Sire del Loto Bianco Forum BDSM & Fetish

Posts written by GinarchicaMente

view post Posted: 14/9/2016, 23:31     +1Ciao a tutti - PRESENTAZIONE
Buonasera ed un caloroso benvenuto Lady Lilith! :)

Intanto complimenti per i piedini, che trovo molto eleganti e sofisticati, dalle foto si riesce a percepire quanto possano essere morbidi al tatto, e complimenti anche per la bella presentazione!

Solitamente qui le presentazioni sono sempre una lista spiccia di pratiche e servizi offerti dalle Miss, quindi fa piacere leggere un breve cenno di cosa ti abbia spinto verso il nostro "Mondo".

Ovviamente, anche io come te ho avuto un percorso in crescendo, scoprendo me stesso e la mia indole VERA passo dopo passo, quindi se ti va di fare due chiacchiere e confrontarci sul femdom e sul bdsm io sono qui, e per me sarebbe un vero piacere ;)
view post Posted: 14/9/2016, 22:55     +1Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Parte 2 – Una lunga notte

Mi misi seduto sul letto; Letizia era in bagno e a breve sarebbe venuta in camera.

Nella mente ripercorrevo l’intera serata, ed ero euforico, perché davvero non mi aspettavo che di fronte avrei trovato una donna così. La desideravo molto, desideravo tutto di lei in quel momento, ma ancor di più desideravo abituarla alla mia remissività, al suo comando.

Decisi quindi di farmi trovare già pronto, mi spogliai e rimasi solo in mutande, poi mi inginocchiai ai piedi del letto con la testa china aspettando il suo arrivo in camera; ero davvero curioso di vedere la sua reazione. Tempo un minuto e Letizia esce dal bagno, entra in camera e mi trovandomi in quella posizione inizialmente ride, poi si avvicina e:

LEI: “ma che stai facendo?” – chiese continuando a ridere;
IO: “aspetto che la mia nuova regina si metta a letto” – ribattei velocemente;
LEI: “ed è così che mi aspetti? Mmmm fisicamente non sei niente di che comunque lo sai?
IO: “beh non sono flaccido però dai”
LEI: “no, ma non sei nemmeno mascolino! Se non fosse per il fatto che mi interessa schiavizzarti per il resto dei tuoi giorni, di te non saprei proprio cosa farmene! Quantomeno con la testa riesci a suscitare un grande interesse” – concluse avvicinandosi e ordinandomi di toglierle le scarpe e slacciarle il vestito.

Mi piaceva da morire il suo modo di umiliarmi in maniera sottile e continua, e volevo che continuasse, e che magari calcasse ancora di più la mano; quindi continuai a darle fianco e mentre le slacciavo le scarpe:

IO: “hai ragione leti, infatti è un onore per me anche solo sentire il profumo della tua pelle”
LEI: “infatti è per questo che stasera non muoverai un dito sul mio corpo se non quando te lo ordino” – rispose lei con naturalezza;
IO: “assolutamente, fai conto che sono come un burattino nelle tue mani! Puoi comandare e gestire ogni mia azione a tuo piacimento, ed io ubbidirò sempre senza ribellarmi”

In quel preciso istante lei si girò per farsi slacciare il vestito, che poi scese a terra lasciando nuda la sua pelle, su cui erano rimasti solo mutande e reggiseno, provocando in me un bel sussulto; era decisamente bella e la sua pelle liscia e setosa; poi si buttò di scatto sul letto, si sdraio su un fianco e mi guardò dritto negli occhi:

LEI: “ti piaccio?” – chiese con atteggiamento sensuale;
IO: “si, moltissimo” – risposi senza esitare;
LEI: “sono davvero divertita di questa cosa!”
IO: “ come mai?”
LEI: “perché sei qui in piedi e totalmente inerme di fronte a me, e io posso scegliere e decidere cosa farti fare o dove metterti! Ed è evidente che vedermi praticamente nuda ti ha scosso e sei fatalmente attratto” – disse strusciando la mano sul lenzuolo del letto;
IO: “hai pienamente ragione leti, ma io sono fatto così, e sebbene sei davvero seducente, io rimango qui, remissivo e in attesa del tuo comando, perché è così che sarà sempre tra noi” – risposi con tono pacato e serio;
LEI: “pensa te, io fino ad ora sono abituata a tutt’altro”
IO: “cioè?”
LEI: “cioè a quest’ora un altro uomo mi avrebbe già scopata per bene”
IO: “so di non essere un esempio di virilità, ma cercherò di compensare dandoti tutto me stesso” – dissi io avvicinandomi ai suoi piedi, e mettendomi in ginocchio ai piedi del letto – “sei abituata ad uomini rozzi e mascolini che ti usavano per il loro piacere, oggi sei tu invece che usi me sia per i tuoi scopi che per i tuoi piaceri, anche nel sesso se deciderai di farne con me”
LEI: “mmm potresti soddisfarmi in tutto ma nel sesso ho qualche dubbio” – rispose mentre strusciava il suo piede sulle mie labbra – “ saresti il miglior maritino sottomesso del mondo, ma a letto poi come fai? Io sono una donna focosa e passionale e mi piace essere soddisfatta a letto, quindi dovrai abituarti a cambiare la tua indole di tanto in tanto e dovrai impegnarti oltre le tue possibilità!”
IO: “leti però io non credo di esserne in grado! Cioè faccio sesso normalmente, ma sono remissivo anche a letto e non riesco proprio ad essere dominante, per intenderci non mi ecciterebbe e alla fine diventerei mollo” – dissi rispondendo di istinto;
LEI: “ah, e quindi? Come si fa? Già mi stai dicendo che dovrò farmi stare bene che non potrò mai godere al 100%? Non è che questa cosa stia giocando a tuo favore ale! Te lo dico chiaramente!” – disse con tono stizzito allontanando il piede dalla mia bocca;

Ciò che lei non sapeva è che io da che ero ventenne avevo sempre desiderato una donna in grado di essere infedele e di farmi cornuto! Solo con il tempo capii di avere anche fantasie cuckold nei confronti di una donna che sapesse mettermi sotto i suoi piedi, quindi presi la palla al balzo:

IO: “ascolta leti, capisco perfettamente che questa cosa non te l’aspettavi e ti turba, ma abbiamo già parlato e sai perfettamente che con te non posso essere dominante in niente di niente, quindi ti dico che secondo me dovresti concentrarti su quelle che sono invece le cose che puoi fare stando con me! Ti faccio un esempio così ci capiamo: una delle libertà che una domina può avere nei suoi rapporti è la libertà sessuale, ovvero la libertà di scegliere sempre dove, quando e con chi fare sesso anche se la domina ha un rapporto vincolante tipo dome il matrimonio con il suo schiavo; inoltre il suo marito sottomesso accetterà di buon grado la libertà sessuale della sua domina, perché conscio di suoi ruoli e dei suoi limiti, e godrà anche lui delle soddisfazioni della moglie, perché per amore è pronto lasciare che le esigenze della sua lei vengano soddisfatte da un maschio più virile! Quindi io se fossi in te mi terrei questo “diritto” se così vogliamo chiamarlo da usare quando senti necessità di sentirti presa da un maschio possente”

Alle mie parole lei ebbe una reazione istantanea, si mise seduta con le gambe conserte sul letto, e mi guardò dritto negli occhi con aria stupefatta per poi dirmi:

LEI: “cioè fammi capire, tu saresti contento di sapere che la tua futura moglie viene posseduta da un altro uomo ogni volta che lei ne sente la necessità?” - chiese con aria incredula;
IO: “beh contento, direi piuttosto felice di sapere che la mia consorte possa soddisfare ogni sua esigenza, anche la più recondita, e per me anche questo fa parte di tutto ciò che è la venerazione della mia futura donna” – risposi accennando un sorriso per stemperare;
LEI: “aspetta, ale, parliamo in italiano; dimmi se ho capito bene, quando voglio fare sesso con te sono io che comando tutto, ma se voglio essere scopata per davvero posso farlo con chi voglio e tu consapevole accetti tutto?”
IO: “si, in parole povere si”
LEI: “ahahahahahahahahha” – esplose in una risata a crepa pelle – “ti giuro che questa proprio non me l’aspettavo, e proprio mai me la sarei immaginata! ahahahahah” – poi finito di ridere tornò un secondo seria e mi disse – “ora sul serio, mi stai prendendo in giro?”
IO: “no leti, è quanto di più serio possa dirti su questo argomento” – risposi senza esitare;
LEI: “oddio! Cioè tu stasera mi hai sconvolto! Quante altre cose devo ancora sapere eh? Guarda nemmeno te le voglio chiedere perché già mi basta questo!” – disse quasi deridendomi – “ma ti rendi conto di quello che mi stai dicendo?”
IO: “si leti, e magari ora la vedi così, come una cosa per ridere, ma poi forse più avanti un giorno potresti pensare che sia una gran cosa per te”
LEI: “forse non hai capito! Io già penso che sia una gran cosa, ma credo onestamente che non sia poi tanto vera, perché a nessuno starebbe bene una cosa simile! E poi non comprendo perché mettere a repentaglio la tua reputazione in strada cornificandoti a destra e a manca” – disse ritornando seria;
IO: “leti, ho detto che è solo un tuo diritto se non ti dovessi soddisfare abbastanza a letto, non sei obbligata a farlo! Se poi vorrai farlo sai di avere il mio benestare, ed è ovvio poi che in questi casi per non portare caos nella coppia si sceglie un maschio di fuori città da incontrare separatamente, e ripeto solo nel tuo di interesse, per farti sentire pienamente soddisfatta lontano da occhi indiscreti e malelingue” – incalzai io sapendo di poter fare breccia, perché percepivo un suo interesse sulla faccenda;

Passarono alcuni istanti di silenzio, poi lei tornò a sorridere e disse:

LEI: “sei proprio un paraculo! Quando parli fai sembrare tutto bello e facile! Devo stare attenta” -disse sorridendo – “sai cosa penso? che ti credi furbo ma io ti sgamo! A te piace essere umiliato dalla tua donna, e due belle corna private da portare ti danno eccitazione vero? ti piace che la tua donna ti faccia sentire meno virile rispetto ad altri uomini, questo ovviamente ti umilia come uomo, e quindi ti ecciti e dentro di te godi perversamente! Vero? rispondi!” – disse con aggressività, mentre mi dava dei schiaffettini leggeri sul viso;
IO: “bbeeh iiooo” – balbettavo, ero imbarazzato, non sapevo come rispondere al che lei incalzò di nuovo;
LEI: “lo sapevo, c’ho preso, ora che c’è ti vergogni? Ahahahahah certo che sei proprio un tipo tu” – disse avvicinando il mio viso al suo – “se vuoi molto presto posso farti contento che ne dici? Ahahhahaha magari ti si drizza quando ti racconto di come vengo scopata da un altro! Ti piace eh? Vuoi questo?”

Capitolai velocemente, nelle mie mutande si fece spazio un erezione spaventosa per quanto dura, non riuscii a trattenermi e lei se ne accorse, al che risposi con un semplice “Si lo ammetto” –

Sulle mie parole lei capì che quella era la carta giusta per avere in pugno la mia sessualità e rincarò la dose ordinandomi di togliermi le mutande; ora non potevo più appellarmi a nulla, era troppo evidente, e disse:

LEI: “guarda qui! Ahahahhahah non ti sei eccitato così ne leccandomi i piedi ne vedendo il mio corpo sinuoso, anzi leccando i piedi forse eri un po’ sbarzotto, ma immaginandoti cornuto ti si sono gonfiati anche i capillari delle palle! Ahahahhahaha” – disse ridendo di gusto, e provocando in me il misto umiliazione/piacere a cui tanto ero debole e poi continuò – “cosa dovrei dirti eh? per me puoi già reputarti un cornuto perché non solo staremo insieme, ma quando avrò voglia mi farò possedere da un vero maschio qui nel tuo letto, mentre tu da bravo tappetino starai a lavoro!” – disse cominciando a schiaffeggiare il mio membro durissimo e notando la mia totale passività e remissione al suo dominio; poi all’improvviso mi prese per le braccia e mi fece sdraiare sul letto, e con salto repentino si mise sopra di me.

Ero totalmente perso nelle sue mani; cominciò strofinare con delicatezza il suo corpo sul mio e poi disse:

LEI: “ora ti faccio vedere cosa ti perdi cornutello!” – e cominciò a baciare e ad accarezzare il mio corpo, poi passò al mio membro che prese tra le mani con fermezza – “eh! ti devo umiliare per averti duro? Mi sa proprio di si, sottomesso, umiliato e magari anche deriso da qualche uomo rozzo e virile che mi scopa per bene davanti e dietro!” – oramai ero fuori controllo e lei lo sapeva; avevo il pene che pulsava più di un pistone e fu quel punto che lei si sfilò le mutandine e si rimise di nuovo sopra di me.

Era bellissima, il suo corpo una furia di sensualità, non potevo fare altro che farmi trasportare da tutto questo e mi lasciai andare; lei prese velocemente il controllo del letto, mi mise una mano bel salda sul collo a tenermi fermo sul cuscino, poi con l’altra mano guidò il mio pene dentro di lei e una volta dentro la stessa mano scese fino alle palle dove si soffermò con forza strizzandomele e schiaffeggiandole; era una furia!

Cominciò a cavalcarmi senza pietà e di prepotenza, mi teneva ben saldo sotto di lei, gemevo dal piacere, ed ero totalmente nelle sue mani; e mentre mi cavalcava e mi strizzava le palle disse ansimando:

LEI: “ ti piace eh cornutello?! Ah aaaah aaaaaaaaaaaaaaaaah” – “guarda cosa ti perdi! Ti piace stare dentro di me eh? aaaah aaaaaaaaah aaaaaaaaaaaaaaahhhh” – “vuoi ancora fare il cornuto? Ehh? Dimmelo! Dimmeloooooo!”

Ebbi in effetti solo il tempo di dire “sto per venire” che lei mi strinse ancora di più la mano sul collo, e cominciò a muoversi su di me con movimenti circolari intensi e sinuosi e poi “BOOM”

Fu un tripudio, venni totalmente dentro di lei, senza alcun controllo mentre lei continuava a cavalcarmi e solo dopo circa un minuto, vedendomi senza aria si fermò.

Mi guardò dritto negli occhi, non era venuta, io si, e lei ne aveva ancora un bel po’, ed io ero un bel po’ stravolto, al che lei mi disse mentre continuava ad ansimare e a rifiatare:

LEI: “Duri poco e non sai scopare, almeno ti è piaciuto?”
IO: “si leti, è stato stupendo mai nessuna donna mi ha cavalcato così” – risposi io stremato;
LEI: “bene, perché voglio che ti ricordi a lungo di queste sensazioni, perché d’ora in avanti non vedrai più la mia passerina fino a quando non deciderai di provare a soddisfarmi davvero a letto! Nel mentre sappi che mi farò scopare da uno con cui già sono uscita due sere fa e che non volevo richiamare perché sa solo scopare e ha il cervello di un maiale, e ogni volta mi farò possedere qui nel tuo letto, e dopo che mi avrà scopato per bene davanti e dietro, gli chiederò di venire sul tuo cuscino, così ogni volta che ti metterai a letto ti ricorderai cosa mi hai chiesto! Voglio proprio vedere se te ne starai buono come dici! Mh!” – disse con tono di sfida e sfilandosi da sopra il mio corpo.

Poi andò in bagno a pulirsi, ed io nel mentre risistemai il letto ripensando al tutto, ed ero davvero stanco ma felicissimo di come era andata la serata, ma anche e soprattutto sorpreso da una Letizia così scatenata e diabolica. Il suo mini ricatto non mi preoccupava, dovevo solo saper gestire le mie emozioni senza eccedere nelle mie perversioni.

E mentre ero prossimo a mettermi sul letto lei rientrò in camera e con atteggiamento dittatoriale disse subito:

LEI: “ forza sdraiati li nella posizione dei piedi, e non voglio sentire un solo fiato stanotte! E se per caso sei preoccupato perché mi sei venuto dentro, puoi stare tranquillo perché prendo la pillola per regolarizzare il ciclo, quindi mi piace essere riempita quando faccio sesso” – mise in chiaro mentre si sdraiava sul letto – “e ti avverto, non provare a pensare che io sia troia, se non facevo la porca umiliandoti stasera saresti venuto segandoti mentre mi leccavi i piedi, quindi ringraziami subito!”
IO: “ si signora, hai ragione leti, ti ringrazio davvero di avermi fatto godere così, sei davvero unica!”
LEI: “puoi dirlo forte, ma credimi ti farò rimpiangere di avermi chiesto di farti cornuto rifiutando di possedermi! Al di fuori di questo letto mai nessuno saprà cosa succede, ma ogni volta che qualcuno entrerà nella mia intimità per soddisfarmi, tu sarai umiliato, deriso e sottomesso, anche davanti al mio amante! Ti farò passare questa voglia fosse l’ultima cosa che faccio, e il mio è un avvertimento ale! Ti farò fare le cose peggiori fino a che non mi supplicherai di renderti di nuovo uomo!” – disse lei con autorità e prepotenza – “ e non rispondere, che stasera hai parlato già troppo! Ora pensa ai miei piedi e fammi rilassare che voglio addormentarmi” – fece lei mentre appoggiò i suoi splendidi piedi sul mio viso – “lecca bene e massaggia che domani sarà una giornata faticosa, prenditi un giorno di ferie perchè faremo il mio trasloco da casa mia a casa tua, e poi il pomeriggio mi accompagnerai a rifarmi un po’ di vestiti che ne ho bisogno, e mi preparerai anche una bella cena sostanziosa! Dopo cena ho bisogno di completare quello che mi ha negato stasera, quindi farò venire il mio amico e tu te ne starai chiuso in bagno della camera per l’intero tempo della scopata, così vediamo quanto veramente ti senti di voler fare il cornuto!” - concluse senza batter ciglio.

Ed io?

Io ero lì, sotto di lei, ai suoi piedi, a leccare, e a subire.

Un divino subire, che dentro me mi procurava una goduria immensa.

E sulla figura del suo piede che troneggia sul mio viso, si concluse la mia prima notte con Letizia, la mia nuova regina.

Continua...................................................................
view post Posted: 14/9/2016, 21:40     +1Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Amico mio come posso capirti! anche io come te, stesso errore! se solo potessi tornare indietro, direi che sono treni che passano all'incirca due massimo tre volte nella vita! comunque se il racconto ti piace tra 10 minuti è in arrivo la parte 2 dove ci sarà una letizia davvero da paura ;) infine ma non per ultimo grazie per il complimento, fa piacere sapere che questo racconto viene apprezzato!
view post Posted: 14/9/2016, 18:31     +3Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CAPITOLO 4 – La prima notte con Letizia

Parte 1 – Il disgelo

“Ora sei mio”.

Ero steso ai suoi piedi, nella mente un turbinio di emozioni, sul mio corpo invece erano evidenti i segni del piacere che derivava da quella situazione. Ero inerme e imbambolato, quel piede mi schiacciava e ogni secondo, ogni istante, sembrava infinito. Più lei schiacciava il mio viso a terra, più la mia anima urlava a me stesso “finalmente”.

Eh si, ero finalmente, dopo tanti anni, schiacciato sotto i piedi di una donna che fino a quel momento aveva fatto tutto da sé, senza che io la incitassi e senza che io la guidassi. Quindi in tutto ciò, dal ristorante fino al momento in cui il suo piede si è poggiato sul mio viso non c’è stata dominazione dal basso, anzi io mi sono solo limitato solo a mostrare la mia parte più intima e nascosta e farle capire i miei desideri di sottomissione.

Dunque mi convinsi velocemente che oramai avevo prove sufficienti per ritenere Letizia una vera donna naturaldominante, e in pochi secondi vidi davanti ai miei occhi e nei miei sogni quanto letizia sarebbe potuta crescere nel suo lato dominante se portata con garbo e giudizio nei meandri del femdom e del bdsm così come lo conosciamo noi.

Ero pronto, ma avevo bisogno di un piano, ma soprattutto dovevo agire con calma ed intelligenza per assicurarmi che Letizia vedesse il quadro della dominazione dal verso giusto, così da evitare inutili pericoli dovuti all’impatto immediato del femdom su di lei.

Decisi velocemente quindi di puntare tutto su di lei da lì in avanti e così fu, senza forzare però troppo:

Erano ormai più di due minuti che Letizia mi teneva ben saldo con il viso sotto il suo piede, nel mentre io avevo pensato a milioni di cose, ma lei? Beh, lei molto probabilmente così come stavo facendo io, pensò a molte cose e a quella situazione. Credo che pensò soprattutto a quanto quest’uomo così succube e volenteroso del suo dominio poteva essere la carta vincente per cambiare la sua vita da squallida e deludente, a bella e soddisfacente.

Quei momenti così intensi, seppur legati ad un solo gesto da parte sua, mi fecero uscire una parola d’istinto:

IO: “Grazie” – bisbigliai mentre lei era intenta a farmi sentire la forza del suo piede;
LEI: “Grazie di cosa?” – disse lei con tono forte aumentando la pressione sul mio viso a terra;
IO: “Di essere quel che sei, così, forte e prepotente e pronta a prendere in mano la mia vita” – dissi io muovendo praticamente solo la bocca;
LEI: “Mai avrei pensato nella mia vita di trovare un uomo che mi supplica di sottometterlo e di prendermi la sua vita, e che addirittura mi ringrazia dopo che viene umiliato” – disse lei ridendo di gusto e a gran voce per poi riprendere la parola – “più parli e più mi rendo conto che sei un vero sottomesso nell’anima, e che in fondo sei nato per questo!”;

Poi, improvvisamente levò la presa sul mio viso e si mise di nuovo comoda sul divano; alzai lo sguardo cercando il suo, e quando lo incrociai scorsi una nuvola fitta di pensieri; il suo sguardo era fissato di fianco alla poltrona, stava pensando, e molto intensamente, fino a diventare seria; non fece passare più di venti secondi e mi guardò di nuovo dicendomi:

LEI: “Vieni qui, vicino a me, ti voglio seduto a terra davanti a me e con la testa sulle mie ginocchia”
IO: “Certo Letizia, subito!” – feci io ubbidendo al suo comando e mettendomi come lei aveva ordinato.

Poggiai quindi la mia testa sulle sue ginocchia, e le mani sul divano, ovviamente seduto a terra; La guardai di nuovo negli occhi e pensai tra me e me – “ecco ora arrivano gli schiaffi” – e fu proprio in quel momento che invece Letizia, smentendo i miei pensieri, prese stranamente ad accarezzare con molta dolcezza il mio viso e la mia testa, quasi coccolando ogni parte di essa; poi fece scivolare una mano sotto il mento e mi alzò il viso verso di lei, e mentre l’altra mano faceva dei leggeri grattini nei capelli mi disse:

LEI: “Ale, ascolta, voglio che tu capisca una cosa importante” – esordì con voce dolce – “ Ho capito cosa vuoi tu da me, e capisco che tu sia attratto fortemente dal mio lato più duro e autoritario, ma sappi che io sono anche dolce e premurosa, protettiva e possessiva, e che non ho mai ricevuto amore incondizionato, nemmeno dai miei genitori, e se è vero ciò che dici di voler fare per me allora farai bene a tenere a mente che a lungo andare potrei anche innamorarmi di te e dei tuoi modi, e che non posso trattarti come una merda per 24 su 24! Capisci? Sono comunque una donna con un cuore, che vuole amare ed essere amata, e ho bisogno di sentirmi al sicuro con il mio uomo; ho bisogno che il mio uomo si prenda cura di me senza dimenticare che io sono la donna e lui è il mio uomo, sottomesso a me senz’altro, ma comunque sempre uomo agli occhi degli altri e nella vita, nel lavoro, così che possa sempre essere il mio riferimento, e magari quello di una futura famiglia” – concluse accarezzando con le dita le mie labbra;

In quel momento ebbi un ulteriore certezza, non solo sarebbe stata lei a dominare nella mia vita, ma avrebbe anche protetto me e i miei segreti dalla cattiveria di questo mondo; avrebbe imperato su di me e nella mia vita, senza però mai permettermi di dimenticare il mio ruolo di uomo; vi giuro, non riuscivo a smettere di pensare a lei nel mio futuro, ero totalmente attratto da lei senza riserve, e per quanto ero comunque consapevole che lei ancora doveva scoprire molto del mio mondo e dei miei desideri, comunque ero sicuro di volerla nella mia vita:

IO: “leti” – dissi io cercando il suo sguardo e con tono caldo – “hai detto delle cose bellissime, ed è ovvio che non potresti essere in grado di trattarmi così per 24 ore al giorno, non potrebbe farlo nemmeno chi lo pratica di mestiere, quindi su questo stai tranquilla” – affermai portandole il mio sorriso – “ e ti dico che sono totalmente d’accordo con te su tutto ciò che hai detto, e che se tra noi dovesse nascere qualcosa di bello, credimi che farò di tutto per far si che non cambi mai! Anche io voglio amare come vuoi amare tu, solo da una prospettiva diversa, fatta di adorazione e venerazione, e quando mi infliggerai un umiliazione, ora so con certezza che lo farai per dami un emozione che mi spinga a desiderarti sempre di più”.

I suoi occhi improvvisamente si illuminarono, la sua mano scese dal mento al collo, e con decisione mi tirò verso di lei:

LEI: “Ale, sono davvero felicissima, le tue parole mi hanno convinta su tutto già da prima, ora ancora di più” – disse lei entusiasta;

poi d’un tratto mi diede un bacio, forte ed intenso, carico di possessività, in grado di trasmettere un enorme passionalità; io ero in estasi, non mi tirai affatto indietro e continuai a baciarla senza fiatare.

Poi ci staccammo, e per un serie interminabili di istanti ci guardammo negli occhi senza fiatare; in quel momento entrambi ci stavamo aprendo l’un l’altro, avevamo capito che entrambi avevamo avuto dalla vita troppe delusione che ci avevano portato a chiudere in un cassetto le nostre vere personalità; ma ora tutto stava per cambiare, e quello scambio di sguardi e di carezze fu come il sigillo definitivo di un accordo; un accordo spontaneo di due anime difficili, ora finalmente ritrovate perché pronte a completare a vicenda i rispettivi vuoti.

Mi alzai da terra e mi misi seduto al suo fianco, la abbracciai forte e lei mi lasciò fare; sentii tutto il suo bisogno di certezze entrare dentro me, e fu una sensazione che davvero non dimenticherò mai.

Passammo poi un altro paio d’ore a parlare dei nostri passati e di quanto sembrassimo fatti apposta l’uno per l’altro; poi lei ci tenne particolarmente a farmi sapere che tutto quanto successo poco prima non smentiva assolutamente il suo desiderio di essere la mia futura imperatrice:

LEI: “Ale” – disse lei cercando la mia attenzione – “non penserai mica che ora non voglio più metterti sotto? Cioè!”;
IO: “ma nemmeno per sogno cara, anzi penso che tutto questo possa solo arricchire la tua dominanza” – feci io accennando un sorriso complice e giocoso;
LEI: “mmm che cos’è questo sorrisino eh? Guarda che non ci metto nulla e schiacciarti sul pavimento come un vermetto!” - disse dandomi due schiaffettini giocosi sul viso – “ però per ora non c’è bisogno che io te lo faccia vedere di nuovo, basta e avanza ciò che ho fatto e detto prima! Ora sono decisamente stanca e voglio che ci mettiamo a nanna, e ho già pensato a come dormiremo stanotte!” ;
IO: “cioè?” – incalzai rapidamente;
LEI: “cioè hai presente il tuo letto?”
IO: “beh certo”
LEI: “io mi ci sdraio bella comoda, e anche tu ci dormirai, solo che in un altro modo!”
IO: “ovvero?”
LEI: “ovvero non starai sdraiato a fianco a me, ma starai sdraiato in maniera orizzontale rispetto a me, e mi farai da poggia piedi durante la notte! Inoltre pretendo che tu mi massaggi e mi baci per bene i piedi fino a che non mi addormento, poi domani mattina vedremo se sarai stato bravo durante la notte! È tutto chiaro tappetino?” – disse in un misto di serietà e gioco;
IO: “tutto chiaro leti, non vedo l’ora!” – dissi io entusiasta;
LEI: “ah si? Non ci avrei mai scommesso! Ahahahahha” – disse in maniera ironica e ridendo di gusto – “ ora rimettimi le scarpe forza, che devo andare in bagno e mi devo preparare per la notte! Per fortuna che siamo a settembre ed è ancora molto caldo, che almeno possiamo dormire come capita!”

E fu così ci avviammo alla prima notte da complici, insieme io e Letizia.
view post Posted: 12/9/2016, 12:59     +1Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Salve ragazzi, vi annuncio che sto per concludere i due prossimi capitoli che saranno molto intensi. Sul titolo di questo racconto ci tengo a fare una precisazione. Ho scelto "matrimonio ginarchico" perchè la mia idea per questa storia era quella di partire dalla semplice conoscenza dietro al tavolo di un ristorante fino a divenire poi (dopo molti capitoli) un esempio di unione basato sulla filosofia di vita Ginarchica. Ciò che avete letto fino ad ora possiamo definirlo solo uno stuzzichino di ciò che davvero il sig. Cossi si ritroverà a fare, ma soprattutto attraverso la sua esperienza che piano piano racconterà, la sua nuova compagna e futura consorte si ritroverà nelle mani le chiavi per far diventare realtà una filosofia di vita che per molti è un pò utopica. Ovviamente non voglio anticiparvi altro, vi chiedo solo un pochino di pazienza per l'attesa dei prossimi capitoli.

Concludo rispondendo a Luca Diluca; Per me la Ginarchia è quanto di più alto e filosofico si possa raggiungere parlando di dominazione del mondo femminile. Per me essa è come una filosofia in cui credere, su cui basare la costruzione di un rapporto con determinate caratteristiche. Ecco perchè ho scelto di scrivere "matrimonio ginarchico", perchè credo semplicemente che la Ginarchia non sia solo un regime per una società, ma sia anche molto altro. Mi spiego meglio, per me una "società ginarchica" è utopia pura, perchè totalitaria e poco adatta alle diversità di questo mondo, mentre una "relazione ginarchica" è estremamente realistica, perchè nel mio piccolo rapporto posso far si che io e la mia compagna seguiamo uno stile di vita basato sulla venerazione e l'adorazione profonda di lei fino a renderla DEA in ogni azione del quotidiano, donando anima e corpo alla mia piccola causa. Questa è per me la Ginarchia, filosofia di vita applicata alla quotidianità, non schema di massa per tutti. :)
view post Posted: 9/9/2016, 18:27     +4Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
CAPITOLO 3 – Il primo incontro

Dunque arrivò il fatidico venerdì sera; ero pronto, ma molto nervoso… dentro me ero un misto d’ansia ed eccitazione, sembravo un dodicenne al suo primo appuntamento, ed in effetti era un po’ così perché per la prima volta avrei parlato con sincerità dei miei gusti e della mia indole, e mi sarei comportato come da sempre avrei voluto fare con le donne.

Feci come consigliatomi da Sara, arrivai con largo anticipo al ristorante, munito di rose e aspettavo in piedi di fianco al mio tavolo riservato… avevo un p di occhi attorno che mi scrutavano, ma non mi interessava, perché il fine di quella serata sarebbe stato di gran lunga più importante di tutto il resto… Poi un sussulto, una visione… a pochi metri da me vedo arrivare dritta al tavolo una donna… si avvicina sempre di più… oramai sono sicuro, è lei…

Mi trovo così davanti Letizia, una donna bionda tendente al castano alta all’incirca 1.70 con gambe magre, e busto magro, indossa uno splendido vestito con gonna sopra al ginocchio, e scarpe con il tacco a stivaletto che lasciano intravedere una splendida caviglia fina… ha occhi verdi, seno piccolo, ma tutto sommato nel complesso è davvero attraente, perché ha un bel collo alto e dita delle mani lunghe e curate… si avvicina al tavolo e mi faccio avanti…

IO: “ Scusa! Sei Letizia?!” dico con un bel sorriso…
LEI: “ Si! E tu sei Alessio giusto?” risponde lei girando lo sguardo verso di me e sorridendomi…
IO: “ si sono io eheheheh…. Scusami se sono un po’ imbarazzato ma per me è la prima volta ad un first date”
LEI: “ tranquillo la prima volta è sempre difficile per tutti”… disse lei con fare tranquillo e disinvolto…
IO: “ beh intanto queste sono per te, un mio pensiero per ringraziarti della presenza” – e dopo averle posto il mazzo di rose mi avvicinai alla sua sedia, la spostai e dissi – “ prego accomodati”
LEI: “ grazie! Che gentiluomo!” e si mise seduta e dopo mi sedetti anch’io, al che lei riprese subito la parola – “ Certo che è proprio simpatica la cosa! All’inizio sempre tutti gentili e garbati e poi dopo mezz’ora volano i coltelli ahahaah”
IO: “ beh letizia, spero di essere quel tipo d’uomo con cui i coltelli non servano, anche perché la gentilezza e la premura sono tra le mie caratteristiche principali”
LEI: “ ma si, si…. Senza dubbio… vedremo tra mezz’ora” – disse sorridendo vistosamente.

E così iniziò il primo incontro, e tra uno sguardo al menù e il parlare del più e del meno il tempo trascorreva senza intoppi; io oramai ero a mio agio, e anche lei, e finito il primo piatto cominciammo a raccontarci un po’ di noi e delle nostre vite… Le raccontai del mio lavoro, dei miei progetti, di un po’ del mio passato e del fatto che sognavo di mettere su famiglia, mentre decisi di aspettare per parlare di questioni più riservate, in quanto ancora l’occasione non era giusta… Poi cominciò lei toccò a lei e mi raccontò dei suoi problemi, della sua vita difficile e dura e di quanto faccia fatica a fidarsi degli uomini poiché aveva subito molte delusioni… ammise di avere un carattere difficile e che la vita l’aveva fatta diventare una donna molto dura negli atteggiamenti…
Poi arrivò la frase che stavo aspettando per entrare nell’argomento che tanto mi interessava:

LEI: “ ecco, quindi è normale che gli uomini tendono a spaventarsi di fronte a me, io me la sono sempre cavata da sola e ho sempre fatto tutto seguendo solo la mia testa ed il mio istinto, sia nelle scelte giuste che in quelle sbagliate, e nella mia vita voglio che ci siano persone che sappiano stare al mio fianco”
IO: “ magari che sappiano accettare il tuo carattere, e le tue decisioni, perché nella vita c’è chi nasce per comandare e chi per essere comandato, ed è evidente che tu puoi solo comandare nei rapporti con gli altri grazie al tuo carattere” – dissi io incalzando con tono cauto e sicuro…
LEI: “ Grazie ma non ho bisogno che ti mi convinca di ciò che già so, ma comunque ti ringrazio per l’osservazione” – disse lei con aria quasi scocciata…
IO: “ Il punto letizia, è che io è una vita che cerco una donna con il carattere come il tuo..”
LEI: “ ma cosa dici?!” - rispose quasi alterata – “ ora vorresti dirmi che a te piace avere a che fare con una donna dal carattere duro e prepotente come il mio?!” – disse incrociando le braccia e con tono duro – “ ascolta alessio, non farmi perdere tempo, sei un brav’uomo, gentile, educato ed intelligente, ma te lo dico chiaramente di uomini come te ne ho conosciuti molti e non hai abbastanza attributi per poter gestire una come me!”
IO: “ e perché mai dovrei gestirti?” – risposi con prontezza – “ io è una vita che aspetto una donna che sia in grado di comandarmi e di sottomettermi, e si ne ho incontrate, ma nessuna era genuina, nessuna era veramente come si mostrava… ecco ora lo sai, quindi non io non proverei mai ad essere di intralcio nella tua vita, anzi se tu sei quella giusta io per te darei tutto, ma proprio tutto, ti farei vivere da regina, ed ogni tua esigenza sarebbe soddisfatta… e ti dico questo con tutta la sincerità che ho… ora se vuoi puoi anche mandarmi via, ma almeno ti ho detto chi sono e cosa cerco veramente!”

Dopo le mie parole seguirono alcuni momenti di silenzio.. lei mi guardava fisso negli occhi, con le braccia conserte e con sguardo serio e inflessibile… poi chiamò il cameriere e chiese il conto… tornò a guardarmi e con atteggiamento stranamente calmo e sicuro mi disse:

LEI: “ Rispondi sinceramente, quello che hai appena detto corrisponde ad assoluta verità?”
IO: “ assolutamente si” – risposi io senza esitare…
LEI: “ ok, però non potrai dire che non ti ho avvertito… la mia è una vita difficile, voglio darti un occasione ma non deludermi, per favore” – disse lei guardandomi con uno sguardo che fino a quel momento non aveva ancora mostrato, ed era uno sguardo di una donna che cercava solo una sicurezza, di una donna dal cuore ferito e provato, con un grande bisogno di una persona che la amasse davvero per quel che è… e io capìì tutto in quel momento.. e dissi…
IO: “ tranquilla, non avrò un carattere autoritario, e non ho nemmeno in tuoi stessi attributi, ma so di poter essere un perno affidabile e sempre presente nella vita di una donna che sappia apprezzarmi, quindi non intendo deluderti”

Al che lei sorrise, e proprio in quel momento arrivò il conto… il cameriere lo porse a Letizia visto che era stata lei a chiederlo, ma lei prontamente disse al cameriere “ no, no, paga lui vero?” – “ certo cara” risposi velocemente…. Pagai, ci alzammo ed uscimmo fuori… andando verso la macchina…

LEI: “ ale, prima mi hai detto che vivi da solo e che hai una casa di proprietà, ma è vera la cosa?”
IO: “ certo! Mica ti dico bugie…”
LEI: “ beato te, io purtroppo vivo in affitto con due coinquiline, e non sai che scocciatura che è”
IO: “ immagino leti, ma non sarà più un problema tra non molto, perché sai io sono un tipo molto ospitale” – dissi sorridendo nella speranza che cominciasse a prendermi come riferimento…
LEI: “ attento ale, attento! Con me devi misurare le parole perché dopo ti prendo sul serio” – disse lei con tono serio e deciso puntandomi il dito sul petto..
IO: “ Hai ragione scusa, ma comunque dicevo sul serio, e mi fa piacere che tu mi prenda sul serio! Ma dimmi dove è la tua macchina?”
LEI: “ la mia macchina? Io abito a pochi metri da qua, piuttosto dov’è la tua?”
IO: “ è qui perché?”
LEI: “ portami a fare un giro dai, che sono stanca di camminare così mi fai vedere anche il quartiere in cui abiti”
IO: “ è un piacere cara” – risposi con molta eccitazione per poi accompagnarla alla porta e farla accomodare in macchina….

Uscii dal parcheggio del ristorante, e mi misi a girare per le strade della città mentre Letizia mi parlava del più e del meno e poi:

LEI: “ e dimmi ale, perché desideri tanto essere comandato e sottomesso da una donna?”
IO: “ beh leti, non so spiegarti sinceramente perché, so solo che è la mia indole, quando una donna fa di tutto per mettermi sotto i suoi piedi mi fa impazzire….”
LEI: “ ahahhahahahhaha ma pensa te… cioè a me non è che mi piaccia molto l’uomo così succube e remissivo, però c’è da dire che mi farebbe proprio comodo un tappetino affidabile! Quanto meno non fugge e rimane al suo posto”
IO: “ ah però già mi dai del tappetino?”
LEI: “ perché non lo sei? Fai il bravo e non contraddirmi!”
IO: “ hai ragione scusami” – risposi guardandola negli occhi…
LEI: “ bravo… ho capito cosa desideri, e ho capito che tra noi può esserci un ottima intesa.. sono stufa di uomini che scappano, e come hai detto tu c’è chi comanda e chi viene comandato.. ed io sono una che comanda, e se farai il bravo sarai comandato per bene da me!” – disse ridendo alle ultime parole e dandomi un pizzicotto sulla guancia – “ora dai voglio vedere dove abiti”
IO: “ va bene, andiamo da me allora?”
LEI: “ tu sta zitto e portami sotto casa tua”

E così feci, guidai per altri 10 minuti e arrivammo sotto casa mia nel mio quartiere… nel mentre mi sentivo come al settimo cielo, una donna apparentemente normale e qualsiasi senza nessuna istruzione bdsm mi stava trattando da zerbino… mi piaceva…. Ma proprio molto… e volevo approfondire….

IO: “ eccoci qua! Questo è il palazzo dove abito, e questo è il quartiere dove vivo..”
LEI: “ah però ale… ti tratti bene eh! È una bella zona residenziale questa!”
IO: “ si è vero, si sta tranquilli e la zona ha un bel valore”
LEI: “voglio un caffè…. Non l’abbiamo ancora preso…”
IO: “ beh se vuoi salire ti offro un buon caffè e anche un amaro o qualsiasi altra cosa gradisci”
LEI: “ va bene ale, ma fa il bravo che altrimenti ti faccio un occhio nero”
IO: “assolutamente leti, ci mettiamo comodi e ci beviamo il caffè”

Così salimmo da me e la feci accomodare in casa… le mostrai il mio appartamento, una casetta piuttosto signorile, con 2 camere, 2 bagni, salone, e balcone grande… lei rimase colpita e nel mentre si accomodava io mi accingevo a preparare il caffè….

LEI: “ però ale, devo dire che sei una sorpresa dietro l’altra, hai proprio una bella casa… ma sicuro che ci vivi tutto solo?”
IO: “ si, 100%... sto solo aspettando che entri nella mia vita una donna capace di diventare la mia signora, di regnare in casa mia e di costruire con lei una relazione totalmente basata sulla dominazione della donna”
LEI: “ ale, ma sei proprio sicuro di quello che dici? Ti rendi conto che potresti ritrovarti a diventare uno schiavo 24 ore al giorno? Cioè mi sembra un po’ esagerato ciò che dici… credo che tra il dire ed il fare ci passi davvero molto, e che poi quando ti ci ritrovi ti chiedi chi te l’ha fatto fare”
IO: “ leti, non è così…” – le porsi il caffè e mi misi seduto vicino a lei sul divano – “ vedi, ho avuto molte storie con donne normali che mi hanno fatto imprecare il chi me l’ha fatto fare… dopo tanti anni una persona impara a conoscersi e conosce i suoi istinti e le sue esigenze, ed io mi conosco”
LEI: “ ed ora il tuo istinto cosa ti dice” – disse lei accavallando le gambe verso di me e girandosi con il corpo dandomi attenzione..
IO: “ mi dice che ho un occasione per poter cambiare la mia vita”

LEI: “ cambiare la tua vita eh? Mmm magari anche la mia” – disse sorridendo di gusto – “ intanto spiegami un po’ una cosa, è da quando stiamo al ristorante che mi fissi le caviglie e le scarpe… sei un feticista? Rispondi sinceramente altrimenti mi arrabbio!”
IO: “ sinceramente si, ma non sono un maniaco eh… guardavo perché adoro le caviglie fine, e ti fissavo le scarpe perché non vedo l’ora di vedere come sono i tuoi piedi!” – dissi con un po’ di imbarazzo…
LEI: “ ahahaha ma guarda te, sottomesso, ubbidiente e anche feticista… che tipo che sei!” – disse cominciando a strusciare piano piano la scarpa vicino al mio ginocchio…
IO: “ beh si… mi piace molto…” – risposi ancora più imbarazzato…
LEI: “ cos’hai sei imbarazzato? Ahahahah” – rise di gusto – “ voglio proprio vedere quanto desideri i miei piedi, questa cosa mi diverte” – disse mentre con un gesto repentino mi mise le scarpe a pochi centimetri dal viso – “ forza toglimi la scarpa, voglio vedere cosa fai”

Non me lo feci ripetere due volte, e ubbidii velocemente… le sfilai lo stivaletto e notai che indossava un fantasmino da cui trasparivano i segni della lunga serata… lo annusai velocemente e lo sfilai, e poi vidi per intero il suo splendido piedino… un 39/40 longilineo, magro, sottile, con dita molto lunghe e unghie curatissime… no resistetti, e cominciai a baciarlo… ma non appena le mie labbra affondarono sotto il suo splendido piede, lei lo scanzò velocemente, e con altrettanta velocità e fermezza, poggiò il caffè sul tavolino a fianco al divano, mi mise una mano dietro la nuca e mi guidò con la faccia a pochi centimetri da terra, di fronte ai suoi piedi, facendomi praticamente inginocchiare di fronte a lei, poi appoggiò il piede sinistro ancora vestito di stivaletto sulla mia schiena, e lasciò il piede destro nudo sotto il mio naso, per poi riprendere il caffè in mano e dirmi “hai un minuto di tempo per mostrarmi quanto ti piacciono i miei piedi, il tempo che finisco questo caffè”….

Ed io come un burattino già completamente nelle sue mani, cominciai a baciare e leccare ogni centimetro di quello splendido piede, dito dopo dito, dalla pianta al collo… il profumo di stivaletto mi inebriava, quel sapore un po’ aspro ma deciso mi persuadeva.. alzai lo sguardo come per cercare il suo, era ferma a guardarmi, quel caffè non lo beveva, si accorse del mio sguardo e mi guardò fisso negli occhi mentre passava il suo piede sul mio viso… vedevo i suoi occhi attraverso le dita dei suoi piedi, mentre sulla mia lingua faceva su è giù la sua pianta..

Poi con un sussulto, scansò il piede, si tolse l’altra scarpa e si sdraiò sul divano lasciandomi in ginocchio davanti a lei….

LEI: “ sta fermo lì e non muoverti” – disse con tono duro ed inflessibile – “ vedo che ti piacciono parecchio i miei piedi eh?”
IO: “ si leti, sono bellissimi”
LEI: “ sai che c’è? Mi piace vedere un uomo inginocchiato di fronte a me, stasera sto scoprendo un po’ di cose nuove per me… nessuno mi aveva mai leccato i piedi con la stessa passione con cui l’hai fatto tu poco fa… e questo mi piace” – disse accennando un sorriso – “ e il resto di me ti piace?”

IO: “ si leti, sei una donna bellissima, e il tuo modo di fare mi fa sentire come spogliato di tutti gli schermi che mi sono fatto in anni e anni di segreti”
LEI: “ Bene… ma ora guardami bene negli occhi, e voglio che parli con sincerità…. Cosa pensi che riceveresti da me?
IO: “ leti, voglio una donna padrona… da te vorrei il comando totale, voglio essere trasformato nel tuo schiavo personale, che ti serve e ti riverisce in ogni cosa, che ti vizia come una regina, e voglio che mi calpesti, che mi annulli, che mi fai vivere per te ed in funzione delle tue volontà, che gestisci la mia vita e mi rendi succube al punto di essere il sottomesso più felice del mondo”
LEI: “ e se davvero troveresti tutto questo in me?”
IO: “ ti sposerei e mi donerei a te per sempre”….

Quelle parole fecero da legante in quella situazione tra me e lei, nei suoi occhi vidi l’ardore di una donna che stava per prendere possesso in maniera totale della vita di un uomo, in me vidi tutto ciò che avevo sempre desiderato di essere…

IO: “leti…”
LEI: “ zitto!” - incalzò rapidamente – “ ora ti dico io cosa si farà”
IO: “ cosa?” – risposi io succube ed in attesa…
LEI: “ stasera dormirò qui da te, e tu mi farai rilassare con dei bei massaggi e ti dedicherai ai miei piedi stanchi, poi domattina mi accompagnerai a casa mia e mi aiuterai a traslocare per venire a stare qui da te… così tu comincerai ad occuparti di me ed a dimostrarmi che davvero vuoi una relazione come la chiedi.. farai tutto per me, mi cucinerai, laverai i miei panni, farai le pulizie anche per me, e ti occuperai di mantenermi e di viziarmi giorno dopo giorno… sarà una prova per te, e se ti dimostrerai in grado di poter reggere una vita simile, allora potremo parlare dei passi successivi, ma intanto da domani avrai modo di poter provare come è la vita da schiavo per ogni giorno della tua vita” – disse guardandomi con fermezza ed autorità negli occhi con una naturalezza che quasi mi spaventava – “ ora, siccome ci siamo conosciuti solo stasera ti metto di fronte ad una scelta”
IO: “quale?” – risposi io quasi preoccupato…

Scese dal divano e si mise in piedi di fronte a me… ed io sempre in ginocchio di fronte a lei….

LEI: “ hai due opzioni…. Ti do l’opportunità di tornare sui tuoi passi, e potrai farlo rinfilandomi le scarpe, io capirò, e me ne andrò…. L’altra opzione invece è che accetti il tuo nuovo ruolo al mio cospetto, e potrai farlo mettendo la faccia a terra di fronte ai miei piedi, ed io a quel punto saprò cosa fare… ma ti avverto ale, una volta scelto non si torna indietro… se scegli di servirmi preparati a cambiare la tua vita in funzione della mia, sarai umiliato, calpestato e usato da me e da chiunque io voglia, perché solo e soltanto io potrò decidere di te… ciò che è tuo diventerà momentaneamente mio, e sperimenterai il possesso totale nelle mani di una vera donna dominante… farò di te tutto ciò che vorrò, la mia comodità, la mia ombra… una volta scelti i miei piedi questi saranno la tua vita, altrimenti, addio e facciamo finta che nulla è successo… ora sta a te decidi!”

Capii in quel momento che la questione era seria, ero anche spaventato perché si trattava di qualcosa di davvero grosso, un cambiamento improvviso che avrebbe sconvolto la mia vita… ma poi pensai… ma non è quello che ho sempre voluto? Ora ci sono… ci sono….

Il mio istinto mi diceva di sottomettermi a lei, i suoi piedi erano di fronte al mio viso, e mi fu chiara la scelta…

Abbassai la testa e mi chinai davanti a lei, mettendo il mio viso a terra a pochi centimetri dai suoi
piedi…

LEI: “ bravo zerbino, hai fatto la tua scelta, hai mostrato quello che sei e quanto desideri essere umiliato e sottomesso da me, ed io ti darò ciò che cerchi senza pietà”

Alzai lo sguardo per cercare il suo, e lei prontamente alzò un piede per poi sbattermelo repentinamente in faccia… il suo piede dominava il mio viso, le sue dita affondavano nella guancia, mentre l’altra strofinava a terra…

LEI: “Guardami! Subito!” – fece con tono aggressivo e autoritario – “cosa sei tu eh? Dillo! Cosa sei?!” – disse schiacciando con tutta la sua forza il mio viso sotto il suo piede…
IO: “ Sono il tuo schiavo mia signora…. Tu comandi ed io ubbidisco”
LEI: “ bravo il mio tappetino, da domani la tua vita cambierà, nuove regole, nuovi metodi…” – disse fiera di se, per poi concludere – “ ORA SEI MIO”.

Continua….
view post Posted: 9/9/2016, 18:21     +5Il paradiso all'improvviso - Storia di un matrimonio Ginarchico - STORIE - RACCONTI FETISH / BDSM
Salve ragazzi, questo è il mio primo racconto... è un racconto lungo ed è composto da più capitoli... ovviamente i personaggi citati in questa storia sono frutto della mia fantasia, così come l'avvenire della storia. Beh vi auguro una buona lettura!


CAPITOLO 1 – L’Agenzia

Io sono alessio, un uomo di 36 anni normale come tanti, alto 1.75 con fisico snello e pulito non muscoloso ma nemmeno flaccido, con diverse passioni e molti segreti, e questa che vi sto per raccontare è la mia storia, la storia di un uomo che è riuscito a far diventare realtà ogni suo più profondo e perverso desiderio.

Tutto ebbe inizio 6 anni fa nel lontano settembre 2010.

All’epoca vivevo una vita agiata, ero single, benestante e a 30 anni avevo già la fortuna di avere una casa di proprietà ed un buon lavoro fisso. Il mio problema, se così lo possiamo chiamare, era dovuto al fatto che ero continuamente alla ricerca della donna giusta per me, e non era di fatto una passeggiata. Si, perché dentro me vivevo un grosso conflitto, e sebbene fuori sembravo a tutti gli effetti un uomo tutto d’un pezzo, dentro di me sentivo il bisogno di dovermi sottomettere totalmente ad una donna, ma che questa però non sarebbe dovuta essere una donna qualsiasi, ma una vera signora da servire per sempre.

Nonostante i miei tentativi negli anni passati non riuscii mai realmente a trovare la donna adatta alle mie esigenze, eppure ebbi 3 importanti relazioni, diverse frequentazioni con donne conosciute in locali a tema bdsm, ma di tutte queste donne nessuna e dico nessuna era riuscita a farmi brillare gli occhi al punto di dire “è lei la mia signora”. Dunque volevo di più, volevo semplicemente una donna diversa, reale e pulita da schemi e nefandezze, con un indole naturale dominante, con cui avrei potuto costruire passo dopo passo la mia relazione “perfetta”.

Fu così che il 13 settembre 2010 mentre ritornavo dal lavoro, imbottigliato nel traffico delle vie del centro, girando e rigirandomi in macchina scorsi all’angolo della strada un insegna; era l’insegna di un agenzia matrimoniale chiamata “Asso di Cuori”. Al momento stesso quell’insegna non mi fece ne caldo ne freddo, ma una volta fuori dal traffico e sulla via del ritorno a casa cominciai a pensare che forse mi sarebbe potuta tornare utile un opzione del genere, visto e considerato il fatto che ero a corto di idee su come riuscire a trovare la tanto agognata donna giusta per me. Decisi così che il giorno dopo, all’uscita dal lavoro ci sarei passato, avevo già in mente un bel piano, che consisteva nel fatto di conoscere quante più donne con determinate caratteristiche che potevano essere congrue al tipo di donna che cerco, e se la matematica non inganna, per la legge dei grandi numeri avrei potuto avere qualche chances in più di successo. La sera mi ripetevo continuamente, in fondo cosa hai da perdere? Vedrai che sarà un successo!

Il giorno dopo, come deciso, puntuale alle 18 mi ritrovo di fronte all’entrata dell’agenzia matrimoniale che avevo adocchiato, e mi soffermo per qualche minuto a leggere gli annunci anonimi in vetrina… scorrendo e scorrendo gli annunci non trovo granchè e qualche dubbio comincia a pervadermi, fino a che non sento aprire la porta e di fronte a me si presenta una donna sulla quarantina, decisamente carina e curata, ma non proprio il mio tipo perché il suo sguardo era troppo dolce:

Lei: “ Salve!” fece con tono espansivo e accogliente “posso aiutarla per caso?”
Io: “No guardi, leggevo gli annunci in vetrina, volevo vedere se riuscivo a trovare qualcosa in grado di catturare la mia attenzione”
Lei: “Beh signore, da una vetrina si può capire ben poco, e le dico che se lei ha bisogno di un piccolo aiuto nel trovare la donna adatta alle sue esigenze, qui è nel posto giusto… si accomodi senza impegno, e vedrà che rimarrà molto soddisfatto del nostro know-how e del nostro database”

Quelle parole in quel momento sembravano le parole più sensate che avessi mai sentito, e decisi così senza pensarci troppo di entrare e vedere cosa sarebbe venuto fuori.
Ci accomodammo e ci presentammo, lei si chiama Sara, e con sguardo dolce e deciso mi rassicura che il suo mestiere è proprio quello di creare nuovi rapporti. Poi apre un quaderno grande da dove estrae un foglio di quelli prestampati da compilare e mi chiede di parlargli di me; effettivamente mi limitai a descrivere solo quello che di me si poteva capire in facciata, in superficie, mentre di tutto ciò che realmente mi caratterizzava nel privato non ne feci cenno. Passammo circa un ora a parlare dei miei gusti, del mio lavoro, della mia vita e di cosa mi piacerebbe trovare in una donna, fino a che lei non mi disse di avere chiaro il quadro da cui partire. Mi disse che bastava mettere una firma e nel giro di pochi giorni sarei stato contattato da loro con una bella lista di donne tra cui scegliere per un primo appuntamento, e scelsi di firmare nonostante tutto ciò che Sara aveva scritto su di me e sui miei gusti non corrispondeva a realtà, ma pensai che comunque sarebbe potuto essere un vantaggio e che alla fine non ci rimettevo nulla se non qualche euro. Così firmai e ci salutammo con la promessa di risentirci entro qualche giorno.

Ed effettivamente così fu, dopo due giorni contati ebbi una telefonata al lavoro; era Sara, e mi chiedeva di passare in agenzia perché era tutto pronto e dovevo solo scegliere.
“wow” pensai… “ora si comincia”…

Alle 18 in punto entrai in agenzia, Sara con un sorriso smagliante mi fece strada e mi fece accomodare:

“ Signor Cossi come le avevo detto è tutto pronto; abbiamo creato il suo profilo psicologico e lo abbiamo inserito nel nostro database, e dopo un po’ di lavoro sono lieta di dirle che secondo la nostra esperienza lei può avere un ottima probabilità di successo già al primo appuntamento con una delle donne che sceglierà tra i seguenti profili”

In effetti la scelta era ampia, e per tutti i gusti… more, bionde, 25enni, 40enni divorziate, atlete, e chi più ne ha più ne metta… e tutte con un comune denominatore: cercavano un uomo vecchio stampo dal carattere deciso con cui creare famiglia. Insomma non proprio quello che ero io e ci misi ben poco a rendermi conto che sarebbe stato un fallimento per via delle omissioni volontarie che feci sulla mia reale indole… e non so perché ma in quel momento preso come da un vortice di coraggio decisi di cambiare le carte in tavola e di parlare con sincerità:

IO: “ Ascolti Sara, la posso solo ringraziare, lei ha svolto davvero un ottimo lavoro, ma purtroppo devo dirle che uscire con qualsiasi di queste donne sarebbe per me un fallimento, perché non sono stato del tutto sincero con lei sia sulla mia indole caratteriale sia sui miei gusti”
LEI: “cioè? Può spiegarmi meglio cosa intende per favore?”
IO: “ Sara, vede, io faccio un pò di fatica ad espormi al 100%”;

fu in quel momento che lei avvicinò la sua mano alla mia e con sguardo dolce e comprensivo mi disse con tono cauto:

“Signor Cossi, lei si deve fidare di me, io sono una professionista che sa gestire il suo lavoro, non è il primo che mente e deve stare tranquillo, ma se lei vuole avere successo in questa cosa deve lasciarsi andare e raccontarmi chi è davvero e cosa davvero cerca”;

quelle parole confortanti mi fecero capire che ero di fronte ad un bivio e che dovevo scegliere, o alzarmi e andare via mestamente rimanendo chiuso in me stesso, oppure parlare apertamente e vedere dove si andava a parare, e nonostante tutti i rischi connessi decisi di parlare:

IO: “Sara, la verità è che io da anni covo il desiderio di essere il compagno succube e sottomesso di una donna dall’indole dominante, autoritaria e decisa in tutto, che sappia mettermi sotto ai suoi piedi con naturalezza e che abbia voglia di costruire un rapporto incentrato solo ed esclusivamente sulla superiorità femminile, ma non sono ancora riuscito a trovare la mia metà”
LEI: “Signor Cossi, ma dice sul serio?” fece con tono stupito ma senza sconvolgersi più di tanto continuò “ cioè anche se lei ora mi dice di essere l’opposto di ciò che vedo scritto qui davanti, ciò che mi sorprende è come mai lei ancora non ha trovato una donna adatta, perché sa molte donne oggi vorrebbero un uomo affidabile che accetta di essere sottomesso” e sull’ultima parola accennò un sorriso complice, e poi chiese “mi spieghi meglio cosa desidera trovare in una donna per poter dire di avere davanti la donna giusta”
IO: “beh…” ero preso dall’imbarazzo ma oramai ero in gioco, e quindi dovevo continuare era l’unica strada percorribile… “ io voglio costruirmi da solo la mia relazione perfetta, ma per far si che questo accada devo avere di fronte una donna dura ed inflessibile, autoritaria, esigente, capace di farmi sentire il suo zerbino in ogni occasione, e fisicamente non chiedo molto desidero solo che abbia gambe magre, caviglie fine, e mani e piedi curati”

Al che seguì un po’ di silenzio, con lei presa a scrivere su un nuovo foglio tutto quanto illustrato da me, ero un po’ agitato, ma sentivo che era la cosa giusta da fare, poi lei prese di nuovo la parola:

LEI: “ Allora signor Cossi, come ben sa io per poter lavorare al suo caso devo inserire il suo profilo psicologico nel database…”
IO: “ No guardi Sara, preferirei che resti quello vecchio, ma che la ricerca sia svolta con quello compilato oggi”
LEI: “ beh signor Cossi, posso anche farlo ma sarò sincera con lei, le costerà il doppio perché dovrò lavorare ai suoi incontri in prima persona e nessuno del mio staff avrà accesso al suo file, quindi se è interessato le dico che posso aiutarla nella sua ricerca, ma lei dovrà pagare di più”
IO: “ non c’è problema, se è quel che serve, andrà fatto”
LEI: “ bene signor Cossi” disse con un sorriso smagliante “lei è in buone mani, lo sa, vedrà che le troverò la dittatrice adatta a lei” e sempre sorridendo si alzò e mi accompagnò alla porta e salutandomi disse “ Ci risentiamo tra qualche giorno, e non si preoccupi”

Continua..............

CAPITOLO 2 – Letizia

Dopo quel giorno in agenzia, passarono due giorni difficili per me, ero in paranoia, avevo parlato di me e dei miei segreti ad una donna che conosceva migliaia e migliaia di persone, sentivo che non ero proprio al sicuro, ma nonostante tutto sapevo che se volevo ottenere qualcosa l’aiuto di Sara era fondamentale e mi tranquillizzai.

Poi arrivò la chiamata, era Sara: “ Signor Cossi, venga in agenzia, ci siamo.”

Appena uscito da lavoro mi catapultai letteralmente all’agenzia, dentro di me avevo un misto di sensazioni, mi sentivo felice ma al contempo anche preoccupato… era arrivato il momento di sapere…
Arrivato all’agenzia entrai subito e salutai Sara, che mi fece accomodare:

LEI: “ Signor Cossi! Allora come sta? Le dico subito che ho trovato la donna adatta a lei” disse sorridendo e cercando di mettermi a mio agio…
IO: “ davvero? Non avrei mai pensato…”
LEI: “ e invece si! È il mio lavoro”
IO: “ beh allora lei è davvero brava, ma ora sono davvero impaziente e curioso! Chi è la donna?”

A quel punto lei fece un sorriso, si alzò di sussulto e andò a prendere un fascicolo su di uno scaffale, si avvicinò e girò una sedia dritta di fronte a me, si mise seduta accavallando le gambe, e con le mani si rimboccò la sua splendida coda guardandomi con determinazione negli occhi, e mi disse:

“allora alessio, diamoci del tu, prima di dirti di chi si tratta ci tengo a precisare una cosa… io sono diventata una donna indipendente e di successo perché mi piace vincere! Nel mio lavoro ho sempre avuto soddisfazioni, e non mi piace raccogliere sconfitte… se io decido che un incontro è quello giusto voglio far si che tutto vada per il meglio e che tutti siano felici, quindi se vuoi sapere di chi si tratta, dopo dovrai anche incontrarla, e siccome so che potresti chiuderti in te stesso ti darò dei consigli e delle piccole direttive su come comportarti e cosa fare… credimi, se farai come ti dico e ti fiderai del mio sesto senso in poco tempo avrai una donna padrona da sposare che saprà bene come trattarti”;
in quel momento ero come pervaso dalle sue parole, era determinatissima ed io pronto a fidarmi di lei, e quindi avvicinai le mani al fascicolo e le dissi: “ va bene Sara, mi fido di te e sono pronto”;
lei, bella e decisa, mi porse il fascicolo dicendomi:

“bravo alessio, apri il fascicolo e ascoltami bene… lei si chiama Letizia, ha 31 anni, ed è una donna molto capace con un carattere davvero molto forte… da piccola non avendo avuto una famiglia stabile ha sofferto molto, ha dovuto fare sempre tutto da se, e se vuole ottenere qualcosa non la ferma nessuno, è un ciclone se stimolata al meglio… il problema è che lei crede che al suo fianco ci vuole un uomo fermo che la sappia possedere e mettere in riga, ma io credo invece che per lei ci voglia proprio uno come te!”
“e cioè?” ribattei io… “cioè un uomo docile e remissivo, che la tratterà come una regina, viziandola, servendola e riverendola in tutto, e che sappia starsene buono al suo posto anche quando viene calpestato dalla personalità della sua donna!”… mise bene in chiaro lei, e poi continuò:
LEI: “ E tu caro alessio farai proprio questo… siccome fino ad ora gli uomini che ha incontrato sono scappati via come gazzelle, tu sarai quello che non scappa e che resta.. lei non sa nulla di te, e non lo deve sapere… tu dovrai comportarti come sei davvero e dovrai impegnarti a far si che lei percepisca che ha davanti un uomo zerbino, e se tutto andrà per il verso giusto tu avrai la tua donna padrona, ed io un'altra vittoria da inserire nel database della mia agenzia”
IO: “ Va bene Sara, ci sto… spero davvero sia come dici tu… ci tengo molto!”
LEI: “ Lo so caro, ora ascolta… l’incontro l’ho già programmato per venerdì sera alle ore 21, ed avverrà in una delle nostre serate “first date”, che si svolgono in noto ristorante della zona.. troverai un tavolo prenotato per due a nome tuo, tu arriverai al ristorante con anticipo munito di rose rosse e ben vestito, e la aspetti in piedi vicino al tuo tavolo.. quando lei arriva le porgi le rose, ti presenti, la fai accomodare spostandole la sedia e ti comporti come ben sai, perché dai li in avanti il resto lo dovrai fare tu caro alessiuccio” disse finendo la frase con una bella risatina che mi sapeva tanto di superiorità..
IO: “ ok Sara, mi sembra tutto perfetto, non vedo l’ora che arrivi venerdì sera!”
LEI: “ bene, ora veniamo a noi, come ti ho detto l’altra volta io non lavoro gratis, e il mio tempo è oro quindi ora direi che devi darmi un anticipo bello cospicuo o sbaglio?” disse lei cambiando improvvisamente tono per poi alzarsi dalla sedia e tornare alla sua scrivania… “ il mio tempo ti costa 200 euro, che tu ora poserai sulla mia scrivania ringraziandomi”;
in effetti sapevo che le dovevo qualcosa, e mi ero premunito di ritirare qualche soldino prima di arrivare in agenzia, così ubbidìì velocemente e poggiai i 200 euro sulla sua scrivania:
IO: “ Grazie Sara, ecco questo è il tuo anticipo…”
LEI: “ Bravo alessiuccio, devo dire che non mi aspettavo che venissi già premunito, sei proprio un ometto affidabile” disse sorridendo e infilando i soldi nella borsa, poi mi guardò di nuovo negli occhi e mi disse ridendo di gusto: “ ora vai alessiuccio e cerca di non steccare venerdì sera!”

E così, mi alzai, e sorridente me ne andai….

Tornando a casa erano tanti i pensieri che mi affliggevano la testa, cosa mi aspettava venerdì sera? Sono proprio sicuro che comportandomi da schiavetto Letizia non se ne vada via ridendo di me?

Insomma avevo ancora dubbi, ma avevo promesso di fidarmi e non avevo più intenzione di temporeggiare… quindi quel venerdì sera sarebbe stata la mia svolta.

Continua............
view post Posted: 18/12/2015, 21:49     +4Presentazione - PRESENTAZIONE
Nota bene Melissa:

1) tu non sei una mistress, ne tantomeno qualcosa che ci si avvicini, più che altro alle condizioni che hai citato sei una escort che offre un servizio preciso dietro corrispettivo, quindi occhio.

2) una prodomme non utilizza il termine "moneyslave" o "moneymistress" in quanto sarebbe una vera offesa per la vera femminilità predominante, ed un insulto a tutto ciò che rappresenta un reale rapporto Dom/sub.

3) direi che potresti modificare il tuo nick in "moneygirl", che trovo più consono per una ragazzina romana affamata di quattrini.

4) davanti al bdsm siamo tutti uguali in partenza, sono e saranno le tue azioni a dimostrare chi sei davvero e se davvero puoi reputarti un essere superiore che può fare ciò che vuole: sii intelligente abbastanza da capire che non si diventa mistress con le chiacchiere.

Ora, Benvenuta.
view post Posted: 11/3/2014, 14:16     Piedi al grande fratello!!!! :D - OFFTOPIC
ragazzi, per chi segue il gf13, cosa ne pensate dei piedini delle signorine viste sino ad ora in casa? e se c'è, qual'è la vostra preferita ed in che situazione ve la immaginereste? personalmente starei intere giornate a leccare i piedi di angela e greta, una milanese l'altra romana con due piedini da favola... greta tra l'altro è perennemente scalza!!! :fonzie:
20 replies since 12/10/2012