofino bene la pelle per pulirla in modo che Veronica possa apprezzare, ripeto il tutto per lo stivaletto sinistro. Le scarpe erano quasi pronte ma mi accorsi che asciugandosi rimanevano ancora gli aloni del fango allora ho dovuto pulire di nuovo entrambe le calzature in particolare tra la suola e la pelle della scarpa. ero intento a terminare il mio lavoro che sento aprire la porta della stanza di Veronica, scende le scale bellissima, minigonna e top ed in mano una giacca lunga sura come soprabito, calze color carne scalza mi si ferma di fronte:
V:"fammi vedere dà qua!" posa la giacca sul corrimano delle scale e allunga una mano, io le avvicino una scarpa la afferra
V:"po' andare ma devi migliorare. Forza caccia la lingua dimostrami che hai lavorato bene" io caccio le porgo la lingua cacciandola dalla mia bocca e sporgendomi verso l'alto col capo verso di Lei, afferra la scarpa e mi striscia tutta la lunghezza della suola sulla mia lingua che lascia un evidente segno di saliva. Lei osserva la suola e lascia poi cadere la scarpa a terra
V:"adesso l'altra" le porgo l'altra scarpa vado ler cacciare la lingia e lei afferra la scarpa e mi infila a sorpresa e con un po' di violenza la punta della scarpa in bocca, io ero con la lingua fuori quindi mi trovo a che a leccare la suola ma lei muove un po' dntro e fuori la scarpa e mi tocca con la punta la gola portandomi a tossire
V:"ma che fai me la sporchi di saliva forza puliscila lecca!" mi lascia cadere in faccia la scarpa che io lecco e pilisco per bene. Io sto per rialzarmi ma lei mi ferma
V:" ma sei scemo? me le metti o devo spiegarti tutto! che deficiente!"
io:"perdonami credevo non volessi che te le mettessi pure.Subito!"
V:"e chi me le mette allora!"
mentre indossa il soprabito mi porge un piede, io mi metto in ginocchio e le infilo la prima scarpa, poi mi porge l'altro e le infilo la seconda calzatura, osservo i suoi piedi bellissimi velati dalle calze, e ho modo di apprezzarne la forma ma non a pieno le dita coperte dalle calze rinforzate come solito in punta. Osservo anche le gambe...indescrivibili assolutamente fantastiche. Lei si ravviva i capelli e senza dire nulla apre la porta e va via senza neanche chudere dietro di sè la porta, nell'alzarmi per richiudere la vedo entrare in un taxi. Richiudo la porta e torno in camera mia.
Il giorno seguente mi sveglio tardi non avendo da lavorare e come al solito ero solo in casa. Se ricordate una stanza in casa mia era ancora vuota e fu quel giorno che nel primo pomeriggio bussarono alla porta, si presenta una donna matura tra i 35 e i 40 anni in jeans scarpe da ginnastica vestiti comodi, mi chiede di vedere la stanza se è ancora disponibile, è Polacca lo scopro subito dall'accento orribile col quale parla in inglese. E' davvero una bella donna e stando con lei durante la "visita" in casa ho modo di guardarla bene inoltre la trovo anche abbastanza simpatica. Non impiega molto a decidere che vole prenderla e vuole entrare al piu presto, le do' il numero del landlord (poprietario di casa) e si mettono subito daccordo tra loro per il pagamento e tutte le faccende burocratiche. Ero un po' preoccupato pensavo: ma adesso che non sono piu' solo con Veronica come continuerà il rapporto con lei, parteciperà, sarà una spettatrice o morirà tutto?
Intanto va via e torna dopo un'oretta con i bagagli e finalmente mi si presenta si chiama Katia.Le offro il mio aiuto a portare i bagagli dentro e lei non se lo fa ripetere 2 volte,ma io la aiuto volentieri, è sempre bello fare un lavoro duro per una donna affascinante!
La lascio nella sua stanza alle sue faccende e scendo in salotto a guardare un po' di TV sperando che Veronica torni presto per verificare il suo comportamento davanti alla nuova coinquilina. Il momento fatidico arriva in tarda serata, Katia non l'avevo vista tutto il giorno poichè era ultra indaffarata a mettere a posto le sue cose ma come se avessero preso appuntamento nel momento in cui lei scende dalla stanza si apre la porta di ingresso e Veronica e Katia si incrociano, Katia si presenta e spiega chi è, Veronica le dà un caloroso ben venuto, ben diverso da quello che aveva dato a me!
Non entra neppure nel salotto ma sale in camera sua. Mi affaccio per controllare se c'era qualcosa per me all'ingresso, ma con dispiacere noto che veronica non mi ha lasciato le sue calzature...sta per cambiar qualcosa?? non lo so ancora.
Intanto per il resto della serata non vidi nessuna delle due. I giorni seguenti nulla, Veronica nè la incrociai nè vedevo nulla per me all'ingrsso iniziavo a temere che fosse cambiato tutto. Katia è come veronica non è quasi mai presente in casa, torna solo la sera per dormire ma non sempre la sento arrivare.
Un giovedì tornai un po' piu' tardi del solito da lavoro e entrando in casa sentii rumori e chiacchiere provenienti dal salotto, trovai Veronica seduta sul divano grande sorseggiare un tè e parlare con Katia seduta invece sulla poltrona girata per poter guardare e parlare con Veronica, mi fermi sull'uscio e saluto(in inglese ma traduco la conversazione):
io:"ciao come và?"
Katia:"ciao bene! lavorato fino a tardi?"
io:"si, domani sto a riposo fino a martedì quindi mi hanno sfruttato per bene."
Veronica:"bene allora domani pulisci, visto che questa settimana non hai fatto niente" Katia rimane un po' sorpresa per il tono uato da Veronica ma non dice nulla.
io:" si Veronica, nessun problema"
V:"Katia devi sapere che abbiamo deciso di non pagare piu' le pulizie le facciamo noi, o meglio lui, è quello che ha piu' tempo libero in questa casa, se poi lo vuoi aiutare.."sorridendo e guardando con sguardo di intesa Katia
K:"sono una frana a fare le pulizie, se a lui non dispiace certo che puo' pulire, guarda puoi pulire anche la mia stanza ed il bagno!" scoppia a ridere
V:"non glielo dire che poi ti prende sul serio"
K:"Ma Io dico sul serio"
V:"e lo faresti entrare in camera tua?"
K:"ma pulirebbe sotto i miei occhi guarderei quello che fa, se questo è quello che intendi."
V:"sai, non ci avevo pensato, forse hai ragione, ma mai in mia assenza."
K:"certo che no? farlo entrare mentre sono assente in camera mia, mai. Non fraintendermi" rivolgendosi a me "non ti conosco ancora bene magari in futuro si, ma allora vuoi anche pulire la mia stanza?"
io:"poi vediamo, se sono" Veronica mi interrompe
V:"certo che te la pulisce basta che glielo chiedi e gli dici che ti puo' pulire le scarpe!" io imbarazzato penso di essere diventato rosso
K:"come? per ricompensa mi pulisce anche le scarpe?"
V:"si a lui piace pulire le scarpe e se le lasci all'ingresso te le fa trovare pulite"
K:"io odio le scarpe sporche, allora te le metto all'ingresso?"
io:"ma un attimo.."
V:"stai cercando di dire di no? senti se..."la interrompo
io:"certo che le pulisco almeno fammi fare un po' la parte Veronica, dai!" sorridendo scherzando
V:"fai meno il simpatico e non ridere che non fai ridere nessuno e portami i biscotti che li ho dimenticati in cucina."
io:"certo Veronica, Katia posso portarti qualcosa?"
K:"mangero' qualche biscotto anche io" e guarda Veronica
mi allontano vado a prendere i biscotti in cucina e sento Katia parlare sotto voce a Veronica. Torno con i biscotti messi elegantemente su nu vassoio:
io:" mi vado a cambiare poi posso venire a guardare un po' di tv oppure vi do' fastidio?"
V:"se non rompi e stai zitto altrimenti è meglio che te ne stai in camera per cazzi tuoi!"
salgo in camera col cuore pieno di gioia. mi metto comodo e torno in salotto.
Veronica indossa un paio di ciabattine che lasciano scoperto solo il tallone, penso siano nuove non avendole mai viste, e noto che indossa dei calzini colorati, Katia indossa delle scarpe da ginnastica molto usate ma all'apparenza pulite. Entrambe in abiti comodi. Mi siedo come al solito per terra con la schiena poggiata al divano grande dal lato opposto a dove Veronica è seduta. Io guardo la TV, loro parlano per fatti loro ma a bassa voce ed io non riesco a sentire quello che si dicono. Ogni tanto mi giro a guardare i loro piedi muoversi, ma Katia ha le gambe incrociate e fa pendolare la gamba quasi mai, Veronica muove lentamente e con grande dolcezza ed eleganza la punta del piede facendo dondolare la ciabatta che tocca il tallone e di allontana.
Non so se involontariamente o volontariamente ma Veronica fa cadere un pezzo di biscotto a terra, piccolo e nell'accavallare l'altra gamba e cambiare posizione lo schiaccia sotto la suola della ciabatta, il rumore è evidente e la sensazione sotto al suo piede anche:
V:"ma guarda!"rivolta a Katia solevando e spostando la suola da sopra il pezzo di biscotto ormai sbriciolato "ho sporcato tutto, e la suola guarda" girando la suola e mostrandola a Katia" ora sporco tutto, e rivolgendosi a me "hei tu! pulisci un po' qua a terra! vieni!"
mi muovo carponi fino a lei e mi fermo tra le due in ginocchio, in pratica ho a destra Katia e sinistra Veronica,le gambe dell'una e dell'altra sono distanti l'una dall'altra giusto lo spaio per far passare il mio corpo, katia muove le gambe verso sè per farmi spazio, Veronica sposta il piede ma tiene sollevata la punta delle ciabatta sporcata dalle briciole del biscotto. Con le mani raccolro le briciole e vado in cucina a buttarle. Torno, intanto Katia mi guarda sempre piu' incuriosita dalla cosa, mi metto in ginocchio e senza aspettare che Veronica me lo chieda metto la mano sotto la suola della ciabatta bianca sporca delle briciole e le chiedo:
io:" te la posso togliere così la pulisco bene?"
senza neanche rivolgermi la parola solleva il piede, io sfilo la ciabatta, vedo il piede in tutta la sua lunghezza e bellezza,coperto dal calzino sottile e colorato, lei accavalla le gambe tenendo il piede scalzo a mezz'aria all'altezza della mia faccia, ne posso sentire quasi il calore ed il profuno, ma mi dedico alla pulizia della suola della ciabatta. Strofino bene la suola sulla mia maglia sapendo che potrebbe chedermi di leccarla. Nel frattempo le due parlano tra loro di fatti propri senza curarsi di me, solo Katia ogni tanto lancia un'occhiata su di me, ed accavalla le gambe in modo da mettere anche lei il piede a mezz'aria poco distante dalla mia faccia. Vedo per rimettere la calzatura al piede di Veronica:
V:"che fai?" io mi bloccco
io:"Ti rimetto la ciabatta al piede, posso?"
V:"e me lo chiedi adesso? ma sei cretino!" muovendo il piede ed io rimanendo ancora con la ciabata in mano
io:"non volevo interrompere la conversazione..." Veronica mi allontana spingendo con la punta del piede la mia faccia all'indierto, pero l'equilibrio e mi lascio cadere schiena a terra. Katia sorride divertita.
Mi risollevo restando in ginocchio:
V:"Lecca la suola! fammi vedere!"
Prendo la ciabatta tra le mani, giro la suola verso di me, la osservo, poi guardando Veronica negli occhi lecco la suola dal tacco fino alla punta dando una lunga e profonda leccata, lei osserva me dall'alto della sua posizione ma i suoi occhi sono sulla mia lingua che stricia sotto la suola della sua ciabatta. Mi allunga il piede, è il segno che posso calzarle la ciabatta. Rimanendo seduto con le gambe incrociatenoto che la ciabatta ha qualcosa sul lato tra la parte superiore e la suola:
io:"perdonami Veronica ma vedo che hai qualcosa qui" indico il punto dove vedo un po' sporco "posso leccartelo via senza toglierti la ciabatta?" Veronica mi osserva abbassando gli occhi ma senza muovere la testa
V:"si leccalo via."
Finalmente! sto per leccare la ciabatta di Veronica mentre ancora la indossa! Finalmente! Avvicino la bocca al Suo piede socchiudo la bocca poi la apro un po' cacciando la lingua fuori,nella stanza ora c'è silenzio, guardo la calzatura, il po' di dorso del piede e la caviglia coperta del calzino, per quel po' che si intravede dalla ciabatta, il tallone, poi la parte laterale vicino la punta del piede che avevo indicato a Veronica. E lecco, mantengo la lingua semirigida per provare a sentire il contatto col piede sotto il tessuto della ciabatta, lappando irrigidisco maggiormente la lingua quando arrivo in un punto dove spero di riuscire a sentire il contatto col piede,e la punta della mia lingua in quel punto sente opporre resistenza, era il piede di Veronica dentro la ciabatta, indirettamente lo stavo leccando, lo sentivo, anche lei sapevo che stava sentendo la mia lingua ma non si scompone per nulla, mi guarda, osserva la mia lingua poi ancora con la lingua a contatto con la ciabatta:
V:"aspetta! non muoverti!" rimango con la lingua fuori e col corpo immobile, lei allontana la ciabatta ed appoggia i piedi a terra, si avvicina alla mia faccia:
V:"fammi vedere la lingua..." osserva la mia lingua "ma io non vedo nulla! Katia guarda" mi gira la testa verso Katia tirandomi i capelli "vedi qualcosa?"
K:"vedo una lingua!" e ride divertita
V:"Tu sei uno schifoso!! era solo un pretesto per leccarmi la ciabatta mentre la tenevo al piede! sei un lurido che schifo che mi fai!" innervosita ma non ne capivo la ragione
io:"scusami Veronica! ma credevo fosse sporco invece mi sbagliavo scusami" io ginocchio implorandola
V:"che essere orribile! Tu non toccherai mai piu' nulla di mio! NULLA! se vuoi c'è Katia! ma di mio nulla!! NULLA!!" e si sposta di un posto sul divano per allontanarsi da me e lasciarmi lì a terra vicino a Katia, non capivo il motivo e cosa volesse che facessi. La paura di perderLa era tanta, amavo stare ai Suoi piedi e dovevo insistere fare qualcosa!
io:"Veronica! ti prego non fare così! ti prego! non punirmi in questo modo! lo sai che ci tengo ad esserti utile. Cosa vuoi che faccia per essere perdonato?"
V:"Perdonato, essermi utile? Ma di che parli? Tu mi fai schifo!"
io con gli occhi rossi
io:"cosa posso fare? chiedimi tutto ma non di allontanarmi da te così!" lei nemmeno mi guarda non mi risponde. Sentendola lontana, mi stendo a terra e congiungo le mani, abbasso la testa e le chiedo perdono:
io:"Veronica! ti prego...! volevo leccarti il piede....è la verità! avevi ragione! ho sbagliato! non sono degno di tanto! ma ti prego, non punirmi così."
Katia era scioccata ma evidentemente incuriosita dalla situazione
V:"Vedi Katia che ti avevo detto?"
K:"avevi proprio ragione!"
V:"questo qui è un sottomesso! è uno schiavo!"
L'aveva fatto a posta! voleva dimostrare il suo potere su di me alla nuova coinquilina e ci era riuscita in pieno, ero steso ai suoi piedi a chedrle perdono per averle leccato indirettamante un piede! Ma non ero lucido ero totalmente in suo potere!
V:"Bravo" hai fatto quello che mi aspettavo..potevi fare di meglio!"mi strofina entrambe le suole delle ciabatte sulla testa "sollevati!" mi rimetto in ginocchio
V:"ora basta tu da oggi in poi sei schiavo, ogni volta che dico schiavo o servo o cane, chiamero' te? ovunque io ti incontri! non mi interessa se siamo in pubblico o soli! Capito?"
io:" Si Padrona"
V:"vedo che hai subito capito il tuo ruolo ma d'altra parte era un tuo sogno giusto? io sono la tua Padrona e il mio primo ordine da tua Padrona è che sarai lo schiavo di Katia!"
K:"certo! schiavo!"
io ormai umiliato ed in preda ad un'eccitazione incredibile
io:"si Padrona Veronica, si Padrona Katia"
V:"Adesso lasciaci sole! merda!"
K:"schiavo aspetta vieni qui" mi avvicino a quattro zampe a lei, lei si avvicina alla mia faccia e mi guarda, quanto è bella, una bellezza matura e affascinante, belle labbra begli occhi un volto severo.
K:"domani bussa alla mia porta alle 11:00, per svegliarmi"
io:"si Padrona Katia, posso andare Padrona Veronica?"
V:"Sveglia anche me ma alle 12:00,portami il caffè e 3 biscotti, lasciali su un vassoio fuori la porta."
io:"si Padrona Katia, buonnotte. Buonanotte Padrona Veronica."
mi allontano e salgo nella mia stanza...non potevo credere a quanto fosse accaduto. Metto la sveglia alle 10:30 e vado a letto.



 
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leccapiedi81
view post Posted on 24/12/2017, 16:51     +1   -1




Credo che questo racconto non abbia avuto il giusto riconoscimento che meriterebbe!
 
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1 replies since 28/12/2009, 13:17   9356 views
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