| Finalmente posso raccontare un nuovo incontro con mistresslis avvenuto alcuni giorni fa.
Tolto il giaccone e sbottonata la camicia mi inginocchio di fronte a LEI sollevando la maglietta, così le sue dita crudeli possono darmi il benvenuto.
Al suo ordine mi spoglio e la raggiungo nella stanza delle torture dove mi blocca i polsi ed inginocchiare schiena contro il muro.
"VUOI CHE MI SPOGLI?"
Alla mia risposta affermativa le sue dita mi afferrano i capezzoli strizzandoli.
"BENE, SE VUOI VEDERMI QUESTA VOLTA TE LO DEVI GUADAGNARE!"
Tolta la camicia si piazza nuovamente di fronte a me
"VUOI CHE PROSEGUA?
La gonna e le calze seguono la camicia sempre con sofferenza per i miei capezzoli.
"MI FERMO"
Al mio no due mollette si materializzano sui capezzoli prima che cada il reggiseno. Infine il perizoma che mi è costato una interminabile strizzata sulle mollette.
Ora la posso ammirare nuda sui magnifici tacchi 13, ma la mia soddisfazione dura poco perchè indossa nuovamente un minuscolo slip il cui scopo capirò solo dopo.
Ordina di coricarmi a terra vista specchio e sistema la sedia a cavallo del mio corpo, dove si sistema dopo avere scartato il pacchetto di chantilli che mi ordinò di portare.
Il suo piede nudo raggiunge il mio volto e la mia bocca, quello calzato tormenta il corpo mentre inizia a gustare le paste.
"NE VUOI?
Alla mia risposta affermativa inizia ad elargirmi un po? di panna con le dita delle mani e dei piedi.
"INGINOCCHIATI"
Mentre eseguo, con un po' di difficoltà per i polsi bloccati, si sistema sul bordo della sedia divaricando le gambe e, appoggiata allo schienale, mette la panna sul perizoma. Non occorrono parole per eseguire la sua volontà. Mi ritrovo a leccare il dolce omaggio proprio sopra al suo paradiso ricoperto dal tessuto.
Pensavo che la sua tortura erotica avesse raggiunto il culmine, ma sbagliavo.
Sfila il perizoma, e mi concede di gustare altra panna dall'interno delle medesime, dove prima era il suo sesso, quindi si siede nella medesima posizione e mi concede di leccare un po' di prodotto sistemato a pochi centimetri dal "paradiso" completamente rasato, di cui riesco a percepira il profumo.
Decide di concedermi un ultimo regalo, mi scioglie i polsi e si inginocchia al cavalletto, il cui uso più frequente è la sodomizzazione dello schiavo, ed un po' di panna si materializza sul suo "buchino" che devo ripilire alcune volte.
Devo poi accompagnarla in bagno dove si fa lavare dalle mie leccate, cosa che non fa che aumentre in me la tensione erotica.
Mi lega sul lettone della seconda stanza quindi torna nella stanza della torture da dove arriva con alcuni dei suoi giocattoli ed indosso un paio di calze autoreggenti olte il solito tacco 13.
Per un tempo interminabile sono alla sua mercè, gioca con il mio corpo con il frusino, la rotella e la candela con cui ricopre di cera il pene, mentre i miei capezzoli devono sempre fare i conti con le sue dita. Soffoca le mie grida con ripetuti face siitting mentre le gocce calde mi raggiungono.
Alla fine decide di portare a termine il "gioco" con il solito mix di piacere/dolore che già conosco, una mano dolce e l'altra sadicamente crudele sui capezzoli che mi porta ancora una volta ad esclamare confusamente.
"ancora! basta, che male! Che bello! Non fermarti!..... finchè tutto si conclude con i tempi da LEI imposti.
Ora non mi resta che attendere con ansia di scoprire quale sarà il prossimo gioco.
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