Per il giorno del mio compleanno, Giulia mi dice di aver pensato per me una giornata in piscina a casa di un paio di amici, quindi, prepariamo i borsoni, saliamo in macchina e ci avviamo.
Arriviamo in una casa fuori città, immersa nel verde dove ad accoglierci ci sono Gianluca e Luisella. Sono due ragazzi sulla quarantina, fisici normali, non grassi ma nemmeno così in forma. Entriamo in casa e dopo i soliti convenevoli ci dirigiamo in giardino per rinfrescarci in piscina e qui arrivò la prima sorpresa: tutti si tolgono i vestiti e rimangono nudi.
Non ho altra scelta che seguire quello che fanno loro e spogliarmi completamente.
Noto anche che i lettini sono solamente tre e non quattro, e questo mi fa cominciare a capire che la mia giornata sarà tutto fuorché rilassante. Ed infatti, Giulia mi ordina subito di spalmare la crema solare a tutti.
Abbassai la testa, frugai nel borsone, presi la crema solare e mi diressi da Giulia. Una volta finito con lei, fu la volta della padrona di casa ed in fine di Gianluca. Devo ammettere che ebbi un certo imbarazzo e schifo nel mettere la crema sul corpo dell’uomo, ma cercai di pensare ad altro e “mandai giù il boccone”.
Fu poi mandato a preparare una spremuta d’arancia per tutti, o meglio, per loro e quando tornai trovai le donne in piscina, mentre lui non si era mosso dal lettino ed era al cellulare. Posai sul tavolino il vassoio, versai le spremute nei tre bicchieri e ne porsi uno a Gianluca che finalmente staccò gli occhi dal telefono.
“Grazie – mi disse mentre prendeva il bicchiere – adesso però voglio che tu mi faccia un bel pompino. Vedi, mi moglie non è così brava, invece te mi sembri proprio un pompinaro.”
Rimasi spiazzato da quell’uscita e non reagii subito, ma dopo mezzo secondo, vedendo la mia esitazione, Giulia mi disse di eseguire quell’ordine o sarebbe stato peggio per me.
Non ebbi altra scelta che prendere in mano il cazzo moscio di Gianluca e prenderlo in bocca. Sentirlo crescere dentro la mia bocca ebbe due effetti su di me: farmi sentire umiliato e farmi avere un’erezione. Quest’ultima non passò inosservata alle due ragazze in piscina che iniziarono a prendermi in giro.
Andai avanti finchè non mi venne in bocca. Quasi mi strozzai con lo sperma che mi andò di traverso.
Ma non era finita lì, infatti, dovetti accompagnare Gianluca in bagno, tenergli il cazzo mentre pisciava e fargli pure un bidet. Mi sentivo umiliato, uno schifo, tutto quello fu un duro colpo per il mio orgoglio.
Il resto della mattinata lo passai a fare massaggi, piuttosto che a leccare piedi o a portare da mangiare e da bere. Ma fu per pranzo che ci fu qualcosa per me del tutto inaspettato.
Luisella mi portò in casa, mi fece sdraiare sul tavolo ordinandomi di non muovermi. Così iniziò ad appoggiare sul mio corpo quello che sarebbe stato il pranzo: uova, affettati, pizzette, le carote (infilate nella bocca) ecce cc.
I tre pranzarono infilzandomi con forchette e stuzzicadenti nel prendere il cibo dal mio corpo.
Dopo pranzo, mentre i tre riposavano, io dovetti pulire i pavimenti e le vetrate di quella casa, mentre, quando si svegliarono dal riposo, dovetti “aiutarli” mentre facevano sesso. Io, ovviamente, non potei avere orgasmi da quella situazione, ma mi fu concesso di leccare le fighe di Giulia e Luisella e di leccare il cazzo di Gianluca mentre si scopava la mia Padrona.
Il passo successivo fu quello di seguire i tre in doccia e lavarli ed asciugarli. Non mi concessero nemmeno uno sguardo od una parola. Indifferenza totale e, questo, non aiutò di certo il mio orgoglio già provato da questa giornata.
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