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L'INFERMIERA, by Delicato

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paimei77
view post Posted on 6/3/2011, 12:23 by: paimei77     +1   -1




DOLCE FAR NIENTE



Il lunedì successivo Letizia venne a fare i compiti a casa mia. Ci chiudemmo in camera mia, le offrii una sedia e le chiesi:

"Da cosa vuoi cominciare?"

"Hmmm..." mi rispose lei "Non ho voglia di fare i compiti." sorrise "Ho voglia... che mi annusi i piedi."

"No, per favore..." mi lamentai io

"Dimmi 'sì, per favore'." mi ordinò lei incrociando le braccia

"Ma Letizia..."

"Dimmelo."

"Sì, per favore."

"Oh... allora hai proprio voglia di annusare i miei piedi, oggi!"

"E io compiti?" chiesi mentre lei si alzava e si guardava intorno in cerca di un posto più morbido

"Bah... i miei sono solo disequazioni di secondo grado... non devo studiare niente." mi rispose

"Vuoi che te le faccia io?" le chiesi accarezzandole il collo, lei piegò la testa per il solletico

"Che carino...!" mi disse "Va bene. Te le lascio qui e domani me le porti. Ora sul letto, su, da bravo." mi distesi sul mio letto e Letizia, toltasi le scarpe, si sedette vicino alla mia testa, in modo che i suoi piedi fossero vicini alla mia faccia "Così, solo vicini, giusto per farti sentire l'odore... Dopo li lecchi anche, ok? Intanto io ti spupazzo un po'." iniziò ad arricciarmi i capelli, a pizzicarmi le guance... a un certo punto mi disse "Dimenticavo una cosa! Dimmi 'Per favore, Letizia, le scarpe'."

"Letizia..."

"Sì?"

"Per favore, Letizia, le scarpe...".

Ridendo, Letizia recuperò le proprie scarpe da tennis e me le mise davanti alla faccia. Con una delle sue lisce e fresche mani mi coprì la bocca perché mi rimanesse solo il naso, per respirare. Poi ricominciò a giocherellare con quanto del mio corpo aveva a portata di mano.

Dopo un po', Letizia decise che non bastava che l'odore dei suoi piedi mi aleggiasse intorno, così decise di togliersi i calzini, allargare le dita e mettermele intorno al naso. Era sempre a ginocchia conserte, quindi mi ritrovai con tutte e quattro le dita davanti alle narici, mentre l'alluce mi toccava la punta del naso.

Poi si prese il piede da sola con le mani, e iniziò a ricalcare, con cura, il contorno della mia narice sinistra con l'alluce, come si fa con un bicchiere per sentirlo fischiare. Così facendo, me la allargava sempre di più. Aveva dovuto togliere la mano dalla mia bocca ma, ipnotizzato dai suoi gesti, la tenevo ugualmente chiusa.

Ripeté il procedimento con l'altra narice, provando ad usare anche altre dita. Dopo passò a inumidirmi il sottosetto nasale usandolo per asciugarsi il sudore tra le dita. Cosa restava ancora da fare? Sembrò non le venisse in mente niente, così tornò a farmeli semplicemente annusare. Si sdraiò in senso contrario al mio, senza cuscino, con la testa all'altezza del mio inguine, poi piegò la gamba destra e mi fece finire il piede sul mento. Mi mise una scarpa in faccia e ci infilò sotto un po' di piede. Andò a tentoni per trovare il mio naso e lo schiacciò in modo che le narici fossero bene aperte.

"Adesso ci riposiamo, ok?" mi disse, poi chiuse gli occhi rilassata.

Ogni tanto, sentivo che giocherellava con un mio capezzolo attraverso la mia maglietta.




Chiusi gli occhi anch'io, cercando di pensare a qualcosa di meno umiliante. A un certo punto, sentii che la scarpa di Letizia veniva sollevata, e il mio naso tornare alla forma normale.

Aprii gli occhi. Letizia si era spostata, anche se mi sentivo ancora come se avessi il suo piede in faccia.

"Che ore sono?" le chiesi

"Non lo so." rispose lei "Però ho ancora voglia di rilassarmi..." mi disse

"Come?" le domandai

"Ancora i piedi." disse lei guardandoseli "Voglio che me li accarezzi un po'... me li sento rigidi..."

"Va bene." assentii io umilmente "Vuoi sdraiarti?"

"Sì." rispose lei, e si distese sul letto, stavolta occupandolo completamente "Passaci sopra le mani come se mi stessi massaggiando la schiena."

piegò un po' le gambe in modo che le piante dei suoi piedi si guardassero tra di loro, facendo un po' di spazio in fondo al letto. Mi misi in ginocchio, seduto sulle caviglie, in quello spazio libero

"Subito, Letizia." dissi mettendo le mani sui talloni della ragazza e iniziando a strofinare i suoi piedi per lungo "Il ritmo va bene, così?" le chiesi; lei annuì, poi si accomodò con le mani dietro la testa e mi guardò mentre la massaggiavo.




Quando scese la sera, per lei fu ora di andarsene.

Fui io a rimetterle calzini e scarpe, anche se lei non me lo chiese. Non mi chiese neppure di salutarla (sempre in camera mia, ovviamente) baciandole i piedi, ma lo feci lo stesso. Dopo quella giornata sdraiati sul letto, mi sentivo completamente succube di lei.

Alla fermata dell'autobus, invece, la salutai baciandole la guancia. Baciarle la bocca non doveva essere così piacevole, perché, a baciarle la guancia, si finiva immersi in quei ricciolini.

"Ti ricordi di portarmi i compiti domani, vero?" mi disse

a quel punto mi venne in mente che dovevo ancora cominciare a studiare e fare anche i compiti di Letizia

"Certo." le risposi; lei mi spettinò i capelli, poi la porta dell'autobus si chiuse.

Dopo una giornata così intensa, avrei preferito riposami un po', ma mi rassegnai e mi avviai verso casa.

 
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12 replies since 2/2/2011, 07:57   24406 views
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