Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

IL PAESE DEI BALOCCHI

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paimei77
view post Posted on 26/5/2010, 06:35     +1   -1




Un estate io e mia moglie, eravamo soli, senza figli, ed un po’ annoiati, soprattutto lei, continuava a lamentarsi perche diceva che la nostra vita era una noia ed anche sessualmente era sempre la stessa cantilena. Lei era una bella ragazza di 30 anni, mora, capelli lunghi lisci, alta 170, bel sedere e belle gambe. Portava una quarta, era molto carina e si vestiva abbastanza sexy, non in modo eccessivo ma quanto bastava ed io le compravo i vestitini e la biancheria provocante.

Ero venuto a sapere che esisteva un posto dove i sogni più nascosti venivano realizzati , era il paese dei balocchi per noi uomini ed anche forse per le donne.

Così dissi a mia moglie che quell’estate saremmo andati in un posto al mare diverso, fuori dall’Italia in Croazia con un mare bellissimo ecc.

Lei si fidò di me e così organizzai.

Le feci portare la biancheria più sexy che aveva e i vestitini più accattivanti, e di nascosto le tolsi dalle valigie tutti i pantaloni e le gonne che arrivavano più giù di metà coscia. I fuseaux li tolsi, le lasciai al massimo i pantacollant che erano ben aderenti e trasparenti.

Lei era di un pesante ultimamente, era insopportabile, aveva sempre da ridire, litigavamo sempre, io non ne potevo più e avevo bisogno di riprendermi.

Dopo un viaggio abbastanza lungo arrivammo a destinazione e ci mettemmo in colonna per entrare nel villaggio, c’erano tante auto davanti a noi e bisognava aspettare, e mia moglie stanca dal viaggio riposava seduta affianco a me con la gonna che le si era accorciata di un po’ mostrando così le sue belle gambe.
Affianco a lei c’erano come delle ringhiere; oltre le quali vi erano dei signori. Queste persone riuscivano a vedere le gambe di mia moglie e i suoi seni, in modo indisturbato .

Noi dovemmo stare in fila per almeno mezz’ora e durante questo tempo, vedevo un movimento di uomini che guardavano e commentavano il bel corpo di mia moglie. Io dopo quasi 10 minuti che assistevo alla situazione, preso da una certa eccitazione, facendo finta di niente feci in modo di accorciarle la gonna, sempre mentre lei dormiva e senza che lei se ne accorgesse. Facendo così si riusciva nettamente a vedere il perizoma bianco trasparente, le si vedeva benissimo un ciuffo di peli curato e le labbra completamente depilate.
La situazione era eccitante e praticamente senza accorgerci eravamo stati messi in mostra appositamente…e questo era in preparazione per quello che ci stava aspettando dentro.

Mia moglie ad un certo punto si svegliò e inizialmente si imbarazzò perché si accorse che era sotto lo sguardo eccitato degli altri, cercò di allungarsi la gonna ma oltre una certa lunghezza non riusciva .
Lei vedeva lo sguardo degli uomini che si gustavano le sue cosce e le sue tette indisturbati, con lo sguardo fisso, sfacciato, inoltre faceva un caldo torrido e non potevano accendere il motore, e quindi niente condizionatore, e di conseguenza non conveniva mettersi addosso qualcosa per coprirsi.
Sentivamo gli uomini che parlavano e commentavano. Io uscì dall’auto con la scusa di andare a chiedere informazioni, mia moglie cercò di trattenermi ma io facendo finta di non capirne il motivo uscì lo stesso lasciandola in balia di quei porci. Io mi feci un giro largo e mi misi a vedere la situazione da un altro punto. I guardoni iniziarono a fargli degli apprezzamenti e le dissero che avevano visto il suo perizoma che si era bagnato.
Lei imbarazzata, arrossata e con le gambe chiuse il più possibile, con le sue mani che cercavano di coprire la sua passerina; mia moglie ancora prima di entrare aveva già provato piacere.

Superato l’ingresso del villaggio, scendemmo finalmente dall’auto e ci mettemmo in fila per la reception vera e propria, ma la cosa strana era che gli uomini stavano da una parte e le donne da un'altra. Il corridoio delle donne aveva il pavimento e le pareti in vetro, questo permetteva agli esterni di guardare le belle gambe e sotto la gonna di mia moglie e delle altre donne , per gustarsi le mutandine . Le ragazze si sentivano osservate e stare in piedi con lo sguardo puntato dei mariti e degli estranei era molto dura.

Finalmente arrivammo in camera dove ci sistemammo e ci preparammo per la serata.

Mia moglie indossò una gonnellina scozzese lunga fino a metà coscia e sotto delle scarpine carine, e sopra una camicetta bianca, insomma sembrava una collegiale.

Andammo a cenare e io spinsi per farla bere in modo che fosse brilla, e così fu.

Dopo la cena, ci recammo nel parco di divertimento e mi accorsi che c’erano tanti uomini e poche donne, venni fermato da uno dello staff del parco e mi prese in disparte.
Mentre mia moglie mi aspettava appoggiata ad un palo, gli uomini che passavano la mangiavano con gli occhi creando in lei una certa eccitazione, e le facevano anche degli apprezzamenti verbali.

Il signore dello staff mi spiegò in cosa consisteva il primo gioco e preso dall’eccitazione, non esitai ad accettare , quindi seguendo le sue indicazioni andai a riprendere mia moglie brilla ed eccitata per portarla a destinazione.

La facemmo entrare in un telone mobile dove venne ammanettata e legata al soffitto di una piccola struttura metallica e di vetro. Io le dissi di stare tranquilla, di non fare storie, lei inizialmente rideva e scherzava. Si fece in modo che tirandole le mani verso l’alto, non avesse tantissimo gioco per muovere i fianchi e le gambe, inoltre facendo così la gonna si accorciò.

Il bello doveva ancora iniziare. La struttura venne chiusa da fuori e mia moglie si trovò ingabbiata in una cabina di vetro non tanto larga .
La struttura mobile di tela venne tolta e lei si trovò sola in mezzo al parco giochi, il tecnico dello staff a questo punto accese le luci, e mia moglie si trovo quindi illuminata a giorno, con luci da ogni parte della cabina, soprattutto dal basso.
In meno che non si dica gli uomini presenti nel parco si riversarono da lei a vedere il nuovo gioco, la nuova attrazione. Mia moglie era quindi legata e ingabbiata in una cabina di vetro sotto lo sguardo arrapato di tutti, da ogni parte. Lei allora impaurita e imbarazzata, piena di vergogna iniziò a dimenarsi ad urlare, ma più lo faceva e più la gente si eccitava. Dopo 20 minuti di supplizio il tecnico arrivò a spiegare il gioco.

Signori vi spiego come funziona la nuova attrazione: si inseriscono i soldi nella macchina e dopo si ha la possibilità di usare il braccio meccanico; è uguale al gioco dove bisogna prendere il pupazzetto scegliendo le coordinate e poi si decide di scendere e se si ha fortuna quando la mano meccanica risale, si porta a casa il pupazzo.
Ma qui ci sono due mani; una scende sempre dall’alto, si sceglie sempre le coordinate, ma i braccini , si aprono lateralmente, e non bisogna prendere nessun pupazzo, bensì svestire la bambolina ehehehe. Lo stesso con la mano che parte dal basso, sale e poi i braccetti si aprono verso l’alto e verso l’esterno e dopo torna giù. I braccetti anno come una lama interna, utile per tagliare i tessuti (ad esempio le mutandine, il reggiseno, ecc…) ma senza rischiare di ferire la monella.. ..Aaaa dimenticavo, se riuscite le mutandine e qualsiasi altra cosa riusciate a prendere , ve le portate a casa.
Ragazzi è tutta vostra, prego inserite biglietti da 5 euro e buon divertimento.
Tutti sovraeccitati si accalcarono, stava quasi scoppiando una rissa, mia moglie spaventatissima ed in preda al panico si continuava a dimenare anche se dato che le manette erano tirate bene in alto faceva fatica a muoversi.
Il primo iniziò a giocare e dopo vari tentativi riuscì ad alzarle la gonnellina con l’applauso di tutti.
Tutti gli uomini presenti videro che portava un bel tanga particolare, trasparente e con un apertura davanti in corrispondenza delle labbra. Si fece un boato di vittoria e di eccitazione, da parte di tutti, lei era imbarazzatissima.

Si era creato come un grande branco, una cooperazione, una complicità di tutti per cercare di svestirla.

Dopo vari tentativi successivi, il primo aveva ormai finito tutti i suoi soldi lasciando così il posto ad un altro.
Il secondo concluse poco., perdendo solo tutti i soldi in breve tempo.

Arrivati al terzo, con grande concentrazione, riuscì a far entrare una bacchetta nel perizoma in corrispondenza del sederino, tra le due chiappe,così da riuscire a tirare giù il perizoma nella parte posteriore fino a tagliarlo via con la parte affilata della bacchetta.

In questo modo il perizoma rimase attaccato al corpo di mia moglie solo da una parte e grazie anche a lei che teneva le cosce strettissime.
Si sentì un boato ancora più forte da parte di tutti, e gli apprezzamenti incominciavano ad esser detti gridando a squarcia gola, come se lei fosse nel centro di un arena.

A questo punto dopo vari tentativi questo “eroe” finì i suoi soldi ed anche lui non riuscì nell’intento di spogliarla completamente.

Dopo una decina di persone arrivò uno che invece puntò alle tette di mia moglie.

La bacchetta iniziò a prenderle il bottone più basso della camicetta tagliandolo di netto, e si sentì un boato, continuò a salire e prese il secondo e poi il terzo, ogni volta sembrava come se si inceppasse e non riuscisse ad andare avanti. Si inizio a vederle l’ombelico e la vita stretta. Salendo arrivò al punto più difficile: doveva tagliare il reggiseno, in mezzo tra le due coppe, che logicamente era un po’ più resistente. Lei era agitatissima, si contorceva cercando di far scivolare via la bacchetta, il taglierino . Ma non voleva andarsene e tutti imprecavano, incitavano il giocatore di riuscire nella missione. Tutti vedevano attraverso la camicetta e la parte inferiore del reggiseno che mia moglie aveva delle belle tette e che lei non le mostrava in modo sfrontato, bensì si vergognava, non voleva che gli altri le vedessero. Questa vergogna che mia moglie provava e dimostrava non faceva altro che trasformarsi in un divertimento, una curiosità in una eccitazione sempre più alta, a tal punto da far trasformare tutto il pubblico in un branco assetato. Alla fine il reggiseno si ruppe in due e il taglierino con grande facilità arrivò a completare per pura formalità anche l’ultimo bottone della camicetta.


Ormai si vedevano bene le due tette di mia moglie, due belle bocce , quarta di misura, con due bei capezzoli grandi ed irti come due chiodi. La gente le diceva di tutto, dandole della puttana, della troia, della vacca da monta, della fighetta di classe, di tutto. Ora tutti gli sguardi erano incentrati sulle sue tette, sui suoi capezzoli grandi.


Tutti li puntavano con una voglia di succhiarli, di mungerle le tette di strizzarle, di palparle di infilarci in mezzo il proprio cazzo.
Le gole degli assetati si erano seccate, non riuscivano più a parlare ed a gridare, si vedevano solo bave sulle bocche e lingue che cercavano di rinfrescare le labbra. Se avessero potuto sarebbero andati tutti a succhiarle il latte con una foga da assetati… A questo punto, per un minuto si creò un silenzio.
Tutti stavano sognandoo, speravano di potersi gustare anche uno alla volta le tette di mia moglie, di quella che veniva vista come una vacca da mungere, da montare da scopare senza pietà. Tutti ambivano a svuotare i propri coglioni, chi nel suo culo per sfondarglielo e sentirla gridare dal dolore, chi nella sua figa e ingravidarla per lasciarle un segno della propria virilità chi le voleva riempire la bocca della propria sborra e sentirla soffocare da quanta le avevano schizzato dentro, e tantissimi volevano una vera spagnola tra le sue tette.

Mia moglie stremata non riuscì più a tener le cosce chiuse e quindi si vide cadere il perizoma.

Ormai mancava l’ultima cosa, togliergli via la minigonna in modo che la passerina nuda potesse esser ammirata continuamente ed in modo indisturbato .

Dopo altri tentativi, mia moglie era distrutta e si lasciò prendere la minigonna dalle bacchette taglienti, senza cercare di mettersi in posizioni per ostacolare il braccio, senza dimenarsi.

A quel punto tutti potevano vedere mia moglie praticamente nuda, con la camicetta ed il reggiseno strappati e penzolanti come le sue tette, la mini per terra e il perizoma pure.

A quel punto era uno spettacolo vederla così, si vedeva che era la preda di tutti e appena lei distese di poco le gambe, si vide subito colarle dalla passera il suo umore.

Le mutandine vennero prese e mostrate a tutti; si erano inzuppate come una spugna

Vedere le mutandine inzuppate ed il suo umore colarle giù voleva dire chiaramente a tutti che quel trattamento che aveva ricevuto le era piaciuto, che lei non disdegnava esser la preda di tutti, quindi significava che era una vera troia. Lei non poteva negare niente, era nelle nostre mani, poteva solo ammettere di essere una puttana, perché i suoi umori erano il capo di imputazione del suo piacere, piacere dato da tutti noi, quindi questo voleva dire che doveva ringraziare tutti, obbedendo ad ogni singolo desiderio

Mia moglie si sentì dire tutti i tipi ti fantasie, di insulti, di apprezzamenti, era uno spettacolo vederla, io ero sovraeccitato.
Il gancio a cui erano attaccate le manette venne fatto girare in modo cosante costringendo mia moglie quasi in punta di piedi a girare con esso, come fosse messa a rosolare , ma al posto del fuoco, della fiamma, c’era una cosa molto più forte più intensa: era lo sguardo ultra arrapato di quella cinquantina di uomini, di ogni fascia di età, dal 18enne all’ottantenne, tutti concordi nel volerla.
Tutti iniziarono a discutere su come si poteva fare per gustarsela in modo tranquillo uno alla volta, il branco era tutto d’accordo, si creò un amicizia, una complicità, tutti capirono che l’unico modo per gustarsela era andare tutti d’accordo, anche se bisognava aspettare tanto, ma alla fine ogni uno si sarebbe divertito con i propri desideri che stavano nel cassetto da una vita.
A quel punto due manette, che le erano state messe all’inizio una per ogni caviglia, iniziarono a funzionare.

Ogni una tirava piano piano ogni caviglia verso l’esterno, mia moglie cercò di nuovo di stringere almeno le cosce ma più passava il tempo e meno poteva fare.
Più le manette venivano tirate e più le cosce si aprivano mostrando meglio le labbra. Si iniziò a vedere un filo staccarsi dalle cosce, che usciva dalla passera e andava giù sul pavimento.
Il branco stava impazzendo, la gente non stava più nella pelle.
Lei sentiva un calore, come un fuoco mai provato nella sua vita, era dato dallo sguardo intenso, concentrato di tutti gli uomini li presenti. Questo fuoco era tutto concentrato sulla sua passera, sul suo clitoride, e non tanto meno forte anche sul suo culo e sui suoi seni. Lei quindi continuava a godere come una matta. Il clitoride lo si vedeva uscire, i capezzoli erano duri come diamanti. Tremava, tremava dal piacere, non aveva più il controllo del suo corpo, ormai non era più suo, ma era del pubblico, apparteneva al branco, …mia moglie ormai era loro…non più di se stessa, e ancor che meno…mia.
Ad un certo punto le cosce della mia dolce mogliettina erano bene aperte, c’era ormai un angolo di 45° tra le due cosce. Un angolo esagerato per aprirle le gambe, bastava anche solo 30 gradi, ma così si faceva capire che non importava se lei fosse stata messa in una posizione scomoda per lei, perché
era importante in quel momento solo il desiderio del pubblico. Quindi con le gambe tirate e ben distese a 45, si vedeva benissimo la sua figa, le sue labbra ed il suo culo stretto.

Le venne messo una cintura in vita, questo per mettere bene in mostra e con altre angolazioni anche l’ultima parte: il suo secondo canale.

La cinghia che aveva in vita venne tirata verso l’alto e le mani vennero agganciate non più in alto, bensì ogni una separatamente ma in avanti.
Le tette a questo punto penzolavano come quelle delle mucche, il suo bel culo era ben visibile, e le labbra della figa le si vedevano bene di profilo, si vedeva bene che erano ancora da slabbrare come il culo da aprire. Un filo le usciva continuo dalle labbra e andava giù perpendicolare.
Le aggiunsero un altro apparecchio sul sedere che permetteva di tenere le chiappe ben aperte e tirate. Il buco del culo era praticamente in primo piano, tirato ben bene, veniva penetrato dallo sguardo di tutti.
Lei sentiva una tale energia sulle labbra del culetto che le sembrava come se venisse penetrata da un cazzo enorme, l’energia generata dal pubblico entrava fin dentro l’intestino, passando dal sedere.

Le stavano profanando il culo con i loro desideri. La stavano praticamente violentando analmente.

Lei sentiva i desideri, ed ad un certo punto sentì i loro commenti le urla del pubblico assetato del suo ventre. Piangeva dalla vergogna e dallo spavento, il cuore le batteva fortissimo, oramai aveva perso il conto di tutte le volte che era venuta, aveva perso qualsiasi dignità. Molti del pubblico, erano venuti da quanto forte era l’eccitazione che provavano. Gli organizzatori capirono che se fosse stata lasciata in mano alla folla sarebbe successo un macello.
Iniziarono allora a far mettere tutti in fila per permettere ad ogni uno , uno per volta a passarle vicino e poterle guardare da molto vicino ogni parte del corpo della puledra, così da poter anche respirare, sniffarsi il profumo di figa che ormai lei emanava, da tante volte che era venuta.

Fecero in modo che senza rischi di contatto, si riuscisse a mettere il proprio naso a due centimetri dalla passerina, e con una protezione in plexiglass si vedeva il buco bel culo,le chiappe tenute ben aperte e le labbra della figa che emettevano il profumo di passera giovane e fresca, questo secondo il giudizio degli intenditori che appena sniffato davano la propria considerazione, in base alla loro esperienza.
La figa continuava a colare e le cosce tenute ben aperte ormai a 60 gradi , questo per mostrare meglio la figa ed anche perchè una volta finito di odorare la passera, si passava avanti e con un sistema di sicurezza ben studiato, si riusciva chi dalla parte destra che dalla sinistra a palparle senza farle male, la coscia e la chiappa . Così due alla volta, uno a destra ed uno a sinistra mentre con una mano si gustavano la sua coscia o la chiappa, con l’altra si sparavano una bella sega, vi era lo spazio necessario per far si che ogni uno la battezzasse, le lasciasse un segno di se su di lei, per dire “c’ero stato anche io”, ma sopratutto per sbollire gli animi.
Quindi palpandola con una mano, con l’altra si segavano, sborrandole cosi addosso, in corrispondenza della schiena, delle spalle, dei capelli lunghi e lisci o del viso. La sborra che le andava sulle spalle o sulla schiena le colava giù arrivando alle sue tette che penzolavano che non erano appoggiate al lettino, quindi dai capezzoli si creava un filo di sborra che andava giù.
Si trovava in pratica la sua bella quarta di seno, ricoperta da un velo di sborra. Chi non era riuscito a battezzarla, perché magari non aveva avuto un getto abbastanza forte, poteva rincuorarsi, perché la sua sborra veniva raccolta da un sistema fatto ad hoc, quindi sotto c’era come un contenitore dove tutte le sborre si raccoglievano e si mescolavano.

Alla fine quando tutti i coglioni furono svuotati, venne preso il mezzo litro si sborra avanzata, colata giù, e per soddisfare anche gli ultimi si scelsero le ultime parti del suo corpo rimaste vergini.
Sul viso aveva una pellicola , i capelli erano completamente pieni, fino alla radice, si era creato come una colla durissima, per non parlare della schiena. Le tette e i capezzoli avevano uno strato di mezzo centimetro di sperma. Erano rimaste solo le cosce, il sedere e la figa.
Allora per dare l’ultima emozione a tutti, venne fatta girare, con la pancia in su, con le gambe sempre bene aperte, vennero legate le caviglie in alto. Praticamente poggiava con la schiena, con le spalle sul lettino, ma la vita, il bacino era rivolto vero l’alto come se dovesse fare la candela…ma aperta.
Quindi aveva già la chiappe aperte ma volevano chiudere il gioco in bellezza, mi spiegarono le loro intenzioni ed io diedi il mio consenso subito.
Le fecero fare la pipì in questa posizione scomoda e una certa quantità la presero da parte. Analizzarono velocemente la pipì e per fare impazzire tutti per l’ultima volta appena saputo il risultatolo dissero al megafono. Allora signori e signori, perché questo giorno non passi inosservato, abbiamo chiesto il consenso ed alcune informazioni al marito. Abbiamo visto dalle analisi delle urine, che la puledra qui presente risulta nel periodo fertile, il marito ci ha informato che non sta prendendo la pillola . Quindi adesso dato che è nella posizione con la figa all’insù.
Il marito stesso le terrà ben aperte le labbra della figa, dato che è il primo che spera di vederla ingravidata da tutti noi per punirla di come è vacca…
Mia moglie usò tutta l’energia che aveva per cercare di fermare questa cosa.
Me ne disse di tutti i colori
Aiutato dalle cosce ben aperte e distese, e la passera rivolta verso l’alto, con le mie mani le tenevo ben aperta al figa, a tal punto da vedersi il buco della figa. Uno alla volta venne lì e si sparò una sega centrando le labbra ben aperte. Furono tanti a venire, io mi eccitavo come un matto, tutti che dicevano in coro, incinta, incinta, incinta, oppure la ingravidiamo o noo…insomma le canzoni da stadio.
Una volta che tutti ebbero finito, presi io stesso il mezzo litro di sperma avanzato e lo versai piano piano tra le labbra. Diciamo che nessuno aveva schizzato dentro, quindi la sborra era solo passata, era la gravità che avrebbe aiutato il liquido ad entrare oppure no.

Una volta che la folla si tranquillizzò , gli organizzatori poterono restituirmi la moglie e potei portarmela in camera per farla riposare, in modo che sarebbe stata pronta per le giornate successive…per nuovi giochi.

Per sapere se era rimasta incinta oppure no fu necessario attendere alcuni giorni.
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Eravamo arrivati ad un'altra sera di divertimento. Ci eravamo preparati, mia moglie indossava una minigonna aderente, lunga fino a metà coscia e sopra una magliettina aderentissima e senza reggiseno. Andammo a mangiare e aspettando la cena ci sedemmo al banco a prenderci un aperitivo. Mia moglie seduta su questi sgabelli alti, accavallò le gambe e così facendo la mini si accorciò mostrando così completamente le sue cosce belle abbronzate, dorate. Mentre stuzzicavamo e bevevamo il nostro aperitivo alcolico alla frutta, guardavamo un po’ il locale, e la mia bella ragazza osservando in giro si divertiva a girarsi sullo sgabello, diventando così una bella bambolina da guardare ed apprezzare. Dopo un paio di aperitivi, abbastanza brilla scavallò le gambe per comodità, senza pensare che così facendo si trovava con due bellissime gambe unite ma con in mezzo un triangolino bianco, ben visibile. Anche se non aveva niente di provocante, aveva un aria così sbarazzina, spensierata, che la rendeva attraente, soprattutto quando dava delle occhiate provocanti alle persone che la gustavano, con la bocca aperta.
Vidi un signore dello staff che si mise a parlare con alcuni signori i quali indicavano mia moglie. Quando poi il signore dello staff, del villaggio venne da noi lo feci accomodare affianco.

Lui mi spiegò che c’era un gioco che poteva interessarci e chiese il mio consenso, io subito dissi di si e quindi dopo cena presi mia moglie e la accompagnai in una sala, chiamata : “la ruota della fortuna”.

Qui , mia moglie ormai più che brilla, venne fatta salire su questa giostra particolare dove doveva stare con le gambe aperte e in corrispondenza della passera e del sedere, era libera, cioè aperta, le vennero tolte le mutandine e i polsi legati alle caviglie.
Era posizionata con lo sguardo ed il petto rivolto nel senso di marcia della ruota, cioè in senso antiorario.
Poco dopo, quando lei fu sistemata, arrivarono degli uomini i quali si sdraiarono sotto la giostra , in modo tale che mia moglie quando la ruota girava, sarebbe passata sopra il corpo di ogni porco, però non capimmo bene come sarebbe funzionato il tutto.

Una volta che quella decina di uomini si sdraiarono sotto la giostra e si sistemarono bene, vedemmo che ogni uno estrasse il proprio arnese e guardando mia moglie (unica donna presente al momento in quella stanza) iniziarono a menarselo e guardandole la passera ben aperta , le gambe con la pelle vellutata e la sua bella quarta di seno si trovarono subito una bella nerchia dura.

Arrivò quindi uno dello staff e disse che poteva avere inizio il gioco.
Allora mi disse che dovevo far girare la ruota della fortuna e così feci. Diedi una discreta spinta alla ruota che iniziò a girare.
Vidi subito mia moglie che si contraeva , ogni volta che passava sopra un uomo ed anche ogni singolo maschio lo vedevo compiaciuto. Andai a vedere bene che succedeva e capì il funzionamento della ruota. In pratica quando girava con la ruota le sue belle labbra della figa già bagnate dallo sguardo dei porci, sfregavano, ogni volta che passava sopra ogni arrapato, sulla cappella di ogni cazzo in tiro che incontrava sul percorso. Quindi nel fare un giro completo, ne sfregava una decina. Questo contatto delle sue labbra sulle varie cappelle, generava un certo piacere in lei facendola bagnare e in loro facendogli uscire un po’ di sborra. In questo modo scivolavano benissimo. Ogni volta che la sua passera sfregava un asta, piano piano la ruota tendeva a fermarsi. Quando si fermava capitava che sotto di lei non ci fosse niente, a questo punto io ridavo una spinta alla ruota ed il gioco si ripeteva. Ma non c’erano solo i cazzi che sfregavano sulle sua passera, ma anche le lingue degli stessi porci, i quali cercavano di allungarla il più possibile cercando di avere una bella passata sulle sue labbra. Lei di conseguenza ad ogni giro era soggetta a 10 aste e 10 lingue che passavano sulle sue labbra. Questo le generavano un certo piacere e di conseguenza anche i porci riuscivano a leccare quello che desideravano. Andai avanti cosi a farle fare diversi giri fino a che il destino non decise che si dovette fermare in corrispondenza della bocca di un grassone, sui 40 anni con la barba molto folta, crespa, coi baffi, scura, mora. Mia moglie essendo legata alla ruota sia con le mani che con le gambe, non poteva muoversi, lui invece aveva la testa che poteva muovere abbastanza bene. Io non potevo intervenire, ma potevo avvicinarmi a guardare bene cosa lui le avrebbe fatto. Si trovo perfettamente le labbra di mia moglie sopra alla sua bocca, aveva la barba folta che andava a contatto con le cosce vellutate, con la passera e con le chiappe .

Mia moglie nel sentire quella barba a cui non era abituata le dava un fastidio che si tramutava in eccitazione, perché si sentiva nelle mani di un altro uomo…che non ero io.
Lui non perse tempo e le agguantò le labbra , aveva una grande bocca ed una grande lingua. Riusciva tranquillamente a tenere nella sua bocca tutte le labbra , con la sua grande lingua aprì le labbra della figa di mia moglie, entrò dentro e la penetrò con ardore.
Iniziò dalla parte del sedere e risalì fino al clitoride, fece proprio una leccata di gusto, si vedeva che voleva gustarsi il liquido fresco e giovane di mia moglie.
Lei era talmente inzuppata che anche se lui mentre passava con la sua grande lingua succhiava avidamente tutto quello che incontrava, ne perdeva lateralmente ed altro gli colava davanti e dietro. Quindi dopo sei o sette passate mia moglie si trovò la figa ripulita, e tutto il liquido uscito lateralmente si era fermato, impregnato sulla barba folta del divoratore. Aveva la barba e i baffi inzuppati. Lui continuava e con la lingua le stimolava il clitoride ed inoltre cercò di penetrarla, di allargarle la passera. Lei venne praticamente subito, anche se cercava di trattenersi, e dopo tutte le attenzione del maiale, le passate di lingua, non riuscì a resistere e venne ancora.
A quel punto sotto richiesta di tutti, si decise di riprendere il gioco , facendo ruotare nuovamente la ruota, così almeno tutti potevano gustarsi ad ogni giro la figa inzuppata di mia moglie, dato che era venuta nuovamente.

A questo punto diedi una spinta forte e vidi tutti belli eccitati con dei cazzi ancora più duri e in tiro, e quando lei passava sopra le loro lingue li vedevo che cercavano di assaporare più liquido possibile.

Per qualche giro ogni uno se la gustò, ma ricordandosi cosa il primo fortunato le aveva fatto erano sempre più eccitati. Tutti speravano di avere la stessa fortuna del primo, oppure ancor di più,che la passerina si fermasse sul loro cazzo.
Un ragazzo messo bene fisicamente sui 20 anni, aveva un cazzo enorme, più lungo degli altri ed anche bello largo. Lui stava sbavando, voleva troppo scoparsi mia moglie, diceva che sognava farsela perché lei era più grande; aveva 30 anni. Continuava a dirglielo ad alta voce: bella troia che non sei altro non vedo l’ora di scoparti, se riesco a fermarti ti faccio la festa eheheh.

Mia moglie un po’ intontita per esser venuta già due volte, non diceva niente, ma sembrava che temesse il ragazzo.
Comunque verso la fine di un giro sulla giostra, arrivata in prossimità del ragazzo super dotato, la sua velocità era ormai minima, lui tirò su così tanto il suo bastone che anche se di poco ma riuscì a bloccarla. A quel punto lui gridò dalla gioia: si, bella puttana adesso sei miiaaaa. Lei non potendosi muovere cercò lo stesso di dimenarsi spaventata nel vederlo sotto di se così infoiato.
Iniziò a far passare la sua grande nerchia, che era a contatto del cespuglio, sotto la figa per farla entrare, facendola sfregare sul clitoride. Tutti sentimmo mia moglie che ansimò, proprio come una gatta, impotente nel resistere a certe situazioni. Ormai tutti i porci li presenti la stavano conoscendo sempre più, stavano imparando come farla godere, e questo mi eccitava da impazzire, sapere che i segreti che fino a poco tempo fa erano solo miei, adesso erano anche loro e quindi era nelle mani del gruppo.

Iniziò quindi a penetrarla con la sua grande cappella che fece fatica ad entrare, anche perché lei un po’ cercava di stringerla. Ma lui da vero bastardo si divertiva ad aprirgli la figa piano piano ma con decisione, e descrivendo a tutti ad alta voce quello che la ragazza doveva subire. Lei imprecava di smetterla, ma lui andava avanti, la cappella era ormai entrata tutta , e tutti noi l’avevamo sentita urlare dal piacere misto dolore. Andando avanti il suo cazzo grosso entrò sempre più, lei imprecava di smetterla, di non andare avanti, ma lui imperterrito piano piano lo inserì tutto fino ad arrivare alle palle. Da quel momento diventò come uno stantuffo, andava su e giù, lei imprecava ed ansimava, tutti incitavano il ragazzino a punirla, a scoparla ben bene. Lui le diceva che aveva sempre sognato scoparsi una più grande, e lui aveva praticamente poco più di 18 anni, neanche 20 anni come si pensava. Lei nel sentire questo si mise a piangere, si sentiva umiliata, perché si sentiva nelle mani di un ragazzino. Lui continuava a dirle di tutto, e le disse che le voleva lasciare il segno, un segno indelebile, voleva sentirsi grazie a lei un vero uomo. Le disse : ti sborrerò dentro, ti voglio mettere incinta, ti voglio vedere col pancione. Mia moglie a sentire questo gridò: aiutoooohoho che si trasformò in un urlo di piacere; la sua indole da ninfomane assetata di sesso stava uscendo.
Il ragazzo sborrò e anche lei gemette come una cagna.

A quel punto il cazzo del ragazzo uscì e dalla sua figa colò un sacco di sborra.
Venne lasciata qualche minuto a colare, fino a che non finì di uscire tutta.

Mia moglie distrutta pensò che ormai sarebbe stata tolta dalla giostra per esser riportata in stanza, ma non fù così.

Le feci fare altri giri sulla giostra, lei era quasi svenuta, non reagiva. Continuammo nel gioco fino a che non si fermo da un altro porco, uno di colore sui trent’anni, anche lui aveva un cazzo enorme, ma molto lungo e largo abbastanza. Qui lei quasi non capiva, imbambolata. Per lui fu semplice prendersi gioco di lei, usarla come desiderava. Ad un certo punto la sentimmo tutti gridare come mai l’avevamo sentita. Da uno stato confusionale, si risvegliò di botto. Lei disse: aiaiiaiaia, nooooo, ti pregooooooooo. Il mandingo le stava profanando l’ultima cosa che le era rimasta, il suo bel culetto. Vidi una verga nera, dura come un bastone di acciaio che entrava ed usciva, lui infoiatissimo non perse tempo, andò diretto a sfondarla. Voleva subito mettergli tutta l’asta dentro, fino alle palle. Lei aveva un buco stretto e dopo poco si trovò in quella situazione. Lui senza alcun rispetto la vedeva come una vacca da monta. Lei gridò così tanto che anche gli altri provavano un minimo di compassione, io quasi volevo fermarlo, ma alla fine mi tornò l’istinto da porco e la lasciai li nelle sue mani.
Andò avanti per 10 minuti, fino a che non gli sborrò dentro. A quel punto il gioco era finito, perché non c’era più niente da profanare, ripresi mia moglie e me la portai in braccio verso la nostra camera con lei che piangeva e colava di tutto ,…dai suoi buchi.

E così finì un'altra giornata trascorsa presso
il Paese dei Balocchi
 
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paimei77
view post Posted on 29/5/2010, 17:15     +1   -1




Un'altra sera ci recammo al ristorante con annessa una stanza , e il programma della serata era incentrato sul “sederino” delle ragazze.

Era obbligatorio, come praticamente tutti i posti, presentare la moglie con una gonna corta, ma in questo caso anche facile da alzare. Noi mariti/amanti/compagni/ fummo fatti accomodare su delle sedie in fila, uno affianco all’altro, mentre le ragazze vennero fatte appoggiare a dei tavoli.
Ogni uno capitò volutamente, con un'altra donna e quando ci venne detto, alzammo le gonnelline, ogni uno entusiasta procedette nell’espletare questo ordine.
Bloccammo le gonnelline, in modo da lasciare i culetti esposti, tirammo giù i perizomi e iniziammo a gustarci visivamente i sederini.
Una alla volta passò da un signore dove lui con un timbro sulla chiappa, imprimeva un numero, per identificarlo, in modo che per il concorso di miss culetto e qualsiasi altro concorso della serata non ci fossero stati problemi.

Una alla volta mostrò davanti a tutti i mariti, attentamente il proprio sedere, e un altro marito andava ad aprirgli le chiappe per mostrare bene anche il buchetto.

La maggior parte delle donne, era imbarazzata, cercavano di mettere una mano per nasconderlo, allora si decise di mettergli le manette con le mani avanti.
Però in ogni caso, le si vedeva che stringevano il sedere, chiudevano le gambe, cercavano di girarsi un po’, piegavano anche le gambe.

Tutti commentavano ad alta voce, prima ogni uno per conto proprio, e poi uno alla volta.
Questo non faceva altro che emozionarle.
Molte ragazze dal piacere, si bagnarono, quindi anche per mostrare bene il sedere e la passera, si decise di metter loro un sistema per obbligarle a stare con le cosce aperte. A questo punto vennero mostrate ai guardoni esterni, ed uno di loro, un camionista con le mani grandi si mise ad ispezionarle una alla volta commentando davanti a tutti quello che vedeva e pensava di ogni una di loro. In questo modo tutti davano un voto ed un giudizio.
Tutte le donne erano imbarazzate, esposte come caprette. Il camionista porco, palpava le gambe, le chiappe, inseriva un dito nel sedere per misurarne la “verginità” anale e poi faceva una passata di mano sulle labbra della figa per vedere quanto erano bagnate.

A quel punto si cambiò gioco, e le mettemmo a 90. Ogni marito poteva palpare e leccare qualsiasi culo lui avesse voluto, ma bendato. Ogni marito doveva, gustandosi il culetto come voleva, riconoscere la propria moglie e lo stesso ogni moglie doveva riconoscere il proprio marito, in base a come palpava e leccava o quant’altro. Logicamente nessuno riconobbe nessuno, quindi questo determinò la cessione diretta delle donne dai propri mariti ai guardoni assetati che aspettavano con trepidazione.
Però comunque ogni moglie era venuta più di una volta, dato che era stata usata da tutti i mariti. La punizione per le mogli e per i mariti, quindi era che la moglie sarebbe stata nelle mani dei porci guardoni per quella serata.
Il primo gioco consisteva nel legare ogni donna con le manette alle mani, appese su in alto come fosse una mucca da macello e sotto a cosce aperte.
Gli assetati di passere in ginocchio anche loro con le mani legate dietro la schiena, ma con la bava alla bocca si precipitavano sulla fortunata a leccarle il culo e la figa. Io vidi mia moglie che li guardava spaventatissima, gridava…: noooooooo, vi preggoooo, noooo, non vogliooooo.
Loro in 6 alla volta in ginocchio si avvicinarono al suo pube e il suo di dietro. Le mangiucchiarono il culetto, la passerina, le cosce.
Con i loro denti si misero a morderle le chiappe come dei veri roditori, le bellissime chiappe sode ed abbronzate, perfette, come fossero state disegnate da Giotto, vennero morse, anche con forza, si attaccarono mordendo con tutta la loro forza, lei che gridava.
In 5 minuti si trovò le chiappe piene dei segni di denti e succhiotti, i lupi volevano mangiarle il sedere così appetitoso.
Le loro lingue con i loro denti, che l’assalivano. Aveva 6 lingue , 12 labbra, che le accerchiavano il bacino, lei 30enne con 6 porci di tutte le età dai 20 ai 70 anni, dal camionista, al signore distinto, dal grassone al magrolino, dal barbuto allo sbarbato.
Gridò come una pazza, la fecero venire altre due volte distruggendola. Più lei veniva, più si bagnava e più loro impazzivano, Le aprirono le cosce a 60 gradi per far si che più bocche possibili, affamate, potessero cibarsi del suo liquido giovane e fresco di donna. Ma essendo in tanti finiva subito e loro imperterriti, egoisti come non mai , incuranti che lei fosse venuta più volte, e che ogni volta le dava così fastidio appena venuta.
Quasi le veniva da vomitare, tanto fosse sfinita.
Ma l’interesse , lo scopo non era incentrato sulla femmina, bensì sulla richiesta, sulla soddisfazione, sull’obbiettivo di sfamare il più possibile questi predatori , questi lupi assetati/affamati di figa.
Tenendole le gambe, le cosce aperte a 60 gradi (il massimo che riuscissero a fare), anche se in modo difficile si riusciva a dar più spazio alle 6 bocche da sfamare, 3 davanti e 3 dietro. Le bocche assetate erano attaccatissime, guance su guance, barba su barba, spingevano come dei matti versa le altre labbra. Mia moglie venne alzata, come appesa, per aiutare i lupi, a sfamarsi, le cosce alzate, ogni singola bocca con le sue due labbra, dava 6 labbra davanti e 6 dietro, tutte che mangiucchiavano un pezzettino di altrettante labbra. Dodici labbra concentrate su solo due, inerti, impotenti labbra diverse dalle altre dodici; erano le labbra …della figa.

Una tale situazione distrusse mia moglie, dopo averla sentita urlare come una matta, godere come una baldracca, implorare pietà, non sentimmo più niente, mia moglie sembrava svenuta. Mi avvicinai per vedere come stava, ma il signore dello staff disse: stia lontano, dobbiamo prima soddisfare i bisogni, le richieste del branco, dopo..magari la potrà vedere, tanto a noi serve solo il suo corpo, anche se sentirla gridare ci eccita di più, ci accontenteremo per ora solo di questo.
Invece nel vederla svenuta, molti si eccitavano di più, perché dimostrava che all’uomo serviva solo il suo corpo e niente altro.
Finito il gioco, me la restituirono e la riportai in camera…, ma

intanto altre mogli vennero fatte mettere a 90 su un bancone, perché il gioco andava avanti…..
 
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1 replies since 26/5/2010, 06:35   1899 views
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